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Giorgio de Chirico Facitori di trofei - L'altare 1928-1929 Olio su tela 90X71cm Civiche Raccolte d'Arte - Milano
Nella seconda metà degli anni Venti, de Chirico dipinge una serie di quadri di grande suggestione che ha per tema i "Costruttori di trofei": a questa corrisponde un altro gruppo di opere dal titolo più conciso di "Trofei".
Uno strumento per penetrare il misterioso significato di questi dipinti viene fornito dallo stesso de Chirico che in un passo del romanzo "Hebdomeros" parla di questi fantastici personaggi: "Ebdomero si recava in quella citta...vi trova sempre gli stessi uomini...applicati alla loro occupazione prediletta; la costruzione di trofei. Così sorgevano in mezzo alla camera e ai salotti quelle impalcature curiose, severe e divertenti nel tempo stesso; gioia e compiacimento degli ospiti e dei fanciulli".
Nel chiuso di una stanza, alcuni personaggi dal volto di manichino paiono dediti alla singolare occupazione di costruire una sorta di bizzarro altare che termina in cima con un timpano classico.
Tutta l'operazione ha l'aria di un divertimento di bambini ed è con la serietà dei bambini intenti a un qualche gioco che questi personaggi rimirano la loro opera.
Lo strano accumulo di oggetti, fiamme barocche e frammenti di colonna, tra i quali spuntano perfino tre teste di cavallo da giostra delle fiere, richiama senza dubbio il mondo dell'infanzia fatto rivivere nel chiuso di una stanza dei giochi per bambini, ormai cresciuti ma ancora nostalgici di quei giorni lontani.
La composizione compatta costretta in uno spazio angusto, richiama in tutto quella dei contemporanei "Gladiatori", perfino nel particolare della larga modanatura che rimarca la linea del soffitto.
L'atmosfera ludica comune a entrambe sembra risolversi in pura allegoria: dell'homo faber nei "Costruttori di trofei", dell'homo necans nei "Gladiatori". ( Mar L8v )
Edited by Milea - 28/8/2022, 17:17
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