SCI ALPINO - COPPA DEL MONDO 2016-17 [TUTTE LE GARE]

La cronaca di tutte le gare maschili e femminili

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    ZAGABRIA - SLALOM FEMMINILE
    ZUZULOVA BATTE LA VLHOVA


    Senza la Shiffrin, uscita nella prima manche sorride Veronika sulla connazionale


    E' Veronika Velez Zuzulova a cogliere l'attimo. Dopo l'uscita clamorosa nella prima manche di Mikaela Shiffrin, lo slalom di Zagabria va alla slovacca, già in testa al termine della prima parte di gara (scendendo col pettorale n°1) e brava a mantenere il vantaggio nella seconda sulla connazionale Petra Vlhova in una giornata di festa slovacca. Per la Vlhova un ritardo di 24/100 dalla vincitrice. Sul podio sale anche la ceca Sarka Strachova, con un ritardo di 52/100. Quindi la svedese , Frida Hansdotter, solo quinta l'austriaca Bernadette Schild, crollata dal secondo posto della prima manche. Miglior tempo di manche quello della Vlhova in 1'01"89. Da segnalare la prova di una ispirata Laurie Mougel: la francese in 1'03"03 è così risalita dal 28° al 18° posto. Giornata da dimenticare, quella delle italiane: fuori nella prima manche Manuela Moelgg e Sofia Goggia, ha inforcato nella seconda Irene Curtoni (14ª nella prima). L'unico sorriso è con Chiara Costazza, che ha chiuso all'ottavo posto, perdendo una posizione rispetto alla prima manche. Il tutto nel giorno del primo flop, dopo due anni, di Mikaela Shiffrin. L'ultima sconfitta in slalom della campionessa statunitense risaliva al 13 gennaio 2015, quando fu terza a Flachau. L'ultima inforcata, invece, risale addirittura al 29 dicembre 2012, a Semmering. Zuzulova recupera così terreno nella classifica di specialità: la Shiffrin guida con 400 punti, la slovacca sale a 390, davanti a Wendy Holdener (260). Sempre leader nell'assoluta, invece, Mikaela Shiffrin, con 798 punti totali, contro i 583 di Lara Gut, i 495 di Ilka Stuhec e i 467 di Sofia Goggia. Dopo la gara donne, giovedì pomeriggio a Zagabria toccherà allo speciale uomini. Si entra così in pieno nella fitta serie di competizioni di gennaio, prima dei Mondiali.

     
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    ZAGABRIA - SLALOM MASCHILE
    MOELGG FIRMA L'IMPRESA


    Quinto dopo la prima manche l’azzurro rimonta e torna al successo otto anni dopo Garmisch


    Nella prima manche la bufera di neve, poi le raffiche di vento: lo slalom di Zagabria è di Manfred Moelgg, più forte delle folate che hanno disturbato gli atleti nella seconda manche. L’azzurro - quinto dopo la prima manche e staccato di 39 centesimi dall’austriaco Feller, è risalito grazie a una seconda manche incredibile -, ha visto finire dietro Hirscher e Lizeroux, uscire Engel e Feller . «Ho lavorato tantissimo ed ho tirato al massimo sia nella prima che nella seconda manche. Non è stato facile, con tutto quel vento. Ma sono felice, felicissimo: l’ultimo successo mi pareva un ricordo lontanissimo». Manfred Moelgg esulta dopo il successo in rimonta nello slalom speciale di Zagabria. «Adesso avanti così - aggiunge l’azzurro 34enne, - dando sempre il massimo. Ho materiali a posto e mi sento benissimo». E’ il terzo successo di Coppa in carriera per il 34enne di San Vigilio di Marebbe, ma l’ultimo risale a 8 anni fa, nello slalom di Garmisch. E’ la conferma di uno stato di forma straordinario: in questa stagione è stato terzo a Levi, settimo in Val d’Isere e quarto a Madonna di Campiglio. Con i primi 17 ristretti in 99 centesimi, è stata una vera battaglia. Kristoffersen, che aveva vinto gli ultimi due slalom (a Val d’Isere e Madonna di Campiglio) , è risalito dalla sesta alla terza posizione, Hirscher invece ha commesso diversi errori e ha chiuso al sesto posto. Una grande seconda manche ha portato Stefano Gross dal 24° al 10° posto, nonostante le folate di vento e dopo essere stato frenato dalla neve riportata, nel tratto finale. Riccardo Tonetti, partito per primo dopo i 30° posto della prima manche, è diciassetterimo. Fuori invece Razzoli, che partito in un momento di grande vento ha inforcato. Non sono arrivati al traguardo nemmeno Pinturault, Kryzl, Zenhausern, Schwarz, Khoroshilov.

