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Sad Calipso
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Aveva conosciuto Barack poco dopo la laurea, a un pranzo di lavoro: "Fui colpita dai suoi forti valori morali. Il suo essere comprensivo, la sua sensibilità e il fatto che si dedicasse alla comunità erano le sue qualità più belle" ha dichiarato.
Dal pranzo finirono al cinema per un film di Spike Lee, poi insieme raggiunsero l'altare: era l'ottobre 1992.
Sei anni dopo sarebbe nata Malia Ann, seguita nel 2001 da Natasha.
"Sapevo che mio marito era brillante e che avrebbe potuto realizzarsi in qualsiasi ruolo avesse scelto, ma non avrei mai immaginato che alla fine sarebbe arrivato alla presidenza" ha confidato in una recente intervista la first lady, che nel 2006 ha guadagnato un posto nella classifica delle 25 donne più imitate del mondo, uno tra le 100 più influenti ex allieve di Harvard e persino, secondo Vanity Fair e People, tra le persone meglio vestite al mondo.
"Nella vita bisogna lavorare duramente per ottenere ciò che si vuole e non si deve permettere a nessuno di dirci cosa possiamo o non possiamo fare" ama ripetere.
Ed è l'insegnamento più importante che le abbia dato la madre, lo stesso che oggi cerca di trasmettere alle figlie: non dimentica, infatti, le ingiustizie subite dalla minoranza nera in America, la sua infanzia nel quartiere black di Chicago e l'importanza di essere la prima afroamericana alla Casa Bianca.
Per denigrarla l'hanno etichettata "donna nera arrabbiata", ma è impossibile non arrabbiarsi quando si pensa che, in epoca neppure troppo lontana, in America agli afroamericani e alle donne non era concesso neppure il più basilare dei diritti: quello al voto.
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10 replies since 2/11/2012, 17:29 7040 views
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