Fregio di Beethoven

Gustav Klimt, 1902

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  1. Lottovolante
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    52klimtfregiodibeethove

    Gustav Klimt
    Fregio di Beethoven
    ( particolare )
    SECONDA PARETE
    Tecnica mista su intonaco
    220X1392cm
    Secession - Vienna







    La parete con "Le forze ostili" suscitò scandalo, fruttando al pittore accuse di oscenità e addirittura pornografia.

    Klimt aveva personificato un anuova serie di allegorie, che nulla ormai avevano in comune con i fogli edulcorati disegnati da Gerlach.

    L'interpretazione delle diverse figure era fornita dal catalogo della mostra: "Il gigante Tifeo, contro il quale gli dei stessi inutilmente combatterono, le sue figlie, le tre Gorgoni. Malattia, Follia, Morte. Voluttà e Lussuria, Eccesso, Angoscia che rode".

    Mentre Tifeo era rappresentato come un enorme gorilla, le allegorie prendevano la forma di creature femminili, ammaliatrici e pericolose, in cui il pittore esasperava il tipo della donna fatale, alimentato dalla fantasia degli scrittori contemporanei.

    Sguardi, gesti, capelli e posture caricano infatti i corpi nudi di una prepotente sensualità, che pare materializzare le teorie freudiane sul desiderio e sulla paura.

    I giornali accusavano Klimt di aver dipinto un'orgia e le sue protagoniste venivano definite "nudità modernizzate in forma di allegorie ospedaliere...che starebbero meglio nel Panopitikum di Prauscher", un celebre gabinetto scientifico in cui si potevano studiare rappresentazioni realistiche degli effetti di varie malattie veneree.


    1902_gustav_klimt_706_beeth



    L'intento dell'artista, però non era provocatorio e le sue raffigurazioni seguivano la lettura della NONA SINFONIA beethoveniana data da Richard Wagner nel 1846.

    In un programma esplicativo che accompagnava l'esecuzione, il compositore si era servito di citazioni da Goethe per interpretare le sensazioni destate dalla musica e per il secondo movimento parlava di "voluttà selvaggia...ebbrezza del goder doloroso" e di alternanza di piacere e di angoscia.

    Klimt traduceva le parole wagneriane con un'eccezionale potenza figurativa, utilizzando tonalità scure e coprendo ogni centimetro di pittura con un effetto quasi soffocante.

    L'assalto visivo delle demoni affollate nella metà sinistra si stempera con il procedere della scena, dove le volute di un'interminabile coda di serpente fanno da sfondo alla figura lugubre dell'Angoscia, preparando lo sguardo del visitatore al passaggio a un nuovo momento. ( Mar L8v )




    Edited by Milea - 23/6/2014, 14:42
     
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3 replies since 20/12/2010, 20:29   3252 views
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