Dopo solo un anno, a causa di intrighi ed ostacoli alla realizzazione dei suoi progetti, Paganini si vede costretto a lasciare l'incarico alla Corte di Maria Luigia a Parma.
Si reca a Torino per curare la pratica relativa alla legittimazione del figlio, che gli verrà concessa da Carlo Alberto.
Dopo una sosta a Nizza e a Marsiglia per concerti torna a Genova nel 1837, dove verga il definitivo testamento.
A Torino suona per beneficenza in ringraziamento per la concessione del decreto di legittimazione.
Nel giugno arriva a Parigi per partecipare alla fondazione di una Sala da giochi e di concerti intitolata a suo nome: "Casino Paganini".
Sottoscrive un numero cospicuo di azioni anche per conto dell'amico Lazzaro Rebizzo.
Ma a causa delle peggiorate condizioni di salute, di una serie di contrattempi e di contratti non onorati, l'impresa è destinata al fallimento.
Nel 1838, sempre a Parigi si sottopone, senza successo, a terapie diverse, compresa quella omeopatica.
Riesce comunque ad assistere a concerti di musiche di Berlioz.
Nel dicembre fa pervenire al musicista la somma di 20.000 franchi.