     
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    MARIBOR - GIGANTE FEMMINILE
    LA GOGGIA TORNA SUL PODIO. TRIONFO WORLEY


    E’ il settimo podio per la Goggia, quarta nella classifica generale di coppa del Mondo


    Dopo la doppietta di Semmering Mikaela Shiffrin cede il comando dello slalom a Tessa Worley. Nel classico gigante di Maribor, nel giorno dell’addio di Tina Maze, la francese ha dato ancora una volta lezione a tutti con una seconda manche perfetta che le ha consentito di risalire dal terzo posto per conquistare il terzo trionfo stagionale in 2’16”96. Ma lì vicino, a soli 16 centesimi, torna a brillare la stella di Sofia Goggia, reduce dalle due uscite in gigante a Semmering e in slalom a Zagabria. Terza Lara Gut, che si è lasciata alle spalle la Shiffrin. Sofia Goggia era la più veloce al secondo intermedio, ha perso mezzo secondo nei confronti della Worley negli ultimi venti secondi di gara senza commettere grossi errori. Ma è una conferma dopo gli errori che l’avevano messa in crisi nelle ultime prove, il ritorno tra le migliori per il settimo podio stagionale tra gigante, discesa e superG. «Anche oggi pensavo di avere la possibilità di vincere — ha commentato la Goggia —, mi sembrava l’occasione giusta perché dovevamo festeggiare l’ultima gara di una campionessa come Tina Maze che è sempre stata il mio punto di riferimento in pista e mi ha ispirato in questi anni. Non ce l’ho fatta di un nulla ma sono ugualmente contenta di essere nuovamente sul podio. Chiudo un periodo che in termini di piazzamenti non mi ha regalato granché, tuttavia sono sempre rimasta positiva perché sapevo che la condizione era ottima e i tempi nonostante le uscite erano buoni. Il fatto di non avere ancora vinto una gara non mi condiziona per nulla, dopo tutti gli infortuni di cui sono rimasta vittima è l’ultimo dei miei pensieri, adesso penso solo a rimanere lì, concentrata sulla mia sciata e a tirare le curve giuste, pronta ad aspettare il mio turno e sono sicura che continuando in questo modo arriverà molto presto. La dedica del secondo posto a chi va? Naturalmente a Tina Maze». Domani Sofia Goggia sarà regolarmente al via anche dello slalom. Con lei ci sono altre 4 azzurre nelle 14: Manuela Moelgg, quinta dopo la prima manche, ha chiuso 7a a 1”20, poi Francesca Marsaglia 12a a 1”91, Nadia Fanchini 13a a 2”30 e Elena Curtoni 15a a 2”54. Marta Bassino, decima dopo la prima manche, è uscita dopo aver fatto registrare il miglior intermedio, mentre Irene Curtoni ha chiuso 27a a 4”29. Nella prima manche la Shiffrin era stata la più veloce, lasciando a 7/100 Sofia Goggia, mentre l'austriaca Tina Weirather e l'azzurra Federica Brignone, le prime due a partire, finite fuori nello stesso punto, intorno al quarantesimo secondo di gara.

