Resistenza, Resurrezione, Liberazione, Marc Chagall, 1937-1952

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view post Posted on 19/1/2011, 14:23     +5   +1   -1
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Marc Chagall
Resistenza
1937-1948
Olio su tela
168X103cm
Centre Georges Pompidou - Parigi







Colpito nel profondo dalle vicende belliche, Chagall nel 1943 taglia una sua tela precedente, "Rivoluzione" del 1937, per dare vita a un trittico "Resistenza, Resurrezione, Liberazione, che porta a termine soltanto nel 1952.

Quest'opera, la cui lettura procede da sinistra verso destra, deve essere considerata come un'entità unitaria; tutto ciò che accade nella prima tela si evolve nella seconda e si conclude nella terza.

Il trittico affronta il difficile e travagliato tema della guerra, che Chagall osserva da lontano con preoccupazione e angoscia.

Il dolore e la distruzione imperversano su Vitebsk, facendone l'icona del mondo ebraico e dell'Europa distrutta dalla guerra e dalla follia; si accaniscono anche sugli abitanti della città che cercano di fuggire in un cielo rosso fuoco o sangue, in cui un raggio di luce illumina un gruppo di persone: tra queste una madre con un bambino in braccio, un rabbino con la Torah e numerose figure, già incontrate nell'universo immaginifico del pittore, che si allontanano verso destra.

Al centro si erge la figura del Cristo crocifisso, simbolo di questo dolore straziante e insensato, martire che si fa carico del dolore e della morte, dietro e intorno al quale fa mostra di sè la popolazione di Vitebsk e del mondo, in particolare quello ebraico, che si oppone allo sterminio, alla distruzione, ai fucili dei soldati.

La composizione spaziale rafforza l'intento iconografico del pittore, che costruisce un ambiente privo di limiti strutturali, in cui i personaggi sono in balia di un'invisibile forza che li muove contro la loro volontà. ( Mar L8v )








Edited by Milea - 19/8/2022, 14:55
 
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view post Posted on 19/1/2011, 17:35     +2   +1   -1
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Marc-chagall-resurrectionP


Marc Chagall
Resurrezione
1937-1948
Olio su tela
168,3X107,7cm
Centre Georges Pompidou







La tematica si sviluppa nella seconda tela "Resurrezione", tra le tre quella che presenta maggiori affinità con il dipinto originale, raffigurante la massa popolare intorno alla figura rassicurante del rabbino che tiene la Torah tra le braccia.

In un clima meno tragico e incombente da una positiva evoluzione degli eventi, i popoli cercano la soluzione alle loro tristi vicissitudini, trovando nella fede e nell'organizzazione, di cui parlano scale, bastoni, bandiere, retaggio della precedente rivoluzione, la forza per sopraffare le contingenze.

E' ancora Cristo crocifisso, emblema delle vittime della guerra, la figura centrale, affiancata dal rabbino, completamento di una costruzione iconografica che indica continuità storica e dà significato alla scena.

Accanto alle due figure, una donna si rivolge loro stringendo in braccio il suo bambino, cercando salvezza, speranza e conforto.

Il cielo è ancora rosso di sangue, ma una luce, la medesima che prima giungeva in volo con una mucca, si alza dalla folla e indica il cammino, la resurrezione, la rinascita.

Chagall raffigura se stesso in tutte e tre le tele: in "Resistenza" è a terra in una smorfia di dolore, mentre tiene la tavolozza; in "Resurrezione" è uno spirito, azzurro e parallelo alla Croce, ma a testa in giù, con lo sguardo fisso mentre dipinge la figura del Cristo sofferente; infine compare due volte, in "Liberazione", intento a dipingere sulla tela l'evento, mentre osserva la moglie dietro di sè e nel giorno delle nozze, sotto il baldacchino, abbracciato a lei. ( Mar L8v )







Edited by Milea - 19/8/2022, 15:02
 
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view post Posted on 19/1/2011, 19:51     +2   +1   -1
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Marc Chagall
Liberazione
1937-1952
Olio su tela
168X88cm
Centre Georges Pompidou - Parigi







Nel terzo pannello, "Liberazione", il Cristo, protagonista in primo piano nei due precedenti, è una piccola figura lontana e sfocata, confusa nella gioia della libertà, nell'esaltazione della vita.

I piccoli ebrei, che fuggivano terrorizzati nelle due precedenti opere, ora celebrano la liberazione, danzando e cantando inni alla vita; al centro della composizione un grande cerchio giallo, il sole, illumina l'atmosfera inondandola di luce; trionfa la fiducia nel "sol dell'avvenire".

Sembra svanito, o rasserenato, quel cielo carico di sangue e di fuoco, ora l'aria è luce e pace.

I musicisti suonano e i giocolieri eseguono le loro evoluzioni mentre in città tornano serenità e amore, simboleggiati da due sposi abbracciati che fluttuano sul tetto di una casa, che diviene il tavolo dove festeggiare l'avvenimento, un banchetto con fiori, frutta e vino.

Tornano ad ardere le candele rituali; il popolo di Mosè, che danza sollevando le tavole della legge è vivo.

L'evoluzione dal dolore alla gioia, dalla morte alla vita, la potenza indissolubile dell'amore sono alcuni dei tanti significati di questo dipinto: l'amore degli uomini per gli uomini che insegna a non permettere, a fuggire queste grandi catastrofi, l'amore delle madri per i figli, di tutte le donne mentre stringono un bambino alla ricerca della sicurezza, della serenità, della possibilità di salvarlo; l'amore tra un uomo e una donna che si fa forte durante la tragedia e tenero nell'abbraccio del ritrovamento; l'amore di Dio che non lascia soli i suoi figli, ma che invia tra loro, come punti di riferimento, i suoi messaggeri, per dare coraggio e speranza; infine, ma non ultimo, l'amore per la vita, dono e bene assoluto, festa continua. ( Mar L8v )







Edited by Milea - 19/8/2022, 15:05
 
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