PREMIER LEAGUE 2014-15: la cronaca della stagione [FOTO]

I match clou: da Mou a Van Gaal è caccia al City

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  1. Lottovolante
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    Cuore e rimonta Arsenal:
    l'Everton è ripreso 2-2.


    Sotto 2-0 con i gol di Coleman e Naismith nel primo tempo, i Gunners raddrizzano una partita giocata male nei 7 minuti finali.

    Dominare un match può non bastare. E’ questa la dura legge della Premier League cui si è dovuto sottoporre oggi l’Everton di Roberto Martinez. Come con il Leicester all’esordio i Toffes sono raggiunti nel finale da un Arsenal tutto fuorché brillante, ma con una grande qualità dalla sua: il volerci credere fino alla fine. In un pomeriggio in cui Arsene Wenger parte con una suicida mossa Alexis Sanchez unica punta e in cui i Gunners vengono sopraffatti per 83 minuti dal ritmo e l’intensità dell’Everton, a pagare sono la voglia nel finale di non tornare a casa con una sconfitta e un paio di belle distrazione difensive degli uomini in più. Un’autentica manna per il solito Ramsey e per la testa della punta francese Olivier Giroud che, tra 83’ e 90’, regalano un punticino insperato ai Gunners. Le indicazioni tattiche comunque, per Wenger, sono tutte lì da vedere e per quanto il punto oggi sia una mezza vittoria, anche una statistica chiave dello scorso anno: contro le big, l’Arsenal, ha ripreso da dove aveva lasciato…ovvero non vincendo.


    LA CRONACA

    A dir la verità la partenza dei Gunners non era stata nemmeno male, ma dopo una decina di minuti la differente andatura di passo tra l’Everton e l’Arsenal ha incominciato a mostrarsi piuttosto evidente. Al 15’ Chamberlain sbaglia una buona occasione sulla fesseria di Coleman, ma il terzino irlandese dell’Everton trova la sua redenzione poco dopo: palla perfetta di Barry sul secondo palo, dormita di una difesa ferma, zuccata solitaria proprio di Coleman e vantaggio Everton. Un vantaggio legittimato dall’Everton nei minuti successivi e suggellato nel finale di tempo, anche se la bella corsa di Lukaku e l’assist per il 2-0 di Naismith sono chiaramente viziati da una posizione di offisde proprio dell’autore del gol. Forte del 2-0 l’Everton si ripresenta nel secondo tempo con identica voglia e idea tattica, ma nell’Arsenal al posto di un Alexis Sanchez schierato unica punta e impegnato per 45’ minuti in un folle pressing solitario sul possesso palla di inizio azione dell’Everton c’è Olivier Giroud. Il francese si mostra sin da subito piuttosto attivo e nel corso nella ripresa sono quasi tutti suoi i pericoli creati, ma a parte la girata in diagonale dopo 2 minuti e il sinistro incrociato di metà tempo i Gunners non creano un granché. L’Everton invece continua a correre e pressare alto… e a 8 minuti dalla fine ha saldamente tra le mani la gara. I calcoli però si fanno al triplice fischio e dall’83’ bastano un paio di distrazioni per poter masticare amaro. La prima è in massa della difesa che, completamente schiarata, si perde la corsa di Aaron Ramsey sulla pregevole palla di Cazorla; la seconda è invece di Distin che decide di non saltare sul cross dalla sinistra perdendo così il duello di fisico/posizionamento con Olivier Giroud: zuccata perfetta del francese e 2-2.

    IL TABELLINO

    Everton (4-2-3-1): Howard, Coleman, Jagielka, Distin, Baines, Barry, McCarthy, Mirallas (85’ Atsu), Naismith, Pienaar (10’ Osman), Lukaku (75’ McGeady). All: Martinez

    Arsenal (4-3-3-1): Szczesny: Debuchy, Mertesacker, Chambers, Monreal; Wilshere (74’ Cazorla), Flamini; Ramsey, Ozil, Oxlade-Chamberlain (74’ Campbell); Sanchez (46’ Giroud). All: Wenger

    Marcatori: 18’Coleman, 45’ Naismith; 83’ Ramsey, 90’ Giroud.

    Ammoniti: Baines; Mertesacker, Wilshere, Chambers, Flamini

     
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