Donna in azzurro che legge una lettera ( Woman in Blue Reading a Letter )

Johannes Vermeer, detto Jan

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  1. Milea
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    Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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    Ciò che immediatamente si percepisce è la scansione della superficie in aree delimitate da ortogonali in un perfetto equilibrio di pieni e di vuoti,intendendo per pieni le parti scure: mappa, tavolo, sedie, donna, per vuoti i ritagli della parete.

    Come in una mappa i percorsi visivi guidano le nostre percezioni da un oggetto all’altro, da una zona all’altra per collegamento grafico, con semplicità e linearità.
    La sferetta nera, dell’asta della mappa, è il punto focale dell’immagine, il perno su cui ruota il congegno compositivo.



    Se si toglie mentalmente la donna, da questo quadro, resta una composizione di Mondrian.

    Vermeer è il primo pittore che ci mostra un mondo corrispondente al suo modo di essere: senza alterare la realtà, ci mostra la costruzione percettiva del suo cervello visivo.
    Egli mostra la vita nella sua semplice dignità intrinseca, la vita valorizzata dalla sua qualità, in cui e per cui, ogni cosa ha la propria importanza e dignità estetica e formale, il proprio valore dal rapporto in cui si colloca tra le altre.

    Il “metodo analitico”, applicato alla pittura, ha portato Vermeer a superare i valori esemplari fissati dalla tradizione umanistica: i valori assoluti, i caratteri tipici, i ruoli privilegiati ed esemplari.
    Ha capito, attraverso la pratica pittorica che ogni forma, ogni colore, ogni tonalità, ogni ente è relativo, cioè trova il proprio valore dalla relazione.
    Questo è il principio estetico che regola la natura morta: quello di scegliere un oggetto, piacevole in sé, e di porlo in modo tale da non sovrastare la bellezza, il carattere degli altri oggetti, ma di essere parte complementare degli altri per raggiungere una orchestrazione più ampia nell’accordo generale, elargendo, come ricevendo, sonorità e musicalità.
    L’uomo di Vermeer consiste nella dignità dell’esistenza: dell’esserci.Come il giallo trova il proprio canto vitale dal rapporto con la luce spenta del grigio, lo scuro dal chiaro.

     
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2 replies since 19/5/2010, 20:20   118 views
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