GIUSEPPE UNGARETTI: sentimento di un uomo

Poesie di Giuseppe Ungaretti - 08/02/1888 – 01/06/1970

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  1. Lottovolante
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    La risposta di un poeta


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    da Pensieri di G. Ungaretti sulla poesia, in Saba, Ungaretti, Montale1966.
    A che serve la poesia ?

    La risposta è di un poeta, che esprime il suo pensiero con semplicità e chiarezza in queste poche righe, tratte da un'intervista rilasciata nel 1950, ma pure vive e attuali anche oggi.

    Non so se la poesia possa definirsi. Credo e professo che sia indefinibile e che essa si manifesti nei momenti della nostra parola quando ciò che ci è più caro, ciò che di più ci ha inquietato e agitato nei nostri sentimenti e nei nostri pensieri, ciò che appartiene più profondamente alla ragione stessa della nostra vita, ci appaia nella sua verità più umana; ma in una vibrazione che sembri superare la forza dell'uomo, e che non saprebbe mai essere conquista né di tradizioni né dello studio, sebbene delle une e dell'altro essa incessantemente si nutra. La poesia è dunque un dono come essa comunemente è considerata, o meglio essa è il frutto d'un momento di grazia al quale però una sollecitazione paziente, disperata, è necessaria, specie nelle lingue di vecchia cultura. I modi della poesia sono dunque infiniti, sono tanti quanti sono i poeti del passato, d'oggi e del futuro. Sin dalle mie prime esperienze, fatte nella tragicità della trincea, quando di fronte alla morte non c'era da pensare se non alla verità della vita ho capito bene queste cose, e mi sono sforzato nelle mie ricerche e scoperte di poesia, a insegnare che ogni poeta ha da svincolare la propria originalità liberamente, ma che ha nello stesso tempo da ricordarsi che ogni poesia, per essere tale, deve anche possedere quei caratteri d'anonimia che le impediranno sempre di apparire estranea ad un essere umano. Ogni vera poesia risolve miracolosamente il contrasto d'essere singolare, unica e anonima, universale. La poesia riafferma sempre, è la sua missione, l'integrità, l'autonomia, la dignità della persona umana. Se essa giungesse un giorno a vincere la sua battaglia, se arrivasse a salvare finalmente l'anima umana, se un giorno nell'unità delle fedi, il primato dello spirito venisse da tutti ammesso come regola fondamentale d'ogni società, la poesia avrebbe vinto la sua battaglia, e le difficoltà morali, che hanno sempre tanto tragicamente diviso l'umanità, sarebbero finalmente sciolte.
     
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