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Giorgio de Chirico Il figliol prodigo 1922 Tempera su tela 87X59cm Civiche raccolte d'arte - Milano
Scrive de Chirico nella "Memorie": "In quel tempo aveva ripreso a dipingere a olio. La pittura a olio l'avevo abbandonata per un certo periodo. Durante i numerosi soggiorni che feci a Firenze, tra il 1919 e il 1924, una volta, mentre copiavo al Museo degli Uffizi la ''Sacra Famiglia'' di Michelangelo, conobbi il pittore russo Nicola Locoff, che mi spiegò come molte pitture antiche, che sembrano pitture a olio, sono invece tempere grasse verniciate. La tempera mi tentò; cominciai a cercare ricette di questa tecnica e per alcuni anni dipinsi a tempera".
Questi sono per il pittore anni di ricerche tecniche e stilistiche; accanto alla riscoperta dei procedimenti materiali che avevano permesso ai maestri del passato di creare capolavori - cui de Chirico si accosta anche attraverso l'esecuzione di copie nei musei - introduce nuovi temi tra i quali spiccano quelli degli "Argonauti" e del "Figliol prodigo".
Entrambi sono legati a esperienze personali le cui radici affondano nell'infanzia; esse si caricano però di significati simbolici tra le cui fila è arduo districarsi, e l'arte profondamente intellettuale del metafisico è viziata dalla tentazione del simbolo dall'inizio alla fine.
In questo dipinto, derivato da un disegno del 1917, de Chirico traduce il tema della parabola evangelica del figliol prodigo in chiave metafisica: il figlio manichino, con il consueto contorno di squadre, righelli, cavalletti, proprio nel periodo ferrarese, torna tra le braccia del padre, rappresentato come una statua ottocentesca, il quale per accoglierlo è sceso dal basso piedistallo sul quale il pittore ha segnato la data e la firma.
Il paesaggio nel quale avviene l'incontro, con il cielo percorso da leggere nuvole e quell'edificio porticato dalle proporzioni classiche, sulla destra, ha una limpida spazialità che riecheggia il Rinascimento.
Il ritorno di de Chirico alla tradizione, da lui in realtà mai trascurata, e al museo avviene in un'atmosfera di serena, malinconica familiarità. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 28/8/2022, 21:43
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