ROMA trentottenne dorme in stazione: ordine del giudice [FOTO]

Sorvegliata speciale in stazione: "Vivo qui, ordine del giudice"

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    Sorvegliata speciale in stazione:
    "Vivo qui, ordine del giudice".


    Romana senza residenza ufficiale, trentotto anni, dorme nell’atrio: "Se si allontana finisce in cella". Esposto delle Ferrovie: "Di notte aperti solo per lei". Ma il tribunale ha emesso il provvedimento restrittivo per una serie di reati e di comportamenti fuorilegge...

    Il colmo per un senza fissa dimora: avere in tasca un ordine del giudice per poter abitare in una stazione. Ma quello che accade a Trastevere è ancor più paradossale: per disposizione del tribunale, una romana di 38 anni, senza residenza ufficiale, è da fine settembre una sorvegliata speciale, con obbligo di dimora nell’atrio dello scalo ferroviario dalle 21 alle 7. Un ordine perentorio, notificato alla diretta interessata dai carabinieri della stazione Porta Portese. Se L.M., queste le sue iniziali, in caso di controllo, non dovesse trovarsi in stazione nell’orario stabilito dal giudice, rischierebbe l’arresto immediato. E infatti la donna, colpita dal provvedimento restrittivo per una serie di reati e di comportamenti considerati contro la legge - si racconta perfino di un tentativo di rapina della pistola a un finanziere -, lo rispetta in pieno: anche ieri era lì, a metà pomeriggio, stesa su una coperta vicino all’ingresso del supermercato interno alla stazione con tre amici nordafricani. Ma la decisione del giudice, confermata dalla Polfer, non è proprio piaciuta alle Ferrovie che sempre ieri hanno presentato un esposto ai carabinieri per chiedere al tribunale di trovare altri luoghi - «in tempi celeri» - dove far scontare il provvedimento alla trentenne, visto che fra l’altro la stazione è proprietà privata. E non solo a lei, perché vicino al binario 1 c’è un ex magazzino occupato da altre persone che hanno presentato provvedimenti cautelari che giustificano la loro residenza in stazione. A mettere al corrente della situazione le Ferrovie è stata proprio la loro ospite. Era la notte del 9 ottobre scorso e un vigilante si era avvicinato chiedendole di andare via perché la stazione doveva chiudere al pubblico, come previsto dal 6, dopo il passaggio dell’ultimo treno. «Da qui non mi muovo, ordine del giudice», gli ha risposto la donna, che si è rimessa a dormire. Da allora - compresa la scorsa notte - lo scalo è rimasto aperto solo per lei. «È una storia davvero sconcertante - commentano dalle Fs -, sembra una follia, ma è tutto vero. La zona è quella che è (c’è il Sert vicino e gravi problemi di spaccio e sicurezza nel piazzale di fronte), e noi facciamo di tutto per migliorare la situazione. Ma al peggio non c’è mai fine. Nessuno ci ha avvertito dell’ordine del giudice, al punto che mandando via la signora avremmo rischiato l’accusa di concorso in evasione, mentre se chiudiamo tutto lei potrebbe denunciarci per sequestro di persona». A questo punto tanto vale lasciarle le chiavi della stazione, tanto ormai è come se fosse casa sua».


     
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