     
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    ADELBODEN - GIGANTE MASCHILE
    CAPOLAVORO PINTAURALT DAVANTI AD HIRSCHER


    Terzo a Schoerghofer (a 1”94), il migliore degli azzurri è Eisath, nono a 2”77


    Alexis Pinturault vince un magnifico gigante ad Adelboden. Solo 4 centesimi lo dividono alla fine da un maestoso Marcel Hirscher: registrate e rivedete la seconda manche dell’austriaco, un manuale di sci riassunto in un minuto, 10 secondi e 42 centesimi. Non gli è bastato però a colmare il gap di 70/100 accumulato nella prima manche e deve inchinarsi per la terza volta in questa stagione al talento del 25enne di Annecy. E’ stata una gara da batticuore, segnata dai recuperi del finlandese Torsti (ha chiuso 10, era 19°, aveva il pettorale 52) e di Eisath (anche oggi migliore degli azzurri, nono dopo il 17° posto della prima manche), dalle belle prove di Neureuther e Kristoffersen (ottavo e quarto alla fine), dal solito gruppone di francesi (a parte Pinturault, ci sono 5° Faivre e 7° Muffat Jeandet) . Poi è toccato a Hirscher e Pinturault, in gigante davvero di un’altra categoria. L’austriaco padrone delle ultime 5 coppe del Mondo era “solo” terzo dopo la prima manche, staccato di 70/100 da Pinturault, di 6/100 dal compagno di squadra Schoerghofer. E’ partito come una furia, ha affrontato il muro finale come fosse il prato di casa: quando ha chiuso con 1”99 su Kristoffersen sembrava impossibile che qualcuno potesse superarlo. Schoerghofer ha limitato i danni, gli è finito dietro. Poi toccava a Pinturault, e come è già successo a Soelden e in Val d’Isere, il francese non ha sbagliato e ha raccolto il terzo successo stagionale in gigante, per 4/100, raccogliendo anche gli applausi di Hirscher. Nella prima manche il francese aveva dominato, lasciando a 64/100 Schoerghofer e a 70/100 Hirscher. Non è stata una grandissima giornata per gli azzurri. Eisath è stato bravo a risalire fino al nono posto dopo l’errore nella prima manche, un errore nel finale ha invece relegato De Aliprandini alle ultime posizioni. L’azzurro è finito largo sul muro e ha chiuso 28° a 4”54. Manfred Moelgg è 13° a 3”31, Tonetti 27° a 4”47, Nani 29° a 4”57.

     
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    MARIBOR - SLALOM FEMMINILE
    SHIFFRIN VINCE ALLA TOMBA


    Con lei sul podio la Holdener e la svedese Hansdotter


    Il podio finale resta quello della prima manche, ma c'è voluta tutta la classe di Mikaela Shiffrin per riuscire a confermare la sua leadership nel corso di una seconda discesa piuttosto tormentata: un palo le si è infilato sotto gli sci ostacolandola nel passaggio di ben due porte. Un po' quello che successe a Tomba nello slalom di Madonna di Campiglio, esattamente vent'anni fa. Ma fra i pali stretti la giovane fuoriclasse di Vail è a suo agio come poche e nell'ultima parte del tracciato ingrana la quinta conquistando il quinto successo in slalom della stagione su sei, con l'unica sbandata a Zagabria. Un bel modo anche di riscattare la prova di ieri in gigante dove, avanti a metà gara, era finita addirittura fuori dal podio. L'americana coglie così in Slovenia la 27ª vittoria in coppa del Mondo, la quinta in cinque slalom completati in questa stagione. Dietro di lei la svizzera Holdener, sempre sul podio, a 19/100 e la svedese Hansdotter a 31/100. La Shiffrin continua a mettere un altro mattone prezioso nella scala verso la sfera di cristallo: l'americana è al comando con 948 punti, 305 in più di Lara Gut. Tra le azzurre, meravigliosa prova della trentina Chiara Costazza che sigla il quarto tempo di manche e rimonta ben 10 posizioni in classifica, attestandosi al nono posto finale, per la terza volta nella top ten. Percorso inverso invece per Manuela Moelgg che, settima nella prima parte di gara, non riesce a sciare con la stessa sicurezza e alla fine deve accontentarsi del 14° posto. A punti anche Irene Curtoni, 22ª, pur perdendo sette posizioni rispetto alla prima manche. Non si era qualificata per la seconda Federica Brignone, 32ª e fuori per appena 16/100, mentre era saltata dopo poche porte nella prima manche la bergamasca Sofia Goggia, reduce dal settimo podio dell'anno nel gigante di ieri.

