Art Nouveau

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    Art Nouveau




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    L'Art Nouveau (Arte Nuova )
    fu uno stile artistico,
    diffuso in Europa e negli Stati Uniti,
    che interessò le arti figurative,
    l'architettura e le arti applicate,
    tra il 1890 e la prima guerra mondiale.
    Il nome deriva da quello di un negozio parigino,
    «l'Art Nouveau Bing», aperto nel 1895
    da Siegfrid "Samuel" Bing,
    che sfoggiava alcuni oggetti dal design innovativo,
    ovvero di provenienza estremo-orientale,
    tra cui mobili, stoffe, tappeti e vari oggetti d'arte.



    L'ART NOUVEAU
    Boutique de Siegfried ("Samuel") Bing 1839-1905

    22, rue Chauchat Paris
    ouverture en décembre 1895

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    Il movimento, conosciuto internazionalmente soprattutto con la denominazione francofona, assume localmente nomi diversi, ma dal significato affine, tra i quali: Stile Liberty (dal nome dei magazzini inglesi di Arthur Lasenby Liberty, che vendevano oggetti esotici), Modernismo o Stile floreale in Italia.

    Liberty milanese, Casa Guazzoni, via Malpighi 12, balcone liberty


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    Il movimento trae le sue origini dall'ideologia estetica anglosassone dalle Arts and Crafts, che aveva posto l'accento sulla libera creazione dell'artigiano, come alternativa alla meccanizzazione e alla produzione in serie di oggetti di dubbio valore estetico.


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    L'Art Nouveau aprì la strada al design e all'architettura moderna.






    Una delle peculiarità dell'Art Nouveau è l'ispirazione alla natura. Caratteristiche le forme organiche, le linee curve, con ornamenti a predilezione vegetale o floreale, le immagini orientali, soprattutto le stampe giapponesi.


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    L'Argan definisce così i caratteri costanti dell’ ART NOUVEAU


    1) la tematica naturalistica (fiori e animali);
    2) l'impiego di motivi iconici e stilistici, derivanti dall'arte giapponese;
    3) arabeschi , ritmi impostati sulla curva e le sue varianti (spirale, voluta ecc.) e , nel colore,
    tinte fredde, attutite, trasparenti oppure venate, iridate, sfumate;
    4) l'insofferenza della proporzione e della simmetrie la ricerca di ritmi «musicali»
    ed andamenti per lo più ondulati e sinuosi;
    5)l'evidente, costante proposito di comunicare un senso di agilità,
    elasticità, leggerezza, gioventù, ottimismo.


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    La diffusione degli stilemi essenziali dell’ Art Nouveau avviene per mezzo delle riviste d'arte e di moda, del commercio e del suo apparato pubblicitario, delle esposizioni mondiali, degli spettacoli. Sono molti gli "artisti" che lasciano un’ impronta, durante questo periodo fra questi Emile Gallè, Gaudì, Victor Horta .









    Edited by Milea - 22/7/2014, 17:35
     
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    Emile Gallè
    Nancy 4 maggio 1846 - 23 settembre 1904


    I temi ricorrenti della libertà espressiva, della creatività, della primavera, della fioritura della natura, della giovinezza dell'Art Noveau trovano in Emile Gallè un interprete straordinario.


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    Industriale, maestro del vetro, ebanista, ceramista, parole che racchiudono in sintesi tutto il suo percorso, il suo rapporto con il fare con le mani e il produrre anche a livello industriale, il suo essere un "artista " del vetro, un mago del colore e delle forme, un "artigiano" la cui creatività è un insieme di tecniche mescolate a genialità.

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    Determinato a fare conoscere il suo nuovo stile in tutto il mondo decide nel 1901,di creare un suo proprio gruppo di artisti. Conosciuta come la "Ecole de Nancy" questa squadra sarebbe diventata parte della costruzione del nuovo fresco stile “Art Nouveau”, con l'obiettivo di portare avanti questo movimento, sigillando l'unione tra arte e industria.


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    Brillante "industriale"; aiuta l'industria del vetro di suo padre fin dal 1867 e lo sostituisce nel 1877 come direttore, fondando anche un'officina del legno e nel 1894 una ditta di cristalli in Nancy.
    Egli mescola le molteplici influenze che lo pervadono, creando sempre qualche cosa di nuovo e diverso, qualche cosa di magico che appartiene solo a lui. La letteratura fu uno dei suoi grandi amori, nei suoi vasi è facile trovare dei versi.


