CO-SLEEPING: dormire con i genitori [PRO E CONTRO]

Co-sleeping: condividere il letto con i nostri bambini

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    DORMIRE CON I GENITORI:
    PRO E CONTRO DEI CO-SLEEPING


    Il co-sleeping è una pratica controversa, in particolare negli USA, dove il dibattito è molto accesso. L’American Academy of Pediatrics lo sconsiglia, specie nei primi mesi di vita, e suggerisce la condivisione della stessa camera, ma non dello stesso letto. Esistono, al contrario, culture in cui il co-sleeping è una pratica naturale e diffusa, soprattutto nella parte non occidentale del mondo. Ma allora si può dormire con i genitori oppure no?

    Vediamo quali sono i pro e i contro del co-sleeping.


    Co-sleeping: i pro

    Il co-sleeping:

    Favorisce l’allattamento materno, grazie alla vicinanza tra mamma e bambino e può favorire il riposo familiare.

    Il sonno dei bambini può diventare un grosso problema per i genitori. Esistono bambini che dormono ovunque, per tutta la notte, e in quel caso la questione non si pone. Ci sono, però, altri bambini che si svegliano frequentemente; in questo secondo caso mettere il piccolo nel lettone con i genitori può rassicurarlo e aiutarlo a riposare meglio e di più. Inoltre, la condivisione del letto può aiutare a gestire con più tranquillità da parte dei genitori i risvegli notturni del bambino. È una coccola. Aiuta a sentirsi più vicini, soprattutto quando si trascorrono molte ore distanti durante la giornata.


    Co-sleeping: i contro

    Il co-sleeping:

    Può influire negativamente sull’intimità di coppia...

    O almeno questo sostengono alcuni detrattori della pratica del co-sleeping. In realtà, l’effetto che il co-sleeping può avere sull’affiatamento della coppia ha una notevole componente soggettiva. Secondo alcune scuole di pensiero, può mettere in pericolo i bambini, specie quelli sotto i sei mesi, che corrono il rischio di essere schiacciati o soffocati a causa dei movimenti inconsapevoli dell’adulto durante il sonno. Secondo alcune teorie, può aumentare il rischio di SIDS, la sindrome da morte improvvisa che può colpire i bambini nei primi mesi di vita. Secondo alcune teorie può influire negativamente sull’autonomia e sull’indipendenza del bambino. Occorre però dire che, in base ad altre teorie, quest’affermazione non sarebbe vera e, anzi, il co-sleeping potrebbe, al contrario, favorire l’autonomia del bambino che, sentendosi coccolato e protetto, crescerebbe più sicuro di sé.


    Co-sleeping: che fare?

    Ma allora che cosa bisogna fare?

    Si può dormire insieme, genitori e figli, nello stesso letto? La scelta, come in molti casi quando si tratta di questioni familiari, è molto personale. Ci sono coppie che non amano intrusioni nel proprio letto e allora è giusto che difendano il talamo dalla presenza dei figli; e ci sono coppie per cui il piccolo non rappresenta alcun fastidio e anzi tenerlo nel letto può rappresentare un’abitudine piacevole. Ci sono genitori i cui figli dormono tranquillamente nelle proprie culle per tutta la notte e genitori il cui unico modo per dormire è farlo insieme al proprio bambino. E se temete che la pratica possa avere un’influenza negativa sullo sviluppo psico-sociale del bambino tenete, appunto, presente che esistono teorie completamente opposte, relativamente a questo punto; scegliete quindi di seguire quella che sentite più vicina alla vostra idea e alle vostre esigenze sulla gestione della vita familiare notturna.

     
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