     
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    ADELBODEN - SLALOM MASCHILE
    MOELGG 2° NEL TEMPIO


    Dopo il successo di Zagabria, l'azzurro si conferma sulla pista svizzera, battuto solo dal norvegese Kristoffersen


    Dopo la vittoria di giovedì sera a Zagabria, Manfred Moelgg si conferma tra i grandi dello slalom. Ad Adelboden l'azzurro è secondo, alle spalle di uno stratosferico Henrik Kristoffersen ma davanti a Marcel Hirscher, terzo. Il finanziere trentaquattrenne di San Vigilio di Marebbe, al ventesimo podio in carriera, sale al terzo posto nella classifica di specialità e al quinto in quella generale, entrambe guidate da Hirscher. La gara è stata segnata dalla nebbia nella prima manche. Fino a Kristoffersen, sceso col pettorale 3, la visibilità era perfetta. Il norvegese aveva stampato un 58"39 che sarebbe stato il miglior tempo della manche. Gross col pettorale 4 avrebbe avuto condizioni ancora decenti, ma ha inforcato, mentre col 5 Manfred Moelgg ha fatto un capolavoro: nonostante la nebbia nella parte bassa, ha mantenuto fiducia e ha chiuso a 38/100 dal norvegese. Dopo di lui, Hirscher ha pagato 1"60.


    Nella seconda manche, disputata in condizioni più omogenee, il valore dei migliori è risaltato. Così, dopo l'exploit di Nordbotten capace di risalire dal 30° al 10° posto, Hirscher ha piazzato una manche velocissima, sebbene viziata da un paio di sbavature nella parte alta, ed è riuscito a recuperare tre posizioni salendo sul podio. Felix Neureuther, infatti, non ha confermato il terzo posto, restandogli alle spalle di soli 5/100. Su Hirscher, Moelgg poteva gestire un vantaggio di 1"22 e l'ha fatto alla perfezione. Pur non tirando troppo (ha siglato il 23° tempo di manche), l'azzurro ha mantenuto 36/100 di vantaggio, assicurandosi così il podio. Subito dopo è stato Kristoffersen show: il norvegese non si è risparmiato, anzi, con una manche prodigiosa ha chiuso con 1"83 di vantaggio da Moelgg. Tra gli altri azzurri, Patrick Thaler si è piazzato 17° a 4"23. "E' stata una bella lotta - spiega Thaler -. Peccato perché dall'ultimo intermedio in giù non riesco a stare basso, a tirare le curve. Avrei preferito restare davanti a Nordbotten. La prima manche non era molto regolare, ma è uno sport all'aperto. Ho avuto sfortuna. Ora devo tenere duro, trovare la continuità nelle due manche, so che tutto può cambiare anche con una sola gara. Manfred? Molto solido, lui c'è". Giuliano Razzoli è 28° a 5"36. "Sul muro non ne avevo più - racconta il campione olimpico di Vancouver, che sta ancora recuperando l'infortunio a un ginocchio patito nel gennaio scorso a Kitzbuehel -. Tecnicamente ci sono, con il fisico no".
     