    Vaso Cameo a motivi floreali. Inclusioni di vetro policromo
    con tessere oro, manici ad anse applicati in vetro trasparente.



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    Gli piaceva giocare con la trasparenza del vetro creando effetti nuovissimi: il gioco della trasparenza sulla trasparenza del vetro fa delle sue opere dei piccoli capolavori, dei racconti per immagine tra realtà e sogno.


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    Questa caratteristica fantasiosa e innovativa rese ben presto inconfondibile il suo lavoro, che venne definito "poesia in vetro".

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    Gallè diventa famoso ed espone in varie mostre il suo fresco, nuovo stile Art Nouveau, vincendo molti premi internazionali.


    Lampada in vetro Cameo, decoro floreale lavorato all'acido e alla mola.
    H. cm. 76. Kitazawa Museum of Art


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    A parte fiori e piante anche gli insetti spesso sono stati usati come soggetti; molti dei suoi pezzi sono abbelliti con farfalle, libellule e coleotteri Un'altra decorazione favorita erano i paesaggi.

    Vaso con Libellule (1900)

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    Nel 1904, Emile Gallè muore di leucemia e fino al 1914 la conduzione della fabbrica passa alla moglie Henriette, aiutata dagli amici di Emile, soprattutto Prouvé. L ' Ecole de Nancy continua a funzionare fino al 1909; i vetri recano la firma di Emile Gallé, anche se con una stella a fianco ad indicare i pezzi prodotti dopo la sua morte.


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    La produzione cessa con lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914 e riavviata nuovamente al termine del conflitto da Paul Perdrizet, suo genero, ma non è all’altezza della situazione che via via degenera fino ad arrivare nel 1935 alla chiusura. Non ci furono più autentici Gallè, anche se molti hanno cercato di copiare e ricreare il lavoro di questo grande artista, nessuno è mai riuscito con successo.






    Edited by Milea - 22/7/2014, 17:49
     
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    Victor Horta
    (Gand, 6 marzo 1861 - Bruxelles, 9 settembre 1947)



    Architetto belga, Horta ha rivoluzionato il modo di concepire gli edifici di abitazione, allargando il compito dell'architetto dalla progettazione degli spazi, interni ed esterni, a una concezione che comprendeva anche lo studio e la realizzazione delle luci, degli arredi, della decorazione delle pareti, perfino dell'oggettistica. Gli edifici da lui realizzati a Bruxelles sono testimonianza di una rivoluzione stilistica che segnò profondamente la storia dell'arte europea del primo Novecento.
    Horta è stato un «architetto artista» che concepiva la casa come opera d'arte "totale", come una "conchiglia" costruita attorno al suo proprietario. Le decorazioni dei suoi edifici furono realizzate in buona parte con il materiale più innovativo del tempo: il ferro.

    Horta progettò numerosi edifici destinati a destare scalpore:

    L’Hotel Tassel, progettato e costruito nel 1892-1893

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    L’Hotel Solvay, progettato e costruito nel 1895-1900

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    L’Hotel van Eetvelde, progettato e costruito nel 1895-1898


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    La Maison - Atelier Horta, progettata nel 1898,
    che ora ospita l'Horta Museum, dedicato al suo lavoro.


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    La Maison du Peuple progettata e costruita nel 1896-1899, andata distrutta


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    Hotel Tassel



    Viene giustamente considerato l'architetto che per primo definì i canoni architettonici dell'Art Nouveau, attraverso il progetto della casa Tassel. E' soprattutto nell'interno della casa Tassel, elegante casa d'abitazione realizzata in rue de Turin, considerata come il primo edificio promotore del nuovo stile, che Horta manifesta e dà rilievo alla nuova tendenza artistica.
    L'edificio doveva sorgere su un lotto molto profondo ma con un affaccio ridotto (7,20 metri), rispettando l'altezza degli edifici adiacenti tra i quali era incastonato. Servendosi di elementi architettonici tradizionali (colonnette, mensole, cornici e architravi) disposti su un impianto simmetrico, Horta realizzò nella facciata un continuum plastico mosso da contrasti e tensioni e impreziosito dall'accostamento della pietra (in due colori, ocra e blu) e del ferro.


