Donna in azzurro che legge una lettera ( Woman in Blue Reading a Letter )

Johannes Vermeer, detto Jan

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    600px-Vermeer,_Johannes_-_Woman_reading_a_letter_-_ca._1662-1663

    VERMEER Jan
    Woman in Blue Reading a Letter
    1663 circa
    Olio su tela
    46,6X39,1cm
    Rijksmuseeum - Amsterdam







    Il dipinto, che godette sempre di grande apprezzamento, nel 1839 fu ceduto da un mercante inglese al banchiere Adriaan van der Hoop, che possedeva una splendida raccolta: i suoi 225 quadri, tra cui "La sposa ebrea" di Rembrandt, furono donati alla città di Amsterdam. Nel 1885 "Donna in azzurro che legge una lettera" fu la prima opera di Vermeer a entrare nelle collezioni del Rijskmuseum.

    L'artista riprese qui un tema già affrontato in un dipinto giovanile: davanti ad una finestra, di cui si intuisce la luminosa presenza, una donna è intenta a leggere una lettera. L'arrivo della posta ha forse interrotto le sue ocupazioni quotidiane, costringendola ad abbandonare sul tavolo la collana di perle che stava per indossare.
    Il tema della lettera è presente anche nelle opere di altri artisti olandesi, i quali ne sottolinearono le implicazioni sentimentali: non è questo il caso di Vermeer, che non suggerisce nulla dello stato d'animo della donna. Si è pensato che sia incinta ( come suggerirebbe la foggia dell'abito ) e che la sedia vuota e la carta geografica in fondo alla stanza alludano alla lontananza di una persona cara.

    L'artista utilizzò tutti i mezzi espressivi per conferire alla scena un senso di quieta immobilità. Studiò e corresse la collocazione e le proporzioni degli oggetti, semplificando la composizione e costruendola con un rigore matematico; la donna è racchiusa entro un piccolo spazio, dominato dalla sua figura statuaria. Le semplici armonie cromatiche, giocate sui toni dell'azzurro, del giallo...dell'ocra accrescono l'atmosfera pacata del dipinto. La sfumatura bluastra delle ombre sulla parete crea una luce pallida e tenera, consona all'atteggiamento meditativo della protagonista.

    Questo straordinario equilibrio stilistico e la capacità di calibrare tutti i mezzi pittorici in funzione del contenuto emotivo della scena sono tipici delle opere dei primi anni sessanta. ( Mar L8v )







    Beethoven: Piano Sonata No. 8 in C Minor "Pathétique"

    ...l'atmosfera ideale per quest'attimo...



    Edited by Milea - 23/5/2014, 20:48
     
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  2. Flora-
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    colpisce la concentrazione della donna durante la lettura di quella lettera...

    non trapela emozioni , ma dà l'idea dell'essere immersa nella lettura...
     
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    Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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    Ciò che immediatamente si percepisce è la scansione della superficie in aree delimitate da ortogonali in un perfetto equilibrio di pieni e di vuoti,intendendo per pieni le parti scure: mappa, tavolo, sedie, donna, per vuoti i ritagli della parete.

    Come in una mappa i percorsi visivi guidano le nostre percezioni da un oggetto all’altro, da una zona all’altra per collegamento grafico, con semplicità e linearità.
    La sferetta nera, dell’asta della mappa, è il punto focale dell’immagine, il perno su cui ruota il congegno compositivo.



    Se si toglie mentalmente la donna, da questo quadro, resta una composizione di Mondrian.

    Vermeer è il primo pittore che ci mostra un mondo corrispondente al suo modo di essere: senza alterare la realtà, ci mostra la costruzione percettiva del suo cervello visivo.
    Egli mostra la vita nella sua semplice dignità intrinseca, la vita valorizzata dalla sua qualità, in cui e per cui, ogni cosa ha la propria importanza e dignità estetica e formale, il proprio valore dal rapporto in cui si colloca tra le altre.

    Il “metodo analitico”, applicato alla pittura, ha portato Vermeer a superare i valori esemplari fissati dalla tradizione umanistica: i valori assoluti, i caratteri tipici, i ruoli privilegiati ed esemplari.
    Ha capito, attraverso la pratica pittorica che ogni forma, ogni colore, ogni tonalità, ogni ente è relativo, cioè trova il proprio valore dalla relazione.
    Questo è il principio estetico che regola la natura morta: quello di scegliere un oggetto, piacevole in sé, e di porlo in modo tale da non sovrastare la bellezza, il carattere degli altri oggetti, ma di essere parte complementare degli altri per raggiungere una orchestrazione più ampia nell’accordo generale, elargendo, come ricevendo, sonorità e musicalità.
    L’uomo di Vermeer consiste nella dignità dell’esistenza: dell’esserci.Come il giallo trova il proprio canto vitale dal rapporto con la luce spenta del grigio, lo scuro dal chiaro.

     
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2 replies since 19/5/2010, 20:20   118 views
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