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    FLACHAU - SLALOM FEMMINILE
    FESTA HANSDOTER. SHIFFRIN TERZA


    Battuta la Loeseth (58/100), quindi sul podio in parità la Holdener e la leader di Coppa


    Lo slalom di Flachau va a una scatenata Frida Hansdotter, capace di scavare un solco pazzesco in una super prima manche, gestendo poi il vantaggio (e conquistando il sesto podio su sei gare a Flachau) fino a chiudere con 58/100 di vantaggio sulla norvegese Nina Loeseth. Grande protagonista della seconda manche è stata la campionessa americana Mikaela Shiffrin. La leader della classifica, furiosa per una prima parte di gara terribilmente deludente, ha piazzato una seconda manche fenomenale in 53"89 risalendo dal quinto al terzo posto in compagnia della svizzera Wendy Holdener, rimontando così sulla slovacca Veronika Zuzulova, che dal quarto posto della prima manche si è ritrovata al quinto. Cinque successi in sette slalom finora, la Shiffrin, che ha mancato solo l'appuntamento di Zagabria, sale comunque sul podio in Austria sulla pista austriaca dove ha già vinto nel 2013 e nel 2014. Deludente la seconda manche della ceca Sarka Strachova, che ha chiuso al decimo posto perdendo una posizione dopo una pur deludente prima parte di gara. Quello di Flachau è l'ultimo slalom femminile prima dei Mondiali di St. Moritz e le azzurre proprio oggi hanno deluso: Irene Curtoni 14ª nella prima manche con un ritardo di 2"33 dalla Hansdotter, ha inforcato nella seconda. Brave Chiara Costazza e Manuela Moelgg, che hanno piazzato una seconda manche molto più aggressiva rispetto alla prima e sono risalite rispettivamente fino alla 12ª (dalla quindicesima posizione) e alla 16ª (dalla 21ª della prima manche). Nella prima manche ha inforcato la slovacca Petra Vlhova, col pettorale numero 1. Errore anche per Lara Gut.

     
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    ALTENMARKT - DISCESA FEMMINILE
    COLPO SCHEYER. SCHNARF 6ª, VONN 13ª AL RIENTRO


    Dopo lo spavento per Nadia Fanchini, sorpresona dell'austriaca su Weirather, Wiles e Gut


    Il fondo si assesta, la pista si velocizza e arrivano le sorprese nella discesa di Altenmarkt. Il colpaccio è dell'austriaca Christine Scheyer, che beffa Tina Weirather, quando la fuoriclasse del Liechtenstein aveva ormai la certezza di aver chiuso la pratica. Invece Tina s'è arresa per 39/100. E beffata è stata anche Lara Gut, che è scesa dal secondo al quarto posto, venendo scalzata per appena un centesimo anche dall'americana Jacqueline Wiles, scesa col pettorale numero 26 e salita fin sul podio. La Gut, comunque, arrivata con un ritardo di 55/100 dala Scheyer, si avvicina alla vetta della classifica di Coppa de Mondo a Mikaela Shiffrin e guadagna punti sulla leader della coppa di specialità Ilka Stuhec. La slovena, infatti, alla fine è quinta, ad appena 3/100 dalla svizzera. Va fatto un grande applauso alle azzurre, scosse dopo la caduta in prova di Nadia Fanchini, ma bravissime in gara. Soprattutto Johanna Schnarf, che è lì, con un sesto posto arrivato grazie a una prova brillante a 1"15 dalla Scheyer. Da applausi Nicol Delago, nona a 1"25. E bravissima anche Elena Fanchini, che nonostante l'ansia per la sorella minore, ha pennellato la sua discesa chiudendo undicesima a 1"35 dalla vincitrice. Francesca Marsaglia 17ª, Sofia Goggia 18ª, lontane Elena Curtoni, Verena Stuffer e Marta Bassino. E' stata una discesa su una pista condizionata dalle fitte nevicate dei giorni scorsi, che ha provocato una mancanza di omogeneità complicata da gestire, con mucchietti di neve morbida qua e là, e con le rovinose cadute nelle prove del mattino di Nadia Fanchini e dell'ungherese Edit Miklos, con un'ora di stop delle prove. E oggi è arrivato finalmente il ritorno di Lindsey Vonn dopo 11 mesi di attesa. La campionessa americana, ferma a 76 vittorie in Coppa (record) ha fatto il suo ritorno dopo la frattura al braccio destro di novembre, a Copper Mountain. Un ritorno dettato dalla cura, dall'attenzione nel pennellare la discesa, senza prendere rischi eccessivi. Una prova che è valso il tredicesimo tempo, a 1"54 dalla Scheyer, corredato da un sorriso grande così, per il calvario che si è chiuso finalmente. Per la 32enne Vonn quella di Altenmarkt è stata la prima gara di Coppa dopo la frattura al piatto tibiale sinistro di febbraio 2016 a Soldeu. Adesso, c'è da scommetterci, rotto il ghiaccio la statunitense Lndsey Vonn attaccherà per tornare sul podio dopo aver riassaporato il gusto della gara.

