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Posts written by Rocco007

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    La carica di Martin ai Verdi: ''Non vi faremo giocare''
    Masi: vogliamo un grande 6 Nazioni !



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    A caccia di risultati ! «Ormai la maturità c'è, adesso bisogna vincere». Pochi giorni alla sfida contro i verdi d'Irlanda. E la tensione cresce. Come le aspettative. Della Federazione. Ma soprattutto dei tifosi. L'Italia del rugby si avvicina alla prima prova del suo dodicesimo Sei Nazioni. Contro l'Irlanda di Declan Kidney, allo stadio Flaminio di Roma, sabato 5 febbraio alle ore 15.30. «Non vediamo l'ora di scendere in campo, aggrediremo i Verdi fin dall'inizio per farli giocare il meno possibile».

    IL NUMERO 3 - È il pilone Martin Castrogiovanni a dare la carica agli Azzurri che si trovano in ritiro a Roma, alla Borghesiana e lunedì si sono ritrovati in campo per il doppio allenamento. Gli unici a lavorare a parte, svolgendo un differenziato, sono stati il seconda linea Carlo Del Fava ed il centro Gonzalo Garcia, mentre capitan Sergio Parisse, ancora in fase di guarigione dall'infortunio al mignolo della mano sinistra, si è limitato a del lavoro in palestra. Fresco di rinnovo pluriennale con i Leicester Tigers, Castrogiovanni lancia la sfida agli irlandesi: «Il nostro obiettivo sarà di aggredirli dall'inizio, cercando di farli giocare il meno possibile». «Noi prime linee dovremo mettere tanta pressione ai nostri avversari diretti - dice ancora l'oriundo azzurro - ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che l'Irlanda farà di tutto per sfidarci là davanti sapendo che la mischia è uno dei nostri punti forti. Sapremo farci trovare pronti. In questi giorni abbiamo lavorato molto sulla difesa dove siamo più forti di loro.

    AGGREDIRILI SENZA ASPETTARE- L'obiettivo, continua il pilone azzurro, sarà appunto di «cercare di aggredirli, senza aspettare: l'Irlanda rimane forte anche se hanno qualche giocatore importante infortunato, e l'importante, anche se non sarà facile, sarà non concedere spazi in difesa: in campo aperto loro sanno risultare molto pericolosi». «Comunque - aggiunge - non vediamo l'ora di scendere in campo al Flaminio, perché abbiamo sempre un pubblico meraviglioso a sostenerci: è la nostra casa ed è sempre una bellissima sensazione giocare qui a Roma». Anche Andrea Masi, trequarti, promette: «Da parte nostra c'è come sempre la voglia di disputare un grande Sei Nazioni anche se sappiamo che contro l'Irlanda sarà durissima». E ricorda: «La Fir ed il presidente Dondi ci hanno chiesto delle vittorie ed è giusto che sia così: su questa Nazionale, su questo gruppo, la federazione ha investito ed investe moltissimo, quindi è legittimo che da noi ci si attenda non solo il bel gioco od onorevoli sconfitte dopo tanti anni a questi livelli. Noi siamo pronti, abbiamo un grande staff che ci supporta e consiglia nel migliore dei modi e non vediamo l'ora di sfidare gli irlandesi».

    NUOVI CONVOCATI - Intanto, Nick Mallett, ha convocato Valerio Bernabò (Benetton Treviso, 15 caps), Josh Sole (MPS Aironi, 46 caps) e Matteo Pratichetti (MPS Aironi, 22 caps) che, da domenica sera hanno raggiunto i compagni in ritiro al Park Hotel «La Borghesiana» in vista delle prime due giornate dell'RBS 6 Nazioni contro l'Irlanda (Roma, sabato 5 febbraio) e l'Inghilterra (Twickenham, sabato 12 febbraio). «Abbiamo deciso di portare a ventisei il numero di atleti a nostra disposizione per consentire allo staff tecnico di essere poter preparare nel migliore dei modi le prime due giornate del 6 Nazioni - ha detto il manager dell'Italia Luigi Troiani - mentre continuiamo a monitorare l'evoluzione degli infortuni di Sergio Parisse, Robert Barbieri e Gonzalo Garcia che non sono, al momento, nella condizione di allenarsi con il gruppo».

    C. Vol.

    www.corriere.it/sport/speciali/2011...44f02aabc.shtml


    Edited by Lottovolante - 1/2/2011, 19:51
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    ahahahahaha bella questa !
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    Bella coppia! :wacko:

    Edited by Lottovolante - 25/10/2010, 19:40
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    Corea, Alonso ce la fa
    Vince e va in testa al mondiale



    Secondo Hamilton, terzo Massa. Nessuna delle due Red Bull vede la bandiera a scacchi: Webber si schianta sul muro per un suo errore e a Vettel esplode il motore a pochi giri dalla fine

    di VINCENZO BORGOMEO

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    L'incredibile è successo: in una gara ricca di colpi di scena Alonso è andato a vincere il Gp di Corea, seguito da Hamilton e Massa. Il podio parla chiaro: nessuna delle due Red Bull è riuscita a vedere la bandiera a scacchi. La prima a finire Ko, contro un muro, è stata quella di Webber a inizio gara. Poi, a pochi giri della fine, è stata quella di Vettel ad essere costretta al ritiro per l'esplosione del motore.

    Una piccola tragedia per la scuderia di Chris Horner perché Vettel, partito dalla pole, stava letteralmente dominando, nonostante il tormento della safety car che lo ha costretto più volte a ricominciare tutto dall'inizio.

    Già perché la gara di oggi è stata davvero tormentata dal mal tempo. Prima con la partenza ritardata, poi con la goffa partenza sotto il diluvio con tutti i piloti alle spalle della Safety car. Quindi con l'esposizione della bandiera rossa dopo soli 4 giri: neanche alle spalle della safety car sarebbe stato possibile continuare.

