I PUFFI: trama, gif, disegni da colorare

Schtroumpfs

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  1. Ciel Phantomhive
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    I Puffi



    I Puffi sono delle piccole creature immaginarie blu simili a folletti, che vivono in una foresta europea nell'era medievale. Apparsi inizialmente come personaggi secondari del fumetto John & Solfami di Pierre Culliford detto Peyo, si sono presto guadagnati una loro pubblicazione autonoma, ad opera dello stesso Peyo, in collaborazione con Yvan Delporte, giornalista belga. La loro notorietà è poi aumentata grazie alla realizzazione di un lungometraggio (Il flauto a sei Puffi, tratto dalla loro prima apparizione) ed a diverse serie a cartoni animati prodotte da Hanna-Barbera.

    Il loro nome originale "Schtroumpfs" nasce nel 1958, durante una vacanza al mare, quando Peyo chiede ad un amico di passargli una saliera, della quale sul momento non gli sovviene il nome. "Passe-moi le... schtroumpf" ("Passami il... Puffo"), gli dice, e scoppia in una risata. L'amico scherzosamente risponde: "Ecco il tuo puffo. Quando avrai finito di puffare, ripuffalo al suo posto!" Dopo aver usato scherzosamente questo termine assurdo più volte nella stessa giornata, Peyo decide di metterlo a frutto.

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    Storia: Johan & Pirlouit.

    Peyo era l'autore di una striscia a fumetti su Le Journal de Spirou chiamata "Johan & Pirlouit" (in Italia John & Solfami), ambientata nell'Europa del Medioevo: Johan è il coraggioso scudiero al servizio del re, mentre Pirlouit è il suo "fedele" amico ingaggiato a corte come buffone. I due protagonisti incontrano spesso nuove genti nei loro viaggi; nella striscia del 23 ottobre 1958, mentre sono alla ricerca del magico flauto a sei fori, evocano gli Schtroumpf: è la prima apparizione dei Puffi. Yvan Delporte, autore della maggior parte delle storie dei puffi (in particolar modo dopo la morte di Peyo, nel 1992), è morto il 5 marzo 2007.

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    Fumetti:

    Le prime sedici ministorie autonome firmate da Peyo prendono il via nel n. 1107 su Le Journal de Spirou il 25 luglio 1959. Il primo di questi racconti si intitolava "Les Schtroumpfs noirs" (I Puffi neri), e sarà ridisegnato per la successiva uscita in album seguito dal secondo Le Schtroumpfs volant (Il Puffo volante). Nella versione graficamente riveduta e corretta, i piccoli gnomi hanno lineamenti più tondeggianti e, tra le altre cose, quattro dita per mano anziché cinque. In Italia "I Puffi neri" appare a puntate sul Corriere dei piccoli, dove gli gnometti acquisteranno per la prima volta il nome col quale tutti i lettori (e gli spettatori) italiani li conoscono. Ma non è questa la prima uscita in Italia della comunità di questi personaggi. Il loro effettivo debutto è collegato alla licenza che nel 1962 la casa editrice milanese Dardo ha acquistato dall'editore Dupuis per tradurre ed adattare in Italia diversi personaggi del fumetto franco-belga.

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    Serie televisive, Cortometraggi:

    Verso la fine degli anni settanta i gadget dei Puffi sbarcarono negli Stati Uniti ottenendo un enorme successo: la figlia di Fred Silverman, produttore dell'NBC, ottenne una bambola dei Puffi, e Silverman pensò che una serie basata su di loro sarebbe stata perfetta per i programmi del sabato mattina. I Puffi si assicurarono un posto nella cultura popolare americana quando nel 1981 la NBC cominciò a trasmettere la serie animata prodotta da Hanna-Barbera Productions; la trasmissione divenne uno dei più grandi successi dell'emittente, vincendo numerosi premi Emmy. Nel 1983 fu realizzata una versione inglese di "La Flûte à six schtroumpfs", intitolata "The Smurfs and the Magic Flute" ("I Puffi e il flauto magico"). La trasmissione dei puffi continuò fino al 1990, anno in cui fu cancellata dalla NBC per via della diminuzione degli ascolti. Due anni dopo, nel dicembre del 1992, Peyo morì nella sua casa di Bruxelles. Nel 1990, I Puffi, hanno preso parte al cortometraggio I nostri eroi alla riscossa, un cartone animato contro la droga i cui protagonisti erano personaggi noti del mondo dei cartoni animati (oltre ai Puffi, Winnie the Pooh; Tartarughe Ninja; Looney Tunes; Banda Disney...).
    Nel 2011 è stato prodotto il cortometraggio natalizio I Puffi - A Christmas Carol, dove sono state mischiate la tecnica d'animazione in CGI, con la più tradizionale tecnica in 2D.