     
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    WENGEN - SLALOM FEMMINILE
    KRISTOFFERSEN NON SI BATTE


    Sul podio uno stratosferico Felix Neureuther, risalito al terzo posto partendo dal 13°


    Henrik Kristoffersen non si batte: sua la quarta vittoria su sei slalom in stagione. A Wengen il campione norvegese, dopo aver dominato la prima manche, ha gestito il vantaggio sul rivale di sempre, l'austriaco Marcel Hirscher, che su questa pista non ha mai vinto, risalito dal quarto posto fino al secondo col miglior crono della seconda parte (50"39), ma alla fine battuto di 15/100. Sul podio uno stratosferico Felix Neureuther, risalito al terzo posto partendo dal 13°, approfittando anche del disastro nella seconda manche del norvegese Leif Kristian Haugen (sceso col pettorale numero 30), che ha inforcato dopo il secondo posto della prima parte di gara, e del russo Alexander Khoroshilov, sceso dal terzo al settimo posto. Una deludente seconda manche per gli azzurri: il veterano Patrick Thaler, quinto a 58/100 nella prima, ha inforcato sciupando tutto. Ci ha sperato, Stefano Gross, settimo nella prima manche con un ritardo di 60/100. Nella seconda, però, ha pagato dazio a un errore sul muro e al termine di una non brillante seconda manche, è sceso al 13° posto. Manfred Moelgg, partito con il numero 1 e decimo a 83/100 da Kristoffersen nella prima manche, non ha trovato un feeeling adeguato nella seconda parte, chiudendo comunque ottavo. Giuliano Razzoli, partito col numero 24, nella prima manche era stato tra i migliori in alto (solo 1/100 di distacco da Kristoffersen), poi ha perso smalto e aveva chiuso 24°, per poi risalire al 18° dopo la seconda discesa. Tommaso Sala, 30° nella prima manche, è risalito fino al 20° posto con un'ottima seconda manche. Non erano entrati nei 30 Ronci e Riccardo Tonetti.

     
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    KITZBUHEL - SUPERG MASCHILE
    ACROBATA INNERHOFER 2°. VINCE MAYER


    L'azzurro, infortunatosi a fine dicembre a Santa Caterina, secondo nella prima prova della tre giorni di Kitzbuehel


    Clamoroso Christof Innerhofer. Dopo aver saltato le gare del weekend di Wengen per i postumi della caduta di Santa Caterina, dove si era fatto male al ginocchio sinistro, l'azzurro conquista un pesantissimo secondo posto nel superG di Kitzbuehel, la gara che apre la 77ª edizione dell'Hahnenkamm. Meglio di lui ha fatto solo Matthias Mayer, olimpionico in discesa a Sochi 2014 (dove precedette Inner di 6/100) e vittima nel 2015 di un terribile incidente in Val Gardena: l'austriaco in 1'11"25 ha preceduto l'azzurro di soli nove centesimi. Completa il podio lo svizzero Beat Feuz, terzo a 44/100. Tra gli altri italiani, Dominik Paris è 6° a 71/100 e Peter Fill 7° a 84/100 dal vincitore. In norvegese Kjetil Jansrud, vincitore di quattro degli ultimi cinque superG, ma mai sul podio a Kitzbuehel, è 9° a 92/100 da M. Mayer.


