La lattaia ( The milkmaid )

Johannes Vermeer, detto Jan

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    vermeermilkmaid2

    VERMEER Jan
    The Milkmaid
    1659 circa
    Olio su tela
    45,4X40,6cm
    Rijskmuseum - Amsterdam







    Si sollevò una grande polemica in Parlamento quando, nel 1905, fu messa in vendita la collezione di 39 quadri del ricco collezionista Jan Pieter Six van Vromade; la società di Rembrandt si era offerta di pagare una parte dei 750.000 fiorini richiesti, al resto avrebbe pensato lo Stato. Fu il critico Victor de Stuers a ribadire l'importanza della collezione per la storia olandese, anche se da molti giudicata di scarso valore, includo questo quadro che Vi propongo stasera.
    L'affare ebbe buon esito e nel 1908 il Rijksmuseum ottenne i 39 quadri.

    Oggi sembra impossibile pensare che "La lattaia" fosse giudicata opera mediocre. E' in realtà una delle prime scene di genere in cui Vermeer realizza quella magica sospensione dell'atmosfera nella scena, quell'ineffabile rapporto tra figura e spazio circostante che va oltre il semplice realismo.

    La domestica che versa il latte è ritratta con una concentrazione inedita per il periodo: attorno a lei pochi oggetti, ( e nelle opere tarde saranno ancora meno ), sono evidenziati dalla che, in infinite modulazioni, filtra dalla finestra.
    I raggi x hanno rilevato che, inizialmente, l'artista aveva dipinto un quadro sulla parete. Vermeer rende la luce sulle cose grazie a piccoli tocchi, quasi puntini, che fanno vibrare l'atmosfera, come nel pane, nella ceramica azzurra sul tavolo, nel secchiello metallico appeso accanto alla gerla, nel battiscopa in ceramica di Delft.

    Il gesto quotidiano, avvolto in quest'atmosfera rarefatta, assume un che di sacro. Per raggiungere tale risultato, Vermeer ha studiato attentamente la composizione, facendo convergere le diagonali sul polso della donna e sulla brocca, che diventano il fulcro emotivo della tela, col rivolo biancoche esce dal buio. Vermeer nobilita inoltre la domestica facendole assumere la posa tradizionale della Temperanza, virtù raffigurata mentre versa acqua da una brocca, alla ricerca dell'equilibrio...( Mar L8v )





    La semplicità di un gesto...
    Quel latte che scende dalla brocca
    esprime un senso di continuità e calore
    e freschezza...come una fonte...









    Edited by Milea - 30/6/2014, 19:31
     
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  2. Flora-
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    è un opera che mi provoca emozione
    pare di essere lì , dentro quella misera stanza , pare di essere parte del quadro !
     
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    CITAZIONE (Flora- @ 15/5/2010, 14:09)
    è un opera che mi provoca emozione
    pare di essere lì , dentro quella misera stanza , pare di essere parte del quadro !




    Ora ne sei proprio parte Sister...




    Edited by Milea - 23/5/2014, 21:30
     
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  4. Flora-
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    STUPEFACENTE!

    immersione in 3 D , come a Gardaland

    thank'you !
     
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    Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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    Un attimo di vita quotidiana trasformato in un’immagine raffinata e senza tempo.

    L’atmosfera della Lattaia non è narrativa,
    ma di tutt’altro genere;
    vi “aleggia una calma di sogno, una completa immobilità ...."
    che ci porta lontano dalla grossolana e nuda realtà quotidiana”
    (Huizinga).

    La struttura geometrica,
    dallo spazio si è trasferita all’interno della figura,
    magistralmente architettata ed imponente nel gesto e nella posa.
    Il meccanismo compositivo non parte dal gesto,
    dall’azione che risulta statica e statuaria,
    ma dal cerchio della brocca, di prospetto, da cui cola il latte nella bacinella.
    Lo scorrere immobile del liquido è l’emblema dell’eterno presente!




    Invece della pittura lucida,
    smaltata e nitidissima delle ‘scene di genere’ dei suoi contemporanei olandesi
    Vermeer adotta una tecnica a grani di colore,
    abolisce le linee di contorno e sfuma i profili degli oggetti che sembrano dissolversi nella luce;
    propone ombre colorate e pennellate visibili e ricche di impasto.


    I grani di colore
    – tocchi di pennello densi di colore che restano in rilievo sulla tela–
    danno vita agli oggetti,
    descrivono la diversa consistenza dei materiali:
    la ruvida cesta di vimini, la seta grezza del corpetto giallo,
    la cuffia inamidata, la porosità della brocca di terracotta,
    la crosta croccante del “pane nel cestino
    e dei panini sulla tavola che sono costellazioni di punti luminosi”
    (Schneider).


    E’ il sottile zampillo di latte bianco, che scorre immutabile e senza tempo dalla brocca di terracotta, o il contrasto giallo blu del semplice abito della ragazza ad attirare il nostro sguardo? Difficile dirlo.
    Resta il fatto che la “ Lattaia “ di Vermeer è una delle opere più affascinanti di tutta la storia della pittura.


     
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    Ciascuno dei suoi dipinti è un complesso meccanismo. Ogni centimetro quadrato della tela, ogni colpo di pennello sembrano essere stati meditati. A causa di queste attenzioni, la personalità dei modelli si affievolisce a poco a poco. I visi tendono all'archetipo, perdono ogni carattere quando il pittore rinuncia a descriverne le imperfezioni...se ci furono delle risa nell'opera di Vermeer, pian piano si distesero in sorrisi e il sonno servì ad astrarre ancora un poco i soggetti. Ritratti ? Piuttosto il ritratto della luce sulla pelle, del riflesso di una carta sul muro, ma più ancora l'esplorazione di tutto ciò che può essere ottenuto da un tema incessatamente ricominciato: si riconosce in Vermeer la costanza che misero i cubisti nel limitare il loro repertorio ad una chitarra, una compostiera, un pacchetto di tabacco e un giornale.

    Ma in lui questa scelta è fatta con discrezione, senza l'ostentazione delle esigenze della sola pittura...( Ho riassunto, in poche righe, un ampio concetto di P. Descargues 1966 )
     
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5 replies since 14/5/2010, 21:22   102 views
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