Dopo i concerti tenuti a Napoli, Paganini torna a Roma nel 1827 dove riceve l'onorificenza dell'Ordine dello Speron d'Oro, conferita dal papa Leone XII.
Si sposta poi a Livorno, Firenze, Bologna e Genova per diversi concerti; verso la fine dell'anno tiene altri concerti a Milano e Torino.
Nel 1828 parte finalmente per Vienna, dove viene acclamato dal pubblico dei maggiori teatri, costretto a replicare il concerto più e più volte: questo fatto singolare avrà modo di ripetersi in quasi tutte le città in cui Paganini terrà un concerto.
Con lui si esibisce Antonia Bianchi, come cantante.
L'imperatore lo nomina proprio "virtuoso da camera".
Sempre a Vienna si separa legalmente dalla Bianchi, ottenendo l'affidamento del figlio.
A Praga entra in contatto con Julius Schottky, da lui nominato suo "biografo ufficiale".
Tra il 1829 e il 1830 Paganini si esibisce in una fortunata tournee in Germania con una parentesi in Polonia dove conosce Chopin e incontra nuovamente Lipinski.
Il giro concertistico compiuto in Germania tocca praticamente tutte le città più importanti riscuotendo ovunque successi clamorosi.
Goethe si reca ad un concerto riferendo le impressioni all'amico Zelter.
Paganini conosce Schumann e Clara Wieck, Spontini, Meyerbeer; il re di Prussia lo nomina "Maestro di Cappella" di Corte.
Ad Amburgo il pittore L.P.A. Lyser verga una serie di disegni schizzati dal vivo.
Heine lo rievoca nei suoi scritti.
A Francoforte, dove insieme con il figlio elegge la propria residenza, entra in contatto con Karl Guhr che, avendolo osservato e studiato da vicino, scrive un trattato sulla tecnica violinistica paganiniana, tradotto in più lingue.
Raggiunto dall'amico Lazzaro Rubizzo, questi gli funge da segretario scrivendogli le lettere sotto dettatura.