    Le macchine sono tornate quindi sulla griglia di partenza, parcheggiate lì per 40 minuti, prima di ripartire, ancora una volta alle spalle della safety car. Basterebbe questo per far entrare il primo Gp di Corea nella storia delle corse più rocambolesche, ma il bello doveva ancora arrivare: le macchine rimangono incollate per un tempo infinito alla safety car e solo dopo un bel po' di tempo si riparte. Vettel scatta con rabbia e in condizioni ancora difficili (la pista era piena di gigantesche pozzanghere)
    a colpi di giri record stacca Webber. Alonso è lì che insegue. Schumacher intanto fa spettacolo, infilando una serie di sorpassi da cineteca - i primi dell'anno - dimostrando che sul bagnato è sempre un leone, ma il pubblico non fa in tempo ad asciugarsi e a chiudere gli ombrelli che arriva il primo vero colpo di scena: Webber sbaglia, mette le ruote sul bordo pista e la macchina si schianta sul muro, va in testa coda, torna in pista e va a colpire il povero Rosberg autore - fino ad allora - di una gara perfetta, a dimostrazione che oggi per le Mercedes era un gran giorno.

    Il mondiale si riapre. Già in questa fase Alonso inizia a sperare. E con lui Hamilton. Così Alonso non molla e - va detto - anche grazie all'aiuto della safety car che torna in pista più volte perchè qui in Corea non sono capaci di spostare le macchine incidentate, si fa sotto a Vettel. Lo mette sotto pressione. Vettel risponde a suon di giri veloci. Alonso non è da meno. La gara si fa spettacolare. Poi, al 44esimo giro, il nuovo - decisivo - colpo di scena: Vettel si fa da parte, Alonso lo passa, lo stesso fa Hamilton. Poi dopo pochi metri esplode letteralmente il motore della Red Bull.

    Insomma, alla fine la folle politica della Red Bull - non avere una prima guida ma mettere i poveri Vettel e Webber continuamente uno contro l'altro - ora dimostra tutti i suoi limiti. Ferrari e McLaren ringraziano: adesso, davvero, tutto può succedere a due gare dalla fine. E il nervosismo Red Bull potrebbe essere un ottimo alleato per Alonso e Hamilton, due piloti che sembrano reggere la tensione molto meglio di Vettel e Webber...





    http://www.repubblica.it/sport/formulauno/...ondiale-8381720
    ORDINE D'ARRIVO

    1. Fernando Alonso (ESP/Ferrari) i 309,155 km in 2h48:20.810
    2. Lewis Hamilton (GBR/McLaren-Mercedes)         a 14.999
    3. Felipe Massa (BRA/Ferrari) 30.868
    4. Michael Schumacher (GER/Mercedes) 39.688
    5. Robert Kubica (POL/Renault) 47.734
    6. Vitantonio Liuzzi (ITA/Force India-Mercedes) 53.571
    7. Rubens Barrichello (BRA/Williams-Cosworth) 1:09.257
    8. Kamui Kobayashi (JPN/Sauber-Ferrari) 1:17.889
    9. Nick Heidfeld (GER/Sauber-Ferrari)1:20.107
    10. Nico Hülkenberg (GER/Williams-Cosworth) 1:20.851
    11. Jaime Alguersuari (ESP/Toro Rosso-Ferrari) 1:24.146
    12. Jenson Button (GBR/McLaren-Mercedes) 1:29.939
    13. Heikki Kovalainen (FIN/Lotus-Cosworth)              a un giro
    14. Bruno Senna (BRA/Hispania-Cosworth)                 a due giri
    15. Sakon Yamamoto (JPN/Hispania-Cosworth)          a due giri


    CLASSIFICA MONDIALE PILOTI

    1. Fernando Alonso (Spain) Ferrari           231
    2. Mark Webber (Australia) Red Bull          220
    3. Lewis Hamilton (Britain) McLaren          210
    4. Sebastian Vettel (Germany) Red Bull       206
    5. Jenson Button (Britain) McLaren           189
    6. Felipe Massa (Brazil) Ferrari             143
    7. Robert Kubica (Poland) Renault            124
    8. Nico Rosberg (Germany) Mercedes           122
    9. Michael Schumacher (Germany) Mercedes     66
    10. Rubens Barrichello (Brazil) Williams      47
    11. Adrian Sutil (Germany) Force India        47
    12. Kamui Kobayashi (Japan) Sauber            31
    13. Vitantonio Liuzzi (Italy) Force India     21
    14. Vitaly Petrov (Russia) Renault            19
    15. Nico Huelkenberg (Germany) Williams       18
    16. Sebastien Buemi (Switzerland) Toro Rosso   8
    17. Pedro de la Rosa (Spain) Sauber            6
    18. Nick Heidfeld (Germany) Sauber             6
    19. Jaime Alguersuari (Spain) Toro Rosso       3


    CLASSIFICA MONDIALE COSTRUTTORI

    1.  RedBull - Renault      426
    2.  McLaren - Mercedes     399
    3.  Ferrari                374
    4.  Mercedes               188
    5.  Renault                143
    6.  Force India - Mercedes  68
    7.  Williams - Cosworth     65
    8.  BMW Sauber - Ferrari    43
    9.  Toro Rosso - Ferrari    11

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    Giro d'Italia, svelata l'edizione 2011



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    Tracciato durissimo che esalta gli scalatori. Nibali entusiasta: «Magari Basso mi aiuterà, io ricambierò al Tour»


    Il Giro d’Italia 2011 conferma le anticipazioni de La Stampa fatte lunedì scorso. Sarà durissimo, con tante salite (2 volte l’Etna, Grossglockner, Giau, Marmolada, Gardeccia, Crostis, Zoncolan, Tonale, Colle Finestre, Sestriere), ma anche 4 tappe con sterrato, una cronoscalata e mezza dozzina di trasferimenti per poter toccare 17 province su 20. Il Giro vuole infatti celebrare i 150 anni dall’Unità d’Italia, motivo per cui la 1ª tappa (una cronosquadre, sabato 7 maggio) da Venaria porterà a Torino, prima capitale del Regno, e la 20ª e penultima tornerà nel capoluogo piemontese prima di scalare il terribile Colle delle Finestre e concludersi a Sestriere. Il giorno dopo (domenica 29 maggio) ci sarà il gran finale, ma non con la solita passerella stile Tour de France, bensì con una crono individuale di 33 km nel centro di Milano. I numeri del Giro 2011 parlano da soli: 3496 km di percorso (appena 4 meno del massimo permesso dall’Uci), 166 km di media al giorno, 6 tappe di alta montagna, 24 mila metri di dislivello totale (5400 nella sola 15ª tappa Conegliano-Gardeccia), 62 province e oltre 500 comuni toccati dalla carovana rosa.

