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Sad Calipso.
Ma quando Franklin, da sempre impegnato
in politica, si accasciò sulla sua sedia a rotelle
e smise di combattere, decise di non abbandonarlo:
lo spinse a continuare, a non rinunciare al sogno
della presidenza, riuscì a farlo eleggere governatore
di New York e, vinta la sua innata introversione,
partecipò al suo posto alle visite ufficiali, facendo
in sua vece discorsi agli elettori.
E funzionò.
Tanto che nel 1933 divenne first lady.
Nella veste di appoggio fisico e morale, aiutò
il marito a diventare l'eroe dei "discorsi al caminetto",
che gli americani ascoltavano per radio ogni settimana,
e il campione del New Deal, il "nuovo corso" delle
manovre economiche che avrebbero aiutato la nazione
a uscire dalla grande Depressione esplosa in tutta la
sua drammaticità nel 1929.
Amava dire che insieme formavano una squadra: lei
più seria, meno accomodante e meno paziente di lui;
lui, da buon politico, più incline al compromesso e
più in sintonia con i bisogni della gente.
E insieme conquistarono il popolo americano.
Dopo la morte di Franklin, stroncato da una emorragia
cerebrale nel 1945, l'ex first lady continuò l'attività
politica in favore dei diritti civili, ebbe un ruolo importante
nella creazione delle Nazioni Unite e presiedette la
commissione che approvò la Dichiarazione universale
dei diritti dell'uomo.
Il suo impegno fu tale che il presidente Harry Truman,
dopo averla nominata delegato degli Statio Uniti alla
Assemblea generale dell'Onu, la definì first lady of the
World: un mito che ancora oggi non si è perso, visto
che Eleanor è rimasta per gli USA una specie di santa
nazionale, venerata al punto che Hillary Clinton
sostiene di comunicare "spiritualmente con lei,
è il mio modello"..