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    Cinema:

    Nel 1965 uscì un film d'animazione in bianco e nero di 90 minuti, intitolato "Les Aventures des Schtroumpfs" (in italiano: "Le avventure dei Puffi"), che però non riscosse molto successo. Nel 1976 fu realizzato "Il flauto a sei Puffi", ("La Flûte à Six Schtroumpfs") un adattamento della storia originale di "Johan & Pirlouit", (John e Solfami in italiano) con la colonna sonora di Michel Legrand. Il 16 settembre 2011 è uscito nei cinema I Puffi, un film in tecnica mista a cavallo tra l'azione dal vivo e la grafica computerizzata.

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    Storia de I Puffi in Italia:

    I Puffi sono arrivati in Italia per la prima volta in versione fumettistica nel 1963, sulla rivista Tipitì. Il nome originario era "Strunfi". Si può verificare ne "Il Flauto a Sei Strunfi" pubblicato su Tipitì n.21/27 (Dardo, 1963). Dal 1964, fu il Corriere dei Piccoli a pubblicare le storie degli omini blu, mutando il nome in Puffi, Il flauto a sei Puffi è uscito sui numeri 24/33 del Corrierino.
    Il termine "Puffo (pl. Puffi)" deriva dall'aggettivo italiano "buffo", ovvero "divertente". In Italia la serie animata dei Puffi è stata trasmessa inizialmente sulle reti locali sicuramente nel 1982 (ma può anche darsi nel 1981), essendo l'anno in cui uscirono il 45 giri della prima sigla e il 33 giri "Arrivano i Puffi". Ai tempi delle primissime trasmissioni, quantomeno nel Nord Italia, e per pochi episodi, i personaggi vennero chiamati con i nomi americani. In tempi brevi, quegli episodi furono ridoppiati inizialmente con i nomi originali per poi dare spazio ai nomi italiani a noi noti oggi. Nel Lazio l'emittente era Teleroma 56 che trasmetteva la serie alle 19.10 (come riporta Scelta Tv il cui archivio è consultabile, in parte, online compresi i numeri in cui riportano la trasmissione dei Puffi su teleroma 56). La prima sigla fu Il Paese dei Puffi. Successivamente la serie venne acquistata da Fininvest e trasmessa da Canale 5 e Italia 1 sempre nel 1982, con sigle targate Five Record e interpretate principalmente da Cristina D'Avena. Dalla metà del 1982 Fininvest trasmetterà i Puffi su Italia 1 con tutte le altre stagioni dal 1983 al 1990. Le repliche sono partite dal 1992/1993 su Canale 5. Altre repliche successive sono state trasmesse anche da Rete 4 e poi sempre in replica su Italia 1 dalla fine degli anni '90. Dagli anni 2000 sono andate in onda sul canale Boing del digitale terrestre ed anche su canali satellitari di Sky.

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    Collezionismo:

    Molte figure e situazioni degli ometti blu sono state riprodotte in svariate forme giocattolo per bambini: dai puzzles ai pupazzetti di svariate dimensioni e forme tra cui i più noti sono rimasti quelli in plastica dura (pvc) di 4 o 5 cm. Inizialmente e principalmente prodotti in Belgio ed in Germania per i mercati interni e in seguito in tutto il mondo, il merchandising dei puffi ha letteralmente fatto compiere a questi pupazzi un salto di qualità notevole. Il puffo è diventato un "fatto di costume", da esibire, magari in ufficio sulla scrivania, fino agli adolescenti che li usavano in sostituzione del biglietto augurale (tra i più gettonati il puffo con il cuore, il cupido, il postino e le puffette). La Schleich, azienda produttrice ufficiale dei puffi, produce otto Puffi nuovi ogni anno; ecco che nascono la serie dedicata agli sport (calcio, rugby, tennis, canottaggio, motociclismo ecc.), la serie dedicata alle professioni (falegname, pompiere, vigile, poliziotto, medico, infermiere, magistrato ecc.), al mondo della scuola (alunno, accademico ecc.), fino ad arrivare alle più moderne: "segni zodiacali (2010)", "Puffi per il 50esimo anniversario" dei Puffi stessi (2009) e così via. Inutile dire che raccogliere tutti i pezzi è diventata una moderna forma di collezionismo minore, da cui la pubblicazione di interi cataloghi e siti internet esclusivamente dedicati alle figure ed agli accessori (casette del villaggio a forma di fungo, mulino a vento ed altri accessori). I pezzi più vecchi, oramai fuori produzione da anni, hanno assunto quotazioni spesso impensabili per essere semplici oggetti di plastica.


    Gif animate:






    Disegni da colorare:





    Edited by Lottovolante - 6/5/2012, 13:34
     
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