    «Comincerò prestissimo a visionare le tante salite che ancora non conosco». Chi commenta il Giro con tanto scrupolo è Vincenzo Nibali, terzo nella Corsa Rosa 2010 - vinta dal suo capitano Ivan Basso - e dominatore poi a settembre della Vuelta di Spagna, che da 20 anni non sorrideva a un italiano. Ma non era Basso il capitano del team Liquigas? «Dopo i risultati di quest’anno, forse posso finalmente puntare a vincere il Giro d’Italia». Non c’è arroganza però nelle parole di Nibali, anzi, quasi pudore, timidezza, timore. Di che cosa? «Di sembrare presuntuoso».

    Non è così e in casa Liquigas lo sanno bene, tanto che le gerarchie di squadra per il Giro 2011 probabilmente ribalteranno quelle di quest’anno. «Potrebbe essere Basso questa volta ad aiutarmi, io poi gli darei una mano al Tour de France». Del resto lo stesso Basso ha ribadito più volte nell’ultima stagione di avere un debito di riconoscenza verso Nibali, senza il quale forse lo scorso maggio non avrebbe conquistato il suo secondo Giro. Ma non è troppo duro il percorso rosa del 2011 per il pur rampante corridore siciliano? «È molto difficile ma non mi spaventa. Sono un fondista e al Giro ci saranno tappe lunghe e selettive. Poi lo sterrato mi piace, ricordate come sono andato nella tappa di Montalcino? Lo sento, è un percorso per me».

    Nibali leader della Liquigas? «Può essere, credo che la mia squadra punti su di me. C’è anche una tappa importante nella mia Sicilia, con doppia scalata e arrivo sull’Etna. È la mia grande occasione, perché di questo Giro mi piace tutto». Anche i tanti trasferimenti? «Magari li faremo in elicottero. Per vincere un Giro d’Italia, non bisogna trascurare nessun particolare». Mentre Basso ieri non ha potuto essere a Torino perché impegnato in Messico, Nibali ha parlato da capitano. Un golpe dell’enfant prodige? No, un patto d’acciaio fra i due corridori che, dopo molto tempo, hanno appena riportato in Italia due grandi giri su tre. E vogliono ripetersi.


    www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/ci...30044girata.asp


    Edited by Lottovolante - 5/1/2011, 21:54
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    www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/fo...30047girata.asp



    Edited by Lottovolante - 24/10/2010, 14:47
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    Alonso "Soddisfatto della 3a posizione"



    Ecco le dichiarazioni dei protagonisti delle qualifiche del Gp di Korea. Vettel in pole, Webber, secondo. "Per la Red Bull è un ottimo risultato", dichiara il tedesco

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    Sebastian Vettel (Red Bull): "Nell'ultimo giro sono partito bene, nel secondo e nel terzo settore è facile sbagliare. Nell'ultimo giro ho perso un po' nel settore centrale ma poi ho chiuso bene, anche se con un vantaggio minimo. Devo dire che è un ottimo risultato per tutti noi, ieri non è stato facile, abbiamo anche bucato. Nessuno conosceva il circuito, ho fatto pochi giri in mattinata e ho cercato di conservare la macchina. Ho trovato il passo giusto, abbiamo vetture veloci su parti diverse del circuito. Avendo girato poco l'importante era trovare il ritmo giusto. Alcune curve come la 9,10 e 11 sono difficili, molte cose vanno capite, come i cordoli che possono influenzare le curve successive, ma come sempre la macchina e' ottima".

    Mark Webber (Red Bull): "Non ero molto felice del mio primo giro e per questo ho optato per fare il secondo. E' andata bene e sono arrivato molto vicino a Sebastian. E' una buona posizione per partire, vedremo domani cosa fare. Partirò dalla parte sporca e qui sarà molto sporca. Fernando dietro una preoccupazione? Siamo lì, stiamo lottando per il campionato e ognuno cercherà domani di fare il meglio".

    Fernando Alonso (Ferrari): "Sono state belle qualifiche, fin dalla Q1 eravamo più veloci del previsto. Abbiamo trovato un buon passo con le gomme dure e la macchina si è rivelata veloce anche con le morbide alle Q2. Sapevamo di avere possibilità di finire davanti anche se sappiamo che nei momenti cruciali la Red Bull riesce ad essere più veloce. La terza posizione in griglia è il potenziale massimo che potevo raggiungere. Siamo vicini alla Red Bull. Il piano d'attacco? Dovremo vedere le previsioni meteo, ci sono dubbi sulle possibilità di pioggia. Dobbiamo essere calmi, cercare di finire la gara. Siamo in 5 a contenderci il mondiale e forse non tutti e arriveremo al traguardo e io non devo essere tra quelli".

    Felipe Massa (Ferrari): "E' stato un peccato! Avevo usato il set di gomme morbide per la Q2 avevo un solo un set per la Q3. Nel mio giro c'erano tante macchine che uscivano dai box. La Q2 era stata buona, dovevo essere lì a lottare. Gomme per la gara? Non sarà molto semplice, abbiamo sicuramente la morbida che ha molta usura, la dura non è facile da usare ma da ieri a oggi è migliorata. La partenza è importante. Peccato partire dal lato sporco, vediamo che riusciamo a fare".