    In una giornata fredda e splendida, su una pista tirata a lucido e segnata dal ghiaccio nei passaggi chiave, Innerhofer ha compiuto un capolavoro. Partito col pettorale 8, quando in testa c'era Bert Feuz, il 32enne di Gais ha fatto tremare in una porta a sinistra dopo 10 secondi, dove ha dovuto alzare lo sci esterno quasi in spaccata per mantenere l'equilibrio e tenere una linea tirata. Innerhofer è stato splendido anche nella parte bassa, nella terribile Hausbergkante: in quel tratto avrebbe fatto meglio di lui solo il vincitore, Matthias Mayer, partito con il 13. Per Innerhofer si tratta del secondo podio in superG a Kitzbuehel - fu terzo nel 2013 -, il 14° in coppa del Mondo e il primo dal febbraio 2016, quando fu ancora secondo in Sud Corea. "Non ci credo - racconta Innerhofer, che ha gareggiato grazie a una puntura di antidolorifico -. Avevo un sacco di dubbi, anche se fosse il caso di venire qui, anche durante la ricognizione mi ero chiesto se sarei riuscito a interpretare bene questa gara, se per me fosse fattibile scendere. Mi sono detto "al peggio mi fermo" perché sento ancora dolore al ginocchio. Incredibile. Il bello, però, è che per questo motivo ho affrontato la giornata con leggerezza. Di solito in ricognizione vado su e giù mille volte e prima della gara sono già game over per la stanchezza, mentre oggi mi sembrava una passeggiata. Di solito in partenza mi carico, mi dico "quest'anno sto bene, devo essere per forza tra i primi", mentre questa volta ho pensato che fosse già bello esserci. Ieri ho parlato un po' con Paris della sciata, e in gara ho cercato di tenere gli sci sotto i piedi, di essere meno inclinato rispetto al solito, anche perché più sono pulito in curva, meno male ho al ginocchio. Ho sentito subito di avere un buon feeling, anche se ieri con Ghidoni (il tecnico azzurro che ha tracciato il superG, ndr) mi sono quasi arrabbiato "Perché hai messo quella quarta porta a sinistra in quel modo, se sai che ho male?", gli ho chiesto. Ma poi mi sono detto "Amen, è così" e ho deciso di tirarla, perché quando lo sci sbatte mi fa malissimo". "Nelle ultime tre settimane sono stato molto a casa - prosegue Innerhofer -. Ho visto l'intervista di un ragazzo dello skeleton, un campione tedesco, che parlava del fatto che nelle seconde manche di solito ha la tentazione di fare meglio, di cercare i dettagli, ma che invece non dovrebbe farlo perché è già forte e non deve correre il rischio di fare cavolate. Ecco, questo vale anche per me. Oggi mi sono detto solo di fare il mio, di non farmi problemi". Tra gli altri azzurri, Paris non è del tutto soddisfatto, ma è comunque sorridente. "Non sono riuscito a prendere bene le linee dall'inizio e ho fatto fatica a portare velocità. L'Hausberg andava fatto bene ma non ci sono riuscito. Gli sci erano a posto, ma non sono riuscito a essere fluido. Inner? Sì, avevamo parlato prima della gara, gli avevo detto come avrei fatto certi passaggi. Il bello è che lui lo ha fatto e io no. Non gli dico più niente". Peter Fill, vincitore qui della discesa l'anno scorso: "Non male la gara. Ho sbagliato l'Hausberg, ho dovuto frenare per tenere alta la linea, ma le sensazioni sono positive, in superG quest'anno ho fatto un po' più di fatica. Innerhofer? In queste condizioni può sempre andare forte. Ha sciato bene e rischiato tanto: non pensavo che qualcuno riuscisse ad andare più forte di Feuz. Ci siamo accorti che quella porta a sinistra sarebbe stata difficile già in ricognizione. Bisognava portare fuori tanta velocità, ma non sapevo bene come farla. Inner l'ha fatta bene, la differenza l'ha fatta lì". Tra gli altri azzurri il migliore è un gigantista, Luca De Aliprandini, 27° a 1"85; 28° Emanuele Buzzi a 2"00, 38° Paolo Battilani a 2"48, 50° Paolo Pangrazzi a 3"47. Fuori Mattia Casse e Cazzaniga.
     
