GIUSEPPE UNGARETTI: sentimento di un uomo

Poesie di Giuseppe Ungaretti - 08/02/1888 – 01/06/1970

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  1. Lottovolante
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    La conchiglia


    1.

    A conchiglia del buio:
    Se tu, carissima, accostassi
    Orecchio d'indovina,
    Per forza ti dovresti domandare:
    «Tra disperdersi d'echi,
    Da quale dove a noi quel chiasso arriva?»

    D'un tremito il tuo cuore ammutirebbe
    Se poi quel chiasso,
    Dagli echi generato, tu scrutassi
    Insieme al tuo spavento nell'udirlo.

    Dice la sua risposta a chi l'interroga:
    «Insopportabile quel chiasso arriva
    Dal racconto d'amore d'un demente;
    Ormai è unicamente percettibile
    Nell'ora degli spettri».

    2.

    Su conchiglia del buio
    Se tu, carissima, premessi orecchio
    D'indovina: «Da dove -mi domanderesti -
    Si fa strada quel chiasso
    Che, tra voci incantevoli,
    D'un tremito improvviso agghiaccia il cuore?»
    Se tu quella paura,
    Se tu la scruti bene,
    Mia timorosa amata,
    Narreresti soffrendo
    D'un amore demente
    Ormai solo evocabile
    Nell'ora degli spettri.
    Soffriresti di più
    Se al pensiero ti dovesse apparire
    Oracolo, quel soffio di conchiglia,
    Che annunzia il rammemorarsi di me
    Già divenuto spettro
    In un non lontano futuro.

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    Edited by Lottovolante - 9/4/2012, 09:26
     
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