    Lewis Hamiton (McLaren): "Non sono state qualifiche eccezionali. Avevamo fatto bene nelle libere, non so dove ho perso il tempo in qualifica, ho cercato di sfruttare la macchina al massimo. Come sempre nelle qualifiche siamo indietro ma in gara siamo poi più vicini. Sarà interessante vedere cosa faremo io e Mark sulla parte sporca della pista, ma sono fiducioso".

    Infine, ancora polemiche tra Rubens Barrichello e Michael Schumacher. Il brasiliano della Williams ha presentato reclamo contro il tedesco della Mercedes, reo di averlo ostacolato: "Abbiamo lasciato il box assieme, gli ho dato cinque secondi per aprire, ho cominciato il giro veloce, poi nella curva cinque non mi ha lasciato passare. Ho fatto un reclamo non vorrei che si torni a cose personali. Lui ha chiesto scusa, siamo qui da 18-20 anni e succedono sempre le stesse cose. Io ho i piedi per terra e vorrei che ci fosse rispetto anche per le auto meno veloci, come faccio io, lui ha detto che non ha visto".

    Il tedesco, però, si difende dalle accuse del brasiliano di non averlo lasciato passare nel giro veloce. "La squadra non mi ha detto che lui era nel giro veloce, mi dispiace, ho fatto uno sbaglio. Penso siamo nel punto giusto della fila in griglia, per la gara sono fiducioso, abbiamo lavorato bene e anche domani penso di avere un'opportunità per fare meglio. Le migliori gomme? Per un giro le morbide, poi le altre, sarà quasi come il Canada", conclude Schumi.
    Italpress

    http://it.eurosport.yahoo.com/23102010/45/...-posizione.html
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    L'ex tecnico della Juventus
    riparte dagli azzurrini in crisi



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    TORINO
    Ciro Ferrara riparte dagli azzurrini. Dopo la parentesi bianconera chiusa con l’addio anticipato all’inizio dell’anno dopo un inizio di stagione disastroso l’ex difensore bianconero ha firmato il contratto che lo legherà fino al 2013 alla Figc che ha scelto di affidare a lui l’Under 21.

    A Ciro, il compito di far ripartire il ciclo, spezzato dalla disfatta in Bielorussia: tre gol che sono costati all’Italia l’eliminazione dagli Europei e a Casiraghi il posto in panchina. Il napoletano è stato chiamato dalla nuova triade azzurra Sacchi- Abete-Albertini, che ha già dato la sua impronta sul settore giovanile scegliendo i tecnici dell’Under 18 (Alberigo Evani) e dell’Under 19 affidata all’ex Parma Daniele Zoratto, bravo a centrare la qualificazione agli Europei di categoria.

    Al fianco di Ferrara, in qualità di vice, sulla panchina siederà Angelo Peruzzi, attualmente già nei ranghi tecnici federali.

    http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/ca...30019girata.asp
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    "Auguri Pelé, più mito che padre"



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    Il figlio Edinho racconta il rapporto difficile con O'Rei:
    «Assente per 18 anni, meglio come nonno»


    «Pelé 70». Con questo slogan che a noi italiani ricorda la finale mondiale persa in Messico nel 1970 proprio contro la Seleção di Pelé, i media brasiliani da giorni stanno celebrando il 70esimo compleanno de O’Rei del calcio. Pelé festeggerà in famiglia domani perché, anche se sul suo certificato di nascita è annotato 21 ottobre la data corretta è il 23, giorno scelto per omaggiarlo anche dalla squadra che l'ha reso celebre nel mondo, il Santos.

    Per un ritratto inedito abbiamo intervistato Edinho, figlio 40enne di Pelé, che nel 2005 è stato in carcere per droga. Una parentesi dolorosa di cui preferisce non parlare. Oggi Edinho a Santos allena i portieri lui che portiere lo è diventato nella stessa squadra del padre, forse per ribellarsi al ruolo ingombrante di un padre - attaccante e mito - come il suo.

    Edinho, che ricordi ha di Pelé padre?
    «Sono stato allevato da mia madre, lui non stava mai con noi. Ho cominciato ad avere un contatto con mio padre solo tra i 17 e i 18 anni, quando rientrai in Brasile (dagli Usa) e decisi di dedicarmi al calcio, come portiere. In quel momento abbiamo iniziato a riavvicinarci».

    Lei giocava a basket a New York e soprattutto aveva molti amici sui campetti del Bronx, non proprio raccomandabili. All'improvviso arriva in Brasile. Ci spiega il cambiamento in relazione al rapporto con suo padre?
    «Mi resi conto di che significava essere il figlio di Pelé solo quando rientrai in Brasile. Parlando con la gente di qui mi accorsi per la prima volta davvero ciò che rappresentava. Negli Stati Uniti, dove Pelé andò a giocare nei Cosmos, era sì conosciuto ma il calcio non era popolare. Io e i miei amici giocavamo a basket e baseball, i miti sportivi erano altri».

    L'ha aiutato a diventare calciatore il fatto di essere figlio di O’Rei?
    «Quando, tornando in Brasile con l'idea di fare il calciatore, entrai nel Santos dicevano che ero lì solo perché ero figlio di Pelé. Fui criticato molto, non so se un'altra persona avrebbe sopportato tanta pressione. Pensavo sarebbe stata dura non conoscere le malizie del calcio, non avere fatto le scuole giovanili di base e, invece, superai entrambi gli ostacoli. La parte più difficile fu quella extracalcistica. Già prima dell'esordio la pressione su di me fu enorme. Di solito un neo-acquisto comincia a essere criticato dopo le prime partite, su di me la pressione iniziò molto prima».

