NINA ZILLI studiava "stronzologia": la IULM la querela

Il rettore dell'Università non ci sta e decide di porgere querela

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    Nina Zilli
    studiava “stronzologia” e la IULM la querela.



    Nina Zilli dichiara di aver studiato "stronzologia ed aria fritta" alla IULM, ma il rettore dell'Università di Milano non ci sta e decide di sporgere querela.

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    Che cosa studiavi alla IULM?”, “Chi, io? Stronzologia!”. E’ stata la risposta della cantante Nina Zilli ex studentessa dell’Università IULM di Milano ad un’intervista di Vanity Fair sul suo percorso di studi che, in realtà, è stato quello in Relazioni pubbliche con specializzazione in consumi e pubblicità.

    Lei si lascia andare in una considerazione abbastanza comune a tutti quelli che, nel seguire un corso di studi, si ritrovano poi completamente distanti dal profilo di insegnamenti e strumenti forniti, non di certo per la pochezza dei contenuti offerti dagli atenei, ma piuttosto per un calo di stimoli e una conseguente ricerca di altri.

    E quindi facile ritrovarsi a parlare di “aria fritta”, così la cantante ha anche apostrofato il suo corso di studi.

    Ma il rettore dell’Università IULM di Milano, Giovanni Puglisi, in occasione della conferenza stampa Disco d’arte che vede l’ateneo collaborare con la Triennale, ha dichiarato che ha intenzione di querelare Nina Zilli perchè le sue dichiarazioni offendono non soltanto la IULM ma, soprattutto, tutti quelli che nel “corso della discordia” hanno seriamente e serenamente studiato.

    La nota ufficiale dell’Università in spoiler a fondo pagina.

    Nel rammaricarsi che la signora Maria Chiara Fraschetta (in arte Nina Zilli) giudichi inutili i suoi studi accademici e denigri il titolo di studio da lei conseguito il Rettore, professor Giovanni Puglisi, rende noto che l’Università IULM, ritenendosi parte offesa ha deciso di sporgere querela per tali infamanti affermazioni nei confronti della stessa signora Fraschetta e della testata che le ha riportate

    Dunque nemmeno Vanity Fair sarebbe esente dalla rabbia del rettore e di tutta l’Università.

    Certo che però, una piccola osservazione ci sta tutta: se un rettore credesse davvero nella levatura, nel valore e nella pregnanza di un corso di laurea, non dovrebbero essere certo le parole di una “rockstar” a minarne il buon nome. O stiamo parlando di “aria fritta”?


     
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