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    Il fronte della casa è costituito da due ali laterali in pietra che corrono come unico elemento pieno lungo i quattro piani dell'edificio. Nel piano nobile, la struttura del corpo centrale diventa completamente in ferro, trasformando il serramento in un elemento portante della casa: in questo reticolo strutturale si inseriscono gli elementi decorativi, realizzati con ferro piatto forgiato e piegato a formare ricci eleganti e slanciati.


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    Gli interni negli anni sono stati piuttosto rimaneggiati. Qui la parte più significativa è quella della scala, che si svolge su un ottagono allungato seguendo un andamento leggermente elicoidale; i gradini in mogano si innestano su una struttura in ferro, trasformata essa stessa in motivo ornamentale con ricci e volute. La scalinata, che si sviluppa nell'ingresso della casa, non è modellata secondo forme classiche ma si compone di agili colonnine di ferro che, come steli, si protendono verso l'alto in forme sinuose e ritorte.


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    Il tutto in una incredibile armonia con gli affreschi delle pareti e della volta e con i mosaici del pavimento. La decorazione pittorica progettata da Horta per le pareti riprende gli ariosi motivi di linee curve della balaustra in ferro,con intrecci e sfumature che ne rievocano le ondulazioni. Questo motivo lineare, detto "a schiocco di frusta", segue gli stessi andamenti sinuosi, avvitati e spiraliformi che informano l'intera costruzione e sarà tra gli elementi distintivi del linguaggio di Horta, a cominciare dalla sua successiva costruzione importante, l'Hotel Solvay.

    Hotel Solvay



    Commissionata dall'industriale chimico Armand Solvay, questa casa fu probabilmente la più sontuosa tra quelle realizzate dal maestro e conserva tuttora il suo arredamento originario, anch'esso disegnato da Horta.


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    La lunga facciata simmetrica, che ha nel bovindo centrale il proprio elemento distintivo e che si raccorda al marciapiede con una curva è costruita in due diverse qualità di pietra grigia, accostate con raffinati esiti coloristici.

    Dettagli

    Il caminetto

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    Il lampadario

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    Nell'interno i vasti ambienti di rappresentanza si caratterizzano per l'esibizione delle strutture metalliche e per la totale diffusione della luce, che proviene dal tetto a lucernario e scende attraverso la scala, passando per le vetrate pieghevoli che consentono la suggestiva sovrapposizione delle prospettive lungo le diverse stanze.


    Hotel van Eetvelde



    Nel successivo Hotel van Eetvelde, la facciata, tra le più moderne di Horta, è un articolato insieme di corpi rientranti e sporgenti dove spiccano le curve degli architravi delle finestre e i mosaici con motivi a spirale.


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    Negli interni domina il vano ottagonale della scala, tappezzata di mosaici che proseguono sui ripiani in un prezioso continuum di decorazioni arancione e rosa su fondo verde.

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    Horta Museum



    Tra le case realizzate dall'architetto belga si deve infine ricordare la sua propria , che ora con l'adiacente studio è sede del Museo Horta: qui, secondo la sua stessa interpretazione, egli raggiunse l'apice della carriera.


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    Maison du Peuple



    Tuttavia l'opera considerata il suo capolavoro è la Maison du Peuple a Bruxelles: l’edificio costruito per il partito operaio belga, distrutto nel 1964 , doveva svolgere, in conformità allo spirito socialista riformatore di fine secolo, tre principali funzioni: politico-sindacale, commerciale, ricreativa.


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    La conformazione irregolare dell'area determinò l'andamento mosso della facciata, articolata in un corpo centrale concavo fiancheggiato da due fronti rettilinei disposti angolarmente. Tra i vari ambienti di servizio e di riunione che occupavano i quattro ampi piani, l’ Auditorium, che si trovava all'ultimo piano e che ospitava 1500 posti a sedere era un vero e proprio prodigio ingegneristico. La sala, costituita da una struttura reticolare in ferro appena percepibile nella vastità dell'ambiente, era sostenuta da una capriata con una catena di circa 15 metri; sulle pareti correvano due gallerie in ferro, una con posti a sedere e l'altra con funzioni tecniche.


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    Edited by Milea - 22/7/2014, 18:59
     
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    In età più avanzata, Victor Horta tornò su posizioni più tradizionali, realizzando opere come il Palais des Beaux -Arts a Bruxelles (1922-1928).








    Edited by Milea - 22/7/2014, 19:00
     
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