    Pelé fu presente in questo periodo difficile?
    «Sì, prima mi mise in guardia e poi si dimostrò padre. Mi diede molti consigli, mi fece riflettere, ma quando capì che fare il portiere era ciò che volevo mi diede forza. Da lui ho ereditato l'ostinazione e la voglia di vincere, sempre. Lo dimostra il fatto che sono stato titolare per 3 anni della porta del Santos».

    Oggi lei è padre di due bellissime bimbe, Stephany di 10 e Sophia di 2 anni. Pelé nonno è meglio di Pelé padre?
    «Certamente. Con le mie figlie è un nonno tipico, molto tradizionale. Dà loro tutto ciò che chiedono e - ride sinceramente divertito - concede sin troppi vizi alle bambine. È il prototipo del nonno che impazzisce per le sue nipotine. Sta compensando con loro e con i miei fratelli più giovani (Joshua e Celeste, figli dell'ultimo matrimonio di Pelé, ndr) ciò che è mancato a noi, figli del primo matrimonio. Oggi per fortuna c'è una grande unione familiare e il grande Pelé è strafelice di avere riscoperto e riscattato il suo focolare. Si può dire che abbia vinto anche in casa».

    www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/ca...30004girata.asp


    Edited by Lottovolante - 8/1/2011, 13:55
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    Testata a Materazzi? Colpa di un litigio



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    L'episodio incriminato della finale Mondiale 2006 ha una spiegazione. Lo rivela la giornalista francese Lahouri: "Prima della paritita contro l'Italia, Zidane aveva litigato con la moglie. In campo, infatti, non portava la fede come invece era solito fare..."

    La famigerata testata di Zidane a Materazzi nella finale dei Mondiali del 2006 tra Francia e Italia si arricchisce di una rivelazione al limite del gossip.

    La giornalista francese Besma Lahouri, autrice del best-seller "Zidane, una vita segreta", ospite ieri sera al "Chiambretti Night" su Canale 5, ha motivato il gesto del campione francese con un risvolto personale.

    "Il giorno prima di questa partita, Zidane aveva litigato con la moglie, c'erano delle motivazioni private - ha spiegato Lahouri -. Il giorno della partita non portava la fede, era molto teso, nervoso. Le cose non andavano bene nella squadra. Ha sbagliato il secondo gol, era al limite, quindi il primo che gli ha dato fastidio, in questo caso Materazzi, si è preso una testata".

    Un'altra rivelazione della giornalista, che attualmente è al vertice delle classifiche editoriali francesi con la biografia non autorizzata di Carla Bruni, si riferisce al momento in cui Zidane esce dal campo: "I momenti successivi l'espulsione sono stati per Zidane attimi terribili. Anche perchè aveva preparato una t-shirt sotto la maglia con tutti i ringraziamenti: alla Juve, all'Italia, ai genitori, agli allenatori. Voleva fare il giro dello stadio con questa t-shirt... E invece è uscito a testa bassa e in modo veramente terribile".
    Eurosport

    http://it.eurosport.yahoo.com/13102010/45/...pa-litigio.html


    Edited by Lottovolante - 8/1/2011, 14:09
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    Volley: Brasile campione mondo, battuta Cuba
    Italia perde con Serbia, quarto posto



    Il Brasile si e' confermato campione del mondo di pallavolo. Nella finale dei Mondiali giocata a Roma, la nazionale verdeoro ha battuto Cuba 3-0 (25-22, 25-14, 25-22).

    Brasile batte Cuba 3-0 (25-22, 25-14,25-22) nella finale dei Mondiali di pallavolo. Brasile: Bruno 3, Vissotto 19, Murilo 6, Theo 1, Rodrigao 5,Lucas 6, Marlon, Dante 8. Libero: Mario. Non entrati: Giba,Bravo, Sidao. All.: Bernardinho. Cuba: Leon 15, Leal 9, Camejo 3, Bell 2, Simon 6, Hierrezuelo2, Cepeda, Diaz 1, Hernandez 6. Libero: Gutierrez. Non entrati:Ortiz, Mesa. All.: Samuels Blackwood. Arbitri: Sokullu (Tur) e Santi (Ita). Note - Durata set: 26', 22', 26'. Brasile: battute vincenti2, muri 8. Cuba: battute vincenti 2, muri 4. Spettatori: 11600.

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    CONTINUA 'DITTATURA' BRASILE,CUBA KO. I VERDEORO UGUAGLIANO TRIS ITALIA - ROMA, 10 OTT - I tempi non sono ancora maturi peruna rivoluzione cubana nella pallavolo internazionale. La megliogioventu' caraibica e' stata infatti annientata dalla Selecaobrasiliana, nell'ultimo decennio vera dittatrice sotto rete.Nella finale mondiale disputata al PalaLottomatica di Roma iverdeoro hanno infatti schiantato per 3-0 Cuba mettendosi alcollo il terzo oro consecutivo e pareggiando cosi' l'impresariuscita negli anni '90 solo all'Italia della 'Generazione deiFenomeni'. Pronti via e il Brasile mette in campo tutta la suaesperienza mettendo Cuba nell'angolo. Il palleggiatore Brunosmista palloni sull'opposto Vissotto, sui martelli Dante eMurilo, e sul centrale Lucas.

    La ricezione dei caraibici va intilt e il punteggio segna subito un allungo importante (9-3). Ilgiovanissimo Leon (17 anni), supportato da capitan Simon edall'opposto Hernandez provano a ridurre le distanze ma iverdeoro non si scompongono e arrivano a meta' parziale ancoracon la situazione sotto controllo (16-10). L'unico momento incui coach Bernardinho e' costretto a chiamare due time-outpraticamente consecutivi e' sul 20-17 e 21-19: una rapidachiacchierata e il set viene archiviato sul 25-22. Nemmeno il tempo di capire che la finale mondiale sta volandovia, che Cuba, pur sospinta dal pubblico capitolino, si ritrovanuovamente a ballare il samba: i brasiliani ripartono a razzo evanno subito sul 7-1. Il tecnico caraibico Samuels Blackwoodprova a dare una scossa al gioco mandando in campo il secondopalleggiatore Diaz per Hierrezuelo, ma le percentuali d'attaccodei caraibici non crescono (16-10). Il Brasile, invece, sentesempre piu' vicina la terza medaglia d'oro consecutiva e nonsmette di picchiare, allungando inesorabilmente e chiudendo igiochi sul 25-24 con i siluri in battuta di Dante e l'ennesimaschiacciata di Vissotto.

