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Ci sono luoghi di culto dove la Vergine è rappresentata in maniera diversa da quella alla quale siamo abituati.
Questi posti sembrano tutti collegati da un unico filo rosso.
Ma cos'è precisamente il culto della Madonna nera?
E perchè vi sono tante città sparse per il mondo dove si venera questa effigie?
Per rispondere a queste domande, bisogna compiere un viaggio, partendo da Monserrat, un piccolo monastero spagnolo.
Monserrat è un monte di 1212 metri.
Già nell'anno 888 era noto che vi fosse un eremo, trasformato poi in un monastero benedettino nel 1025 che crebbe fino a diventare indipendente nel 1410.
Da allora, divenne famoso per la ricchezza della sua biblioteca, per le sue molte opere d'arte e per la sua "Moreneta", la Vergine meta di grandi pellegrinaggi.
Tra i suoi abati, vi fu anche il futuro papa Giulio II Della Rovere, mecenate del Rinascimento.
Sciaguratamente il monastero fu completamente distrutto dall'esercito di Napoleone, nel 1812, e ricostruito solo un secolo più tardi.
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L'unica reliquia di epoca romanica che si salvò fu la leggendaria Vergine nera.
Oggi, per il paese catalano, il monastero è il simbolo della resistenza durante gli anni oscuri della dittatura e custodisce, posizionata a circa quindici metri da terra, in una nicchia, la Madonna nera.
Padre Josep Laplana, il direttore del museo di Montserrat, spiega l'origine della venerazione.
"Nel 1300 iniziarono a diffondersi le tradizioni e le leggende sulla miracolosa Madonna di Montserrat.
Secondo molti, questa Madonna comincia a compiere miracoli e a manifestarsi come oggetto di devozione, e le viene attribuito un intervendo divino speciale.
Nasce anche la leggenda secondo cui la Madonna apparve in una grotta a dei pastori con una luce miracolosa e una musica celestiale".
Più tardi si cominciò a dire che la Madonna di Montserrat fosse stata annerita dal tempo, in quanto risalirebbe a un'epoca molto remota.
"C'è da specificate, però, che esiste ovviamente anche un'antica storia sulla scultura, che è quella di una chiesa dedicata alla Madonna che vuole avere un'immagine sacra e commissiona a uno scultore una Madonna policromatica che poi viene posizionata sull'altare".
Sta di fatto che Montserrat diventa una delle mete di pellegrinaggio più antiche e, molto spesso, viene collegata al pellegrinaggio per Santiago de Compostela".
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"Il tema delle Madonne nere è molto discusso ed è anche discutibile. Io non sono affatto convinto che ci fossero dei motivi particolari da cui dipese la colorazione della statua" sostiene padre Laplana.
"Le Madonne vennero dipinte di nero non certo per motivazioni di carattere ideologico o di culto, ma sono diventate nere in seguito. Io non ho visto Madonne nere nè nelle catacombe, nè nei mosaici di Ravenna, nè nelle miniature" continua il sacerdote.
"Ci sono immagini nere solo nelle chiese dove ci sono figure molto venerate e possono raffigurare la Madonna, i Santi o Cristo. Il fatto è che per rendere l'incarnato, si usava del colore che conteneva piombo, che si ossida con il tempo. E non solo per questo, ma anche per l'azione degli agenti atmosferici o del fumo di candela e del respiro umano esalato in ambienti chiusi. Questo fa si che la pittura si ossidi e che la pelle diventi scura. Ora la gente si è abituata a vederla così. E così vogliamo continuare a vedera" conclude padre Laplana.
Ean Begg, ad esempio, un noto scrittore che si è interessato al fenomeno e che ha pubblicato il libro Il misterioso culto delle Madonne nere, racconta: "La Chiesa ha sempre manifestato una certa cautela rispetto al fenomeno della Vergina nera, che solo nel 1937 cominciò ad essere noto al grande pubblico.
