WATERBOARDING: la tortura dell'acqua [FOTO]

Cos'è la tortura a cui ricorre l'Isis

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    WATERBOARDING
    la tortura dell'acqua


    Il waterboarding è una forma di tortura consistente nell'immobilizzare un individuo in modo che i piedi si trovino più in alto della testa, e versargli acqua sulla faccia. Si tratta di una forma di annegamento controllato, in quanto l'acqua invade le vie respiratorie, inducendo il riflesso faringeo. Il soggetto sottoposto a tortura dell'acqua non può controllare il flusso di essa né interromperlo o sottrarvisi, e quindi ritiene che la propria morte sia imminente. Può sopravvenire la morte per soffocamento se la tortura non è interrotta. A seconda delle tecniche di esecuzione, la tortura dell'acqua può non condurre a danni fisici permanenti, anche se in ogni caso causa dolore estremo. Sono possibili danni polmonari, danni cerebrali derivanti dalla riduzione dell'apporto di ossigeno, oltre che danni fisici quali fratture derivanti dal tentativo di liberarsi. In ogni caso la pratica induce danni psicologici. Se i danni fisici possono durare per mesi, i danni psicologici permangono per anni. John McCain, senatore repubblicano degli Stati Uniti che fu torturato come prigioniero di guerra nel Vietnam del Nord, ha ammesso che la tortura dell'acqua è una "tortura molto intensa" e una "esecuzione simulata", che danneggia la psiche del soggetto "in maniere che non si possono più cancellare". La tecnica della tortura dell'acqua, definita nel 2005 dal precedente direttore della CIA Porter J. Goss come una "tecnica di interrogatorio professionale", viene così descritta dalla giornalista statunitense Julia Layton:

    « Il waterboarding, prevede che la persona sia legata ad un'asse inclinata, con i piedi in alto e la testa in basso. Coloro che svolgono l'interrogatorio bloccano le braccia e le gambe alla persona in modo che non possa muoversi, e le coprono la faccia. In alcune descrizioni, la persona è imbavagliata e qualche tipo di tessuto ne copre il naso e la bocca; in altre, la faccia è avvolta nel cellophane. A questo punto, colui che svolge l'interrogatorio a più riprese vuota dell'acqua sulla faccia della persona. A seconda del tipo di preparazione, l'acqua può entrare effettivamente nelle vie aeree oppure no; l'esperienza fisica di trovarsi sotto un'onda d'acqua sembra essere secondaria rispetto all'effetto psicologico. La mente crede di stare per affogare.»


    GLI EFFETTI DEL WATERBOARDING - Il soffocamento mediante acqua, pratica le cui prime documentazioni risalgono al periodo dell'Inquisizione spagnola, è storicamente stato uno dei mezzi di tortura preferiti, in quanto non lascia segni. Secondo le dichiarazioni di un ex funzionario della CIA, le informazioni ottenute mediante la tortura dell'acqua non sarebbero affidabili, in quanto l'uso di pratiche coercitive può indurre i sospetti a confessare qualsiasi cosa, ed inoltre le tecniche di interrogatorio avanzato producono false confessioni. Bob Baer, un ex funzionario della CIA, ha dichiarato che la tortura dell'acqua è "una cattiva tecnica di interrogatorio. Intendo dire che se la tortura è sufficientemente cattiva, è possibile far confessare qualsiasi cosa a chiunque". Membri della CIA, offertisi volontari per la tecnica del waterboarding, hanno avuto una resistenza media di 14 secondi. Gli effetti fisici di una tortura dell'acqua eseguito in maniera approssimativa possono comprendere sofferenza e danno polmonare, danno neurologico causato dalla mancanza di ossigeno e, in alcuni casi, fratture causate delle cinghie utilizzate per immobilizzare la vittima. Gli effetti psicologici possono durare a lungo. Un uso prolungato della tortura dell'acqua può condurre alla morte. Il dott. Keller, direttore del Bellevue/N.Y.U. Program for Survivors of Torture, ha trattato un "certo numero di persone" le quali sono state soggette a forme di quasi asfissia, compresa la tortura dell'acqua. In un'intervista per The New Yorker ha affermato che "si tratta sicuramente di tortura. Alcune vittime sono traumatizzate ad anni di distanza. Un paziente non era in grado di fare la doccia ed aveva crisi di panico quando pioveva. La paura di essere uccisi è un'esperienza terrificante." I sostenitori di questa tecnica affermano che sia efficace per ottenere delle informazioni. Gli oppositori ribattono affermando che le informazioni così ottenute non siano affidabili, in quanto una persona sottoposta ad un tale trattamento potrebbe essere disposta ad ammettere qualsiasi cosa.