    Il terzo set e' quello in cui Cuba prova a svegliarsi ma, sul12-12, si distrae nuovamente subendo un break da 4-0 poidecisivo nel computo del parziale. Con Simon e Leal nonpervenuti, e' il solo Leon a provare a risollevare quel cheresta di una formazione forse ancora troppo giovane per potermettere in crisi una corazzata esperta come quella sudamericana.E infatti, nonostante il riavvicinamento sul 21-19, la Selecaochiude il match (25-22) e si cuce sul petto la terza stellamondiale consecutiva. Per la giovane formazione di Cuba, eta' media 23 anni, unargento come quello conquistato nel 1990 proprio in Brasile e unfuturo tutto da scrivere.

    MURILO MIGLIOR GIOCATORE,ITALIA A SECCO. PREMI ANCHE PER GBRIC, SIMON E STANLEY, NESSUNO PER AZZURRI - Oltre al terzo alloro mondialeconsecutivo, il Brasile di Bernardinho porta casa anche ilpremio per il miglior giocatore della rassegna iridata che si e'disputata in Italia. Intesa Sanpaolo, top sponsor dei campionatimondiali maschili di pallavolo 2010, ha infatti premiato ilsudamericano Murilo al termine della finale vinta nettamente per3-0 su Cuba. A consegnare il trofeo e' stato Antonio Nucci, responsabileIntesa Sanpaolo della Direzione Regionale di Lazio, Sicilia eSardegna. Tra i premiati del Mondiale anche Gbric (Serbia) comepalleggiatore, Simon (Cuba) per il miglior muro e Stanley (Usa)per il servizio.

    ITALIA BATTUTA DALLA SERBIA FINISCE AL QUARTO POSTO

    Serbia batte Italia 3-1 (25-21, 25-20, 26-28, 25-19) nella finale per il terzo e quarto posto dei Mondiali di pallavolo.

    Serbia: Kovacevic 8, Janic 1, Terzic, Stankovic 11, Grbic 2, Nikic 8, Miljkovic 23, Petrovic, Podrascanin 15. Libero: Rosic. Non entrati: Petkovic, Starovic. All.: Kolakovic. Italia: Mastrangelo 7, Parodi 18, Vermiglio 1, Lasko 4, Travica, Savani 7, Fei 12, Birarelli 4, Sala 3, Zaytsev 8. Libero: Marra. Non entrati: Bari. All.: Anastasi. Arbitri: Hobor (Ung) e Sakaide (Gia). Note - Durata set: 24', 22', 30', 22'. Serbia: battute vincenti 3, muri 17. Italia: battute vincenti 3, muri 4. Spettatori: 12.000.

    www.ansa.it/web/notizie/rubriche/al...1734406761.html


    Edited by Lottovolante - 12/11/2010, 13:56
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    Mondiali, finito il sogno dell'Italia



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    Semifinale senza storia: il Brasile schianta gli azzurri 3-1. Anastasi
    : «Troppi problemi in attacco, giusto così».
    Oggi finale per il 3° posto contro la Serbia

    Giù il cappello, passano i brasiliani. Sono ancora loro i più forti, nella pallavolo. Campioni nelle ultime due edizioni, alla ricerca del tris nel «nostro» Mondiale, ieri hanno a lungo dato lezione all’Italia che si era illusa di poterli battere. Niente da fare. Un solo set vinto con il carattere, più che con la qualità. Ma anche il 1° e il 4° parziale persi di schianto. Troppi errori, poca lucidità nei momenti cruciali. «Giusto così - dice Andrea Anastasi, il ct azzurro -. Loro hanno giocato molto meglio, noi in attacco non abbiamo mai ingranato». In finale, così, vola la Seleçao che, a differenza del calcio, non ha neri né mulatti, ma è un concentrato di classe, carattere e meccanismi appresi in 10 anni di lavoro e trionfi. Stasera (ore 21, RaiSport1) giocherà per la leggenda contro Cuba, che ha battuto allo sprint la Serbia. Agli azzurri resta la finalina per il bronzo (ore 17, RaiSport1). Un risultato che alla vigilia tutti avrebbero sottoscritto. Ma dopo il 7 su 7 d’avvio, l’ambizione era lievitata. E’ sfumata con il 3-1 incassato dai migliori, una corazzata che non battiamo ormai da 7 anni. «Ma io ho ancora un sogno - assicura Anastasi -: vedere i miei ragazzi sul podio. Sarebbe un gran risultato. Per centrarlo, servono meno timore reverenziale e più serenità».

    Partita nervosissima, in effetti. Giocata in un PalaEur in versione bolgia: 12.178 spettatori ma, nonostante i veleni della vigilia, fortunatamente nessun fischio sull’inno brasiliano. Poi, nel silenzio assoluto del minuto in memoria dei militari caduti in Afghanistan, si sente solo il tonfo della stampella di Bernardinho, il ct che s’è rotto il tendine d’Achille. Per un bel po’, resta l’unica caduta in campo sudamericano. Perché l’Italia soffre le battute indirizzate su Marra, mentre di là funziona tutto alla perfezione, come in questo Mondiale non s’era ancora visto: 83% in ricezione, 80% in attacco. Giocano a memoria, i campioni in carica. Trovando anche i punti (7 nel 1° set, 25 alla fine) di uno strepitoso Vissotto, l’Atleta di Cristo, l’ex di Trento che fino a ieri aveva più pregato che schiacciato risultando il brasiliano più appannato. Anastasi cambia presto (Birarelli e Cernic per Sala e Parodi) ma lo smarrimento resta totale: il 25-15 è un cappotto umiliante.

