CLAUDE DEBUSSY - La cattedrale sommersa

Preludi - Primo libro (La Cathédrale engloutie)

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    Claude Debussy






    Claude Achille Debussy, considerato l'iniziatore della musica moderna, nasce a Saint Germain en Laye il 22 agosto 1862. Nel 1869 inizia lo studio del pianoforte con l’italiano Cerutti e a soli 10 anni entra al Conservatorio di Parigi dove studia pianoforte e composizione. Durante il periodo giovanile si interessa alla musica di Wagner ed è affascinato dalle orchestre dell’isola di Giava che ebbe occasione di ascoltare all’esposizione internazionale di Parigi. Il loro linguaggio musicale lo entusiasma a tal punto che spesso Debussy introdurrà nelle sue opere elementi tratti dalla musica orientale, come la scala esatonale (formata da sei suoni tutti a distanza di tono) che conferisce alle sue composizioni il tipico carattere evanescente.

    debussy

    Dopo due tentativi, nel 1884 il giovane Claude Debussy ottiene il "Prix de Rome" con la Cantata "L'Enfant Prodigue", premio che gli permette di venire in Italia.

    L’opera giovanile di Claude Debussy portano nella musica europea, fluidità e colori nuovi. Famosi restano “La damoiselle élue” (1888) e “Cinq poèmes de Baudelaire” (1889), dove si avverte l’influenza di Richard Wagner, i “Nocturnes”, “Quartetto d’archi” (1893) e molte canzoni e pezzi che si ispirano alle liriche di Verlain.
    Nel 1894 Debussy ottiene il suo primo grande successo con il poema sinfonico “Prélude à l’aprés-midi d’un faune” (Preludio al pomeriggio di un fauno – 1892), ispirato a un poema di Mallarmé) e considerato il primo grande lavoro impressionista musicale. La musica di Debussy, per il suo carattere indefinito, sfumato, è stata spesso messa in relazione con la pittura impressionista, che traduceva in immagini l’immediata sensazione visiva senza definire i contorni, con rapidi e vivi tocchi di colore.

    Il 19 ottobre 1899 Debussy sposa Rosalie Texier, che abbandona nel 1904 per andare a vivere con Emma Bardac e nel 1905 nasce la figlia Chou-chou.
    Al 1902 risale la prima rappresentazione dell’unica opera teatrale di Debussy, “Pelléas et Mélisande”, che fece scalpore perché completamente diversa dallo stile operistico alla Wagner o alla Puccini, allora tanto di moda.

    Nel 1905 compone i tre movimenti sinfonici del famosissimo “La mer”, “De l’aube à midi sur la mer” (Dall’alba al meriggio sul mare), “Jeux des vagues” (Giochi d’onde) e “Dialogue du vent e de la mer” (dialogo del vento e del mare), sempre di carattere impressionista.
    Nel 1911 viene rappresentato il mistero “Le Martyre de Saint Sebastien” il cui testo è opera del poeta Gabriele D’Annunzio.

    Tra il 1910 e il 1913 scrive due libri di preludi per pianoforte; questi preludi (brevi brani pianistici) posseggono tutti un titolo che vuol richiamare l’attenzione di chi ascolta sul soggetto che il musicista ha voluto rievocare attraverso i suoni.

    Debussy scrisse molta musica per pianoforte, per orchestra e per balletto utilizzando un suo stile particolarmente vario e fantasioso, leggero e sereno o veloce e incalzante, seguendo le emozioni ed immagini espresse; egli interpretò a meraviglia il clima poetico, raffinato e decadente, della Belle Epoque, conclusosi con la prima guerra mondiale e che in Francia si era sviluppato verso la fine del secolo scorso, da Baudelaire in poi.

    Il 7 dicembre 1915 Claude Debussy viene operato di un tumore intestinale ed il 25 marzo 1918 muore a Parigi. Claude Debussy, considerato l'iniziatore della musica moderna e amatissimo dai suoi concittadini, venne sepolto nel Cimitero di Passy, mentre Parigi era sotto il tiro dei cannoni dell'esercito prussiano. (M.@rt)

     
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    La cattedrale sommersa

    (La Cathedrale engloutie)



    La cattedrale sommersa è un preludio; con questo termine si indica un brano musicale generalmente destinato a uno strumento solista, caratterizzato da una forma molto libera e che, nel passato poteva essere utilizzato come introduzione di una composizione più ampia. Proprio a causa della sua forma libera, non costretta entra schemi prefissati e rigidi, il preludio fu molto sfruttato nel periodo romantico perché in esso il compositore poteva esprimersi più liberamente che in altre forme musicali.
    Famosi per esempio i numerosi preludi di Chopin, alcuni dei quali sono in realtà brevissimi frammenti musicali, composti solo da poche battute.
    Anche Debussy compose due raccolte di preludi per pianoforte, contenenti brevi brani di carattere descrittivo; “La cattedrale sommersa” appartiene alla prima raccolta.

    Questo brano pare che prenda spunto dalla leggenda che narra di un’inondazione che sommerse un intero paese e la chiesa, evento attribuito dalla credenza popolare alla cattiveria dell’umanità. Da allora la chiesa si poteva ammirare all’alba fra le nebbie mattutine e se ne poteva udire il suono della campana, molto lento e calmo. L'inizio del preludio vuole suggerire l’immagine di una cattedrale sommersa da una gigantesca quantità di acqua; coglie quindi innanzitutto l’elemento più tipicamente musicale di una cattedrale: i rintocchi delle campane.

    gif



    E non sono forse dei rintocchi gli accordi che vediamo scritti all’inizio della prima e della terza battuta? E quello che c’è in mezzo? Provate a immaginare come può essere sentito un rintocco sott’acqua… Questi accordi leggeri, quasi sfumati e un po’ a eco vogliono dare l’impressione delle risonanze create dalla strana situazione in cui Debussy immagina di trovarsi. Il tempo del brano è “profondamente lento” e caratterizzato da accordi consecutivi sul piano o sul pianissimo, che creano un’atmosfera indefinita e misteriosa.
    La seconda parte, un po’ meno lenta, è caratterizzata da una melodia accompagnata da lunghe note basse:

    spartito-2


    Anche qui il suono è molto debole e le note sono tutte nel registro grave del pianoforte allo scopo di creare un’atmosfera cupa e indefinita, rotta ogni tanto dai soliti rintocchi che malinconicamente ritornano a ricordarci l’immagine della cattedrale.

    Un brontolio sommesso introduce la terza parte; questa ripropone con la mano destra (cioè nel registro acuto) gli accordi dell’inizio, mentre con la mano sinistra ( cioè del registro grave) presenta un arpeggio fluttuante e sordo che va a toccare le note più basse del pianoforte. Il brano termina con una coda che , riproponendo una volta ancora lo schema iniziale, pian piano svanisce nel nulla, a simboleggiare la nebbia fitta e scura che torna ad avvolgere il tutto. (M.@rt)

     
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