Le spiegazioni scientifiche che sono state proposte parlano del fumo delle candele che ne avrebbe scurito il colore. Ma allora, come si spiega che alcune immagini esposte al fumo delle candele diventano nere ed altre no? Il Cantico dei Cantici recita 'sono nera, ma sono bella, o figlio di Gerusalemme'. Il Cantico è realmente sullo sfondo di tutta questa vicenda e la Chiesa lo ammette, e lo stesso Cantico è un argomento delicato, poichè sempra un'apologia dell'amore profano, di grande intensità erotica"
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Per spiegare in qualche modo il culto delle Madonne nere, sono state avanzate molte ipotesi, alcune delle quali risalgono molto indietro nel tempo.
C'è stato addirittura chi ha coinvolto gli antichi Egizi, mentre altri hanno chiamato in causa i Catari e i Templari.
Proprio per quanto riguarda questi ultimi, Ean Begg sostiene: "Esiste un forte collegamento tra i cavalieri Templari e le Madonne nere. L'ipotesi è che molte delle statue e delle immagini che abbiamo in Europa siano state prese in Medio Oriente e portate qui dai Cavalieri. Per di più la regola dei Templari è attribuita a San Bernardo, una figura molto importante nella storia delle Madonne nere. Fu colui che diffuse in tutt'Europa l'Ordine dei monaci cistercensi, molto devota a queste figure. E si racconta che il santo avesse bevuto alcune gocce di latte da una Vergine nera. Stando alla leggenda, Bernardo di Chiaravalle, in seguito proclamato santo, una notte pregava davanti alla statua della Madonna di Chatillon e chiese 'un segnale'. A quel punto, tre gocce di latte sarebbero sgorgate dal seno della statua e avrebbero bagnato le sue labbra. La Madonna di Chatillon era una Madonna nera".
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Dunque quale sarebbe l'origine di questo culto?
Secondo le teorie di Ean Begg: "L'archetipo della Vergine nera nasce da conoscenze andate perdute all'inizio del Cristianesimo. Una delle prime cose a sparire fu il culto della Grande Madre, chiamata anche Iside. E insieme a lei sono scomparse anche le scuole misteriche, aperte a quanti desideravano vivere esperienze speciali che li avrebbero aiutati a non temere la morte e a meglio comprendere ciò che la saggezza interiore cercava di dire loro. Tutto questo scomparve e riaffiorò in varie epoche della storia della Chiesa. Una volta al tempo dei Templari e dei Catari, e una seconda volta in tempi più recenti. Forse, non è un caso la grande quantità di libri che compaiono oggi sulla storia di Maria Maddalena e di Gesù".
"Un altro esempio storico è dato da Luigi XI Re di Francia. Lui era un grande devoto della Vergine nera. Visitò tutti i luoghi noti come mete di pellegrinaggio per il culto della Vergine nera. Sembra che il Re fosse convinto di essere un discendente diretto di Gesù e Maria Maddalena. Ora, che Gesù e Maria Maddalena possano aver avuto un figlio è un dato che non trova riscontro nelle fonti storiche più antiche e dunque appare improbabile. Ma al di là della storicità di questa leggenda, cioè che è importante è notare che quel particolare tipo di culto legato a Maria Maddalena arrivò nell'Europa occidentale, principalmente da Alessandria d'Egitto, toccando Marsiglia e diffondendosi specialmente in Francia, Spagna e Italia. Tutti paesi in cui il culto della Vergine nera era già presente. Le due cose crebbero parallelamente. La Maddalena con le chiese a lei consacrate che rappresernavano il principio femminile del Cristianesimo e la Vergine nera che rappresentava la divina saggezza del sè femminile" spiega Begg.
In sostanza, le Madonne nere indicherebbero i luoghi dove si continuava a professare il culto di Maria Maddalena e della discendenza di Gesù.
Basta ricordare che a Rennes-le-Chateau, in Francia, all'ingresso della nota cattedrale, sotto una statua della Maddalena, campeggia la scritta "Terribilis Est Locus Iste", "questo è un luogo terribile", una scritta che ritroviamo anche in uno dei luoghi più sacri in Italia, Loreto.
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