    Cernic, Vermiglio e Fei sbagliano subito i servizi che potrebbero dare la scossa nel 2° set. Sveglia rimandata di poco, però. Cernic, l’uomo che sa sfruttare meglio di tutti il muro avversario, trova il primo ace di squadra, Savani il primo vantaggio (10-9) mantenuto solo fino al 16-15, nonostante l’infortunio che costringe il Brasile a cambiare regista. Esce Bruno, il figlio dell’allenatore, entra Marlon, uno che prima del Mondiale ha perso 6 chili per un’infiammazione intestinale, ma la Seleçao resta padrona perché Murilo e Dante sfogliano il manuale del pallavolista perfetto e l’ex malato beffa a rete Mastrangelo nel 25-21 che vale il 2-0.

    E’ a un passo dal precipizio che l’Italia dà il massimo. Trova finalmente Fei (9 punti nel 3° set), sbaglia meno, usa la sua arma migliore: il cuore. Il Brasile concede qualcosa, gioca anche contro guardalinee troppo partigiani e quasi sempre corretti dagli arbitri asiatici, ma il 25-23 che riapre il match è legittimo. Illusione spenta in fretta. Vissotto è incontenibile, gli azzurri sono stanchi. Sul 2-6 del 4° set, Fei fuori per Lasko è la mossa disperata di Anastasi. Non evita il 25-17 che ci spedisce a chiudere per il 3° posto. Onore al Brasile, supersquadra del 21° secolo.

    www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/vo...29757girata.asp


    Edited by Lottovolante - 12/11/2010, 13:56
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    Suzuka, doppietta Red Bull. Alonso 3°



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    Vettel trionfa davanti a Webber.
    Fernando limita i danni e centra
    il podio. L'australiano resta leader
    a 220 punti, lo spagnolo a 206


    Sebastian Vettel (Red Bull) ha vinto il Gran premio del Giappone davanti al compagno di squadra Webber. Fernando Alonso, partito quarto, ha chiuso al terzo posto. Ai piedi del podio le Mclaren, con Button e Hamilton rispettivamente quarto e quinto; sesto posto per la Mercedes di Michale Schumacher, davanti alle Sauber di Kobayashi e Heidfeld.

    La nuova classifica mondiale vede l'australiano Webber consolidare la leadership a 220 punti davanti allo spagnolo della Ferrari Fernando Alonso che insegue con 206 a pari punti (ma con un gp in più vinto) dell’altro pilota Red Bull, Sebastian Vettel. Perdono un po' di terreno le McLaren, con Hamilton a 192 e Button a 189. Fuori dalla corsa mondiale Felipe Massa, costretto al ritiro sul circuito di Suzuka dopo uno scontro con Liuzzi.

    Alonso: «Il terzo posto era l'obiettivo massimo»
    «È stata una gara dura, la mia partenza non è stata particolarmente felice e poi sono stato fortunato per il ritiro di Kubica. Sono stato solo per tutta la gara, non avevo pressioni alle spalle, e non era facile avvicinarsi alle Red Bull. Il terzo posto era l’obiettivo massimo che potevamo raggiungere su questa pista». Fernando Alonso si accontenta del podio conquistato al Gp del Giappone, che gli consente di restare in corsa per il Mondiale di formula 1. «È stato un buon week end - le parole dello spagnolo -. Penso che i podi possono essere sufficienti per vincere»

    www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/fo...29766girata.asp


    Edited by Lottovolante - 10/10/2010, 12:54
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    L'Italia non teme il veleno del Brasile
    Dante: «Ogni palla dubbia verrà data a loro»
    Anastasi: «Cani che abbaiano»


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    «È un'altra storia, un'altra partita, un'altra vita». Andrea Anastasi, in fondo, ha ragione. L'Italia-Brasile di stasera (21.15, Palalottomatica esaurito) è la semifinale del Mondiale 2010: dirà se gli azzurri giocheranno la finale in casa come nel 1978 (quando s'inchinarono all'Unione Sovietica) o se il Brasile potrà inseguire il terzo titolo iridato.

    Ma Italia-Brasile è anche una puntata di un romanzo di sport senza fine. Che parte dal calcio: da Mexico '70, i quattro gol e i pomodori al rientro degli azzurri in patria; al Sarria, al Paolo Rossi che si risveglia e al mundial spagnolo del '82 vinto; e a Usa '94 ai rigori sbagliati da Baresi e Baggio e alla festa dei verdeoro con lo striscione per Ayrton Senna

    Il libro dei ricordi è infinito anche sotto rete. Nel 1990 scoprimmo di essere re battendo, nella semifinale mondiale, i brasiliani a casa loro (15-13 al tie-break). Nel 2002 la storia (e il rapporto di forza) girò quando, in Argentina, vinsero loro nei quarti (15-13 in un altro tie-break) e volarono verso otto anni di dominio mondiale (interrotto solo dagli Usa a Pechino 2008). Nel 2004, nella finale a Atene, confermarono ancora una volta il sortilegio tra la nostra pallavolo e l'oro olimpico.
    «Ma oggi non siamo secondi a nessuno - ha avvisato il presidente del Coni, Gianni Petrucci, presente sugli spalti (annunciati anche molti calciatori brasiliani, tra cui l'interista Lucio) -. Sono gli altri che devono avere paura di noi e non vorrei essere nei panni del Brasile». Un Brasile, che ha mostrato, nei giorni scorsi, segni di nervosismo. La figuraccia con la Bulgaria (la gara giocata volutamente a perdere) ha alienato simpatie come i fischi durante la sfida con la Repubblica Ceca hanno dimostrato. Qualche giocatore verdeoro si è lasciato andare a dichiarazioni pesanti. «Sappiamo - ha avvertito Dante - che su ogni pallone dubbio i giudici sbandiereranno per l'Italia». Savani, sin qui uno dei migliori azzurri, non ha esitato a rispondere: «In questo Mondiale chi ha fatto dei giochetti ha pagato: mancano solo loro...».