    NEL MONDO - In Italia la tecnica del waterboarding fu utilizzata da una “squadra speciale” dell’UCIGOS durante i cosiddetti Anni di piombo per sconfiggere le formazioni terroristiche, in particolare le Brigate Rosse . Mediante anche l'utilizzo di questi metodi coercitivi le forze di Polizia riuscirono ad ottenere l’arresto di due esponenti di spicco delle Brigate Rosse (Senzani e Savasta), la liberazione del generale americano Dozier, lo smantellamento della colonna napoletana delle BR e la cattura, terminata con l’uccisione, del militante dei NAR Giorgio Vale. Ci sono stati molti resoconti che gli Stati Uniti hanno praticato il waterboarding per interrogare prigionieri catturati nella loro guerra al terrorismo: la stessa Condoleezza Rice nel 2002 autorizzò verbalmente il waterboarding. All'epoca ricopriva l'incarico di Consigliere per la Sicurezza Nazionale. Nel novembre del 2005 ABC News riferisce di ex agenti della CIA che hanno dichiarato come la CIA si fosse prodotta in una moderna forma di applicazione del waterboarding, insieme ad altre cinque "tecniche potenziate di interrogatorio", contro sospetti membri di al-Qa'ida, incluso Khalid Shaykh Muhammad. Il 27 ottobre 2006, durante un'intervista alla radio con Scott Hennen dell'emittente WDAY, il vicepresidente Dick Cheney formalmente aderiva all'uso del waterboarding, in particolare in riferimento a Khalid Shaykh Muhammad. Di seguito si riportano domande e risposte di quella trasmissione, estratte dalla trascrizione ufficiale dell'intervista da parte della Casa Bianca: Hennen: "...E ho ricevuto personalmente richieste da parte di cittadini che dicevano, per favore, faccia sapere al vicepresidente che se c'è bisogno di inzuppare un terrorista nell'acqua, noi siamo tutti d'accordo, se questo serve a salvare delle vite americane. Ancora una volta, questo dibattito sembra un po' stupido considerata la minaccia che dobbiamo fronteggiare, non è d'accordo?" Cheney: "Sono certamente d'accordo. Se pensiamo alla minaccia terrorista, per esempio, in considerazione della nostra capacità di interrogare detenuti di alto profilo come Khalid Shaykh Muhammad, quello è stato uno strumento molto importante che abbiamo avuto a disposizione per essere in grado di rendere sicura la nazione. Khalid Shaykh Muhammad ci ha fornito un'enorme quantità di informazioni affidabili riguardo a quanti sono, a come si organizzano, come si addestrano e così via, abbiamo appreso molto. Dobbiamo necessariamente continuare su questa strada." Hennen: "Concorda che un tuffo nell'acqua non è traumatizzante se può servire a salvare vite?" Cheney: "Beh, non è traumatizzante per me, ma per un po' sono stato accusato di essere il vice presidente delle torture. Noi non torturiamo. Non è quello che facciamo." La Casa Bianca più tardi ha negato che Cheney avesse confermato la pratica del waterboarding, sostenendo che gli ufficiali statunitensi non parlano pubblicamente delle tecniche di interrogatorio perché queste sono classificate. Il portavoce della Casa Bianca Tony Snow ha sostenuto che Cheney non si stava riferendo al waterboarding, ma solo ad un "tuffo nell'acqua", incalzato da un giornalista che chiedeva, "Quindi tuffo nell'acqua significa, che cosa?, Che abbiamo una piscina adesso alla Base di Guantanamo e ci vanno a nuotare?" Tony Snow ha risposto, "Stai per caso cercando di montare il tuo spettacolino di cabaret?" Nel 2006 la CIA ha vietato esplicitamente il waterboarding.


    Tavola per la tortura dell'acqua in mostra al Tuol Sleng Genocide Museum. Le caviglie dei prigionieri erano incatenate alla barra sul lato destro, ed i polsi incatenati agli anelli visibili sul lato sinistro. L'acqua era versata usando l'innaffiatoio.
     
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