TOUR DE FRANCE 2014: altimetria, percorso, tappe [FOTO]

Al via 22 squadre, 198 corridori, 17 italiani. Niente abbuoni

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  1. Lottovolante
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    1^ TAPPA
    Sprint e maglia gialla per Kittel. Cavendish finisce a terra.


    Il tedesco vince nella prima in terra inglese a Harrogate, precedendo Sagan e Navardauskas.

    In terra inglese, riecco spuntare il Marcel Kittel del Giro d'Italia. L'esordio del Tour de France parla tedesco, con il gigantesco velocista che coglie sul traguardo di Harrogate il primo sprint della Grande Boucle: il primo e più importante, in quanto gli assicura la maglia gialla. "Incredibile, non è reale - commenta a caldo Marcel Kittel - L'ultimo chilometro è stato duro, ma l'entusiasmo del pubblico è stato incredibile, mi ha motivato molto". Una volata di pura potenza, che fa il paio con i due capolavori che Kittel aveva colto in Irlanda a Belfast e Dublino nelle tappe da esportazione della corsa rosa, prima che una febbretta lo consigliasse a mollare baracca e burattini in una tappetta breve breve verso Bari. Comunque quella è ormai acqua passata. Quella presente dice di un tedesco inalterato nella sua esplosività che intepreta in maniera prepotente un certo tipo di sprint. Per il più atteso è invece il giorno più amaro. Marck Cavendish, che in carriera al Tour de France ha già vinto 25 volte, puntava - tra l'altro nella città della madre - alla ventiseiesima per coronare uno dei pochi sogni mancanti, quello giallo. Sfuma tutto nel momento di massima bagarre, quando la sua ruota si aggancia con quella dell'australiano Gerrans. Caduta, quel che è più grave con interessamento della spalla: in serio dubbio il prosieguo del Tour de France.


    Cannonball dunque non è profeta nella sua Gran Bretagna, dalla quale si parte per la quarta volta nella storia: la prima nel 1974, l'ultimo Tour fagocitato da Eddy Merckx. Vinse a Plymouth un olandese, Henk Poppe. L'aria è dell'evento, tanto che al via ci sono il principe William, sua moglie Kate e il principe Harry: presentazioni, applausi, taglio del nastro ecc, ecc. Insomma, lo Yourkshire non può certo respirare la tradizione ciclistica francese, ma a livello di entusiasmo, vista la folla per le strade, il passo è tenuto con disinvoltura. Si parte da Leeds, città di stampo molto calcistico a volte sopra le righe (negli anni settanta hooligans particolarmente 'attivi') che quando si parla di bicicletta deve il massimo legame ad una donna, Beryl Burton, atleta dalla carriera lunghissima (dagli anni sessanta ai primi anni ottanta) e zeppa di successi, una specia di Jeannie Longo in salsa inglese. Spesso di affaccia da queste parti anche Bradley Wiggins, che però nel plotone non ci sta per la 'congiura' ordita dal tiranno del Team Sky, Chris Froome, ma questa è un'altra storia. La frazione propone temi abbastanza da copione. Fuga senza speranze viste le straordinarie velleità dei velocisti, ma grande attenzione tra i big, tra vento e strade strette: in pratica, il classico stress da Tour. La prima azione di avanscoperta è di tre uomini: Edet e Jarrier, due francesi, non riescono però a stare sulla ruota di un giovincello di 43 anni, Jens Voigt. Il tedesco, attivo in bici e non solo (ha sei figli), non salta un Tour dal 1998 e coglie subito il podio, raggranellando nei Gpm di giornata i punti per la amatissima maglia a pois di uomo della salita. Tornando alla stress da Tour, il primo uomo di classifica - visto l'andazzo stagionale solo teoricamente - a soffrirne è Purito Rodriguez, rimasto in un drappello staccato e costretto all'inseguimento. Da quando Voigt viene ripreso, i ritmi si abbassano notevolmente. Una lunga quiete in attesa della tempesta della volata. C'è una leggera pendenza, cosa che stravolge i polpaci degli uomini di Cavendish, il cui treno va in affanno almeno fino al momento del rilancio di Toni Martin. Una azione importante ma insufficiente quando Cancellara piazza una di quelle tirate che lo hanno reso famoso. Pochi metri, a volte gli bastano. Si discute tutto in volata. Kittel accelera, Cavendish cade, Sagan e Navardauskas colgono l'attimo, me per scalare il podio con Kittel ci vuole altro.

    ORDINE D'ARRIVO DELLA PRIMA TAPPA

    1. Marcel Kittel (Ger, Giant) in 4h44'07"
    2. Peter Sagan (Svk, Cannondale) s.t.
    3. Ramunas Navardauskas (Ltu, Garmin) s.t.
    4. Bryan Coquard (Fra) s.t.
    5. Michael Rogers (Aus) s.t.
    6. Christopher Froome (Gbr) s.t.
    7. Alexander Kristoff (Nor) s.t.
    8. Sep Vanmarcke (Bel) s.t.
    9. Josè Joaquin Rojas Gil (Esp) s.t.
    10. Michael Albasini (Sui) s.t.
     
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30 replies since 4/7/2014, 22:32   374 views
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