    «Certe dichiarazioni sono un problema del Brasile: i cani che abbaiano non mi interessano», taglia corto Anastasi, che ieri ha compiuto 50 anni, è tranquillo e spera di ricevere, domani sera, il regalo più bello. «Sono contento. Una semifinale in casa è il massimo: ho la mia famiglia in tribuna, tutti ci guardano e leggono di noi. Ricevo talmente tanti sms che non riesco a rispondere. Andare a Modena (girone dal 5° all'8° posto, ndr) sarebbe stata dura. Quindi voglio godermela. Ma, sia chiaro, il lavoro non è finito».

    Per completarlo bisogna esorcizzare questo Brasile, che l'Italia non batte dal 2003. «Loro sono favoriti, ma noi lotteremo su ogni pallone: vogliamo cambiare questa storia infinita che negli ultimi tempi ci vede sempre perdenti», assicura Anastasi, che un po' si diverte a buttare pressione nella metà campo di Bernardino. «Con l'Italia - ammette il tecnico verdeoro - è sempre una battaglia. Gli azzurri sono molto saggi». Dove usare questa saggezza? Anastasi lo sa: «Loro hanno due ottime attaccanti di banda, la diagonale palleggiatore-opposto poggia su un alzatore molto giovane... Noi non siamo perfetti, ma con gli Usa abbiamo dato un segnale di maturità. I miei ragazzi? Sono sereni, lucidi e concentrati».

    Come il loro allenatore, che non cerca rivincite. «Vincere oggi non vuol dire cancellare quello che è successo». La sconfitta con i verdeoro del 2002 a Cordoba gli costò il posto. Un'altra storia, un'altra vita. Il presente è un mantra: «Il nostro lavoro non è finito». Come la storia sportiva di Italia-Brasile non finirà certamente stasera.

    Roberto Stracca

    www.corriere.it/sport/10_ottobre_09...44f02aabc.shtml


    Edited by Lottovolante - 12/11/2010, 13:55
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    Alonso gela Massa: «Se vado bene
    Felipe non è fondamentale»



    Lui: «Non sarò mai un secondo». Ma Montezemolo frena:
    «Per la Ferrari sarà sempre un primo pilota»



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    SUZUKA (GIAPPONE) - «Se faccio bene come a Monza l'aiuto di Felipe non è fondamentale». È quanto ha detto il ferrarista Fernando Alonso, rispondendo a una domanda su quanto potesse essere di aiuto il compagno di scuderia Felipe Massa, nel rush finale del campionato di Formula 1, che lo vede in piena corsa per il titolo piloti. «Non è stato fondamentale a Singapore - ha aggiunto in un incontro con la stampa - e tutto l'aiuto di Felipe non sarebbe bastato a Spa». Tuttavia, ha aggiunto, «se entrambi facciamo bene togliamo punti agli avversari».

    MASSA - Nel frattempo però il brasiliano ha dichiarato che in questo finale di stagione aiuterà Alonso, ma che per il futuro non si sente di recitare un ruolo da secondo. I siti media di varie testate hanno rilanciato un'intervista di Massa, in cui diceva di non intendere «diventare un altro Rubens Barrichello». «Se questo dovesse succedere, smetterei di correre per la Rossa. Sono sicuro che il prossimo anno potrò gareggiare per vincere». L'intervista in questione sarebbe stata rilasciata il giovedì che precedette il Gp di Singapore. Dopo quella gara Massa disse che oramai il Mondiale era sfumato e che avrebbe lavorato per la squadra. Poi è chiaro che dall'anno prossimo vorrà lottare alla pari con Alonso. Eppure il brasiliano tornando sui contenuti dell'intervista smentisce di aver mai detto di non voler «diventare un altro Rubens Barrichello», cioè un numero due predestinato alle spalle del compagno di scuderia Alonso. «Ho visto una cosa che non ho mai detto», aggiunge il ferrarista in conferenza stampa, in relazione all'intervista. «Sono un professionista e penso sempre alla vittoria: il nome di Barrichello - ha concluso - è venuto fuori non so da dove: hanno scritto sicuramente quello che non ho detto. Comunque se mi proponessero un contratto dove io devo essere secondo non lo firmerei».

    MONTEZEMOLO - Non si è fatta comunque attendere la risposta del presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo, a Massa. «Felipe è e resterà sempre un primo pilota per la Ferrari - ha affermato Montezemolo attraverso il sito di Maranello ferrari.com -. Mi aspetto da lui nelle prossime quattro gare e, con gomme diverse l'anno prossimo, delle prestazioni da primo pilota: saranno fondamentali per portarci delle vittorie e per togliere punti importanti ai nostri avversari diretti in questa lotta per il Mondiale». Montezemolo ha parlato anche di Fernando Alonso, in lotta per il titolo: «Ho sentito Fernando molto concentrato e determinato, come del resto tutta la squadra - ha detto Montezemolo -. È un momento importante e sono certo che tutti daranno il massimo per raggiungere i nostri obiettivi».

    LE PROVE - Piloti in pista intanto per le prove libere. Il più veloce, nella seconda sessione, è stato Sebastian Vettel su Red Bull che ha preceduto di 395 millesimi il compagno di squadra Mark Webber. Poi Robert Kubica su Renault (a 0"735) e le due Ferrari di Fernando Alonso su Ferrari (a 0"897) e Felipe Massa (a 1"054). Lewis Hamilton, con la Mclaren, dopo un incidente nella prime libere è sceso in pista solo a 8' dal termine e ha realizzato il tredicesimo tempo (1'33"481).

    http://www.corriere.it/sport/speciali/2010...44f02aabc.shtml
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