La casa più antica di Parigi, la casa di Nicolas Flamel: L'ALCHIMISTA!

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    Cosa accadde allora al libro di Abramo l'Ebreo?

    Nicholas Flamel aveva lasciato i suoi documenti e l'intera biblioteca
    ad un nipote di nome Perrier, che era interessato all'alchimia e al
    quale era molto affezionato.

    Non si seppe più niente di lui.

    Senza dubbio beneficiò degli insegnamenti di suo zio e trascorse
    una vita da saggio nell'oscurità che Flamel aveva apprezzato così
    caramente, ma non era stato capace nel contempo di mantenere
    durante gli ultimi anni della sua vita.

    Per due secoli la preziosa eredità passò di padre in figlio, senza che
    nessuno ne avesse notizia.

    Tracce di essa si trovano solo nel regno di Luigi XIII.
    Un discendente di Flamel, di nome Dubois, che doveva possedere
    qualche conoscenza circa la polvere del progetto, gettò all'aria la saggia
    riservatezza dei suoi predecessori, e usò la polvere per stregare i suoi
    contemporanei.

    Alla presenza del Re, si dice che mutò palle di piombo in oro.

    Come risultato di questo esperimento, ebbe molti incontri con il
    Cardinale de Richelieu, che sperava di poter carpire il suo segreto.
    Dubois che possedeva la polvere, ma non era capace di comprendere
    né i manoscritti di Flamel né il Libro di Abramo l'Ebreo, non poteva essere
    per loro di nessun aiuto e fu imprigionato a Vincennes.

    Fu trovato che aveva commesso certe offese in passato, e questo rese
    Richelieu in grado di farlo condannare a morte e confiscare la sua intera
    proprietà. Allo stesso tempo le guardie di Chitelet, senza dubbio
    per ordine di Richelieu, confiscarono la casa che Flamel aveva
    posseduto e cominciarono a cercare da cima a fondo.

    Per vari mezzi, si crede che Richelieu prese possesso del libro di Abramo l'Ebreo,
    costruì un laboratorio alla Chateau di Rueil, che spesso visitava per leggere
    attentamente i manoscritti del maestro e per tentare di interpretarli.

    Ma ciò che un saggio come Flamel era stato capace di comprendere solo
    dopo ventuno anni di meditazione, non poteva essere immediatamente
    accessibile ad un politico come Richelieu.

    La conoscenza della mutazione della materia, della vita e della morte,
    è più complessa dell'arte di pianificare strategie o amministrare un regno.

    La ricerca di Richelieu non diede buoni risultati.

    Alla morte del cardinale, tutte le tracce del libro andarono perdute,
    o piuttosto tutte le tracce del testo, perché i diagrammi sono spesso
    stati riprodotti.

    Infatti il libro deve essere stato copiato, perché è registrato nel XVII secolo
    che l'autore del Trésor des Recherches et Antiquités Gauloises fece un viaggio
    a Milano per vedere la copia che apparteneva al Signore di Cabrieres.
    In ogni caso, il misterioso libro è scomparso per adesso.
    Forse una copia o lo stesso originale riposa sotto la polvere di qualche
    biblioteca di provincia. E può essere che un destino saggio lo manderà
    al momento opportuno ad un uomo che avrà la pazienza di ponderarlo,
    la conoscenza per interpretarlo, il sapere di non divulgarlo troppo presto.

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