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    GARMISCH - DISCESA FEMMINILE
    VONN SUPERSTAR: 77° SUCCESSO. GOGGIA 5ª


    A quasi un anno dall’infortunio al ginocchio sinistro, a tre mesi dalla frattura dell’omero destro la statunitense torna al successo


    E’ tornata la regina. La discesa di Garmisch è di Lindsey Vonn, tornata in gara solo la scorsa settimana ad Altenmarkt e alla seconda discesa dopo i gravi infortuni del febbraio (ginocchio sinistro) e poi del novembre (frattura omero destro) dell’anno scorso. La donna più vincente della storia della coppa del Mondo ha chiuso in 1’43”41, quindici centesimi più veloce di Lara Gut e 48 meglio di Viktoria Rebensburg per conquistare il successo n. 77 della sua straordinaria carriera. La Vonn è stata la più veloce sin dalla parte alta della Kandahar1, più pianeggiante, ha schiacciato sull’acceleratore fino ad accumulare 39 centesimi di vantaggio sulla Gut, e poi ha resistito anche nel finale. Al traguardo la statunitense è scoppiata in lacrime, è stata abbracciata da avversarie e dagli allenatori Usa, per un risultato che sancisce il ritorno là davanti a tutte. La Vonn aveva conquistato l’ultimo successo proprio a Garmisch, il 6 febbraio 2016, in discesa. Dopo il secondo e il primo tempo in prova (ma con salto di porta), Sofia Goggia per una volta non è riuscita a salire sul podio (finora in discesa è stata seconda a Lake Louise e terza in Val d’Isere). Il ritardo accumulato nella parte alta l’ha messa presto fuori dai giochi e la 24enne bergamasca ha chiuso al quinto posto, a 88/100 dalla Vonn. Grande prova di Federica Brignone, partita con il pettorale n. 31 ha chiuso al dodicesimo posto, a 1”72 dalla Vonn per il miglior piazzamento in carriera in discesa. E’ caduta invece Johanna Schnarf.

     
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    KITZBUHEL - DISCESA MASCHILE
    PARIS CONQUISTA LA STREIF. FILL 4°


    Dominik torna al successo nella discesa più difficile del mondo in 1’55”01 dopo il centro del 2013


    Italia straordinaria a Kitzbuehel. Sulla Streif, la pista più temuta di tutta la coppa del Mondo, nella discesa che ogni discesista sogna di vincere, due azzurri sono là davanti. Dominik Paris è stato il più veloce in 1’55”01, Peter Fill è quarto, staccato di 40/100, dopo il successo di un anno fa. Nella discesa più attesa è stata finalmente una gara completa, con la pista ghiacciatissima e il sole a illuminare la pista dopo le gare degli ultimi anni accorciate o disturbate dal maltempo. E dopo il secondo posto di Christof Innerhofer nel superG di ieri, ci sono due italiani nei primi quattro, mentre Inner è finito 16° (a 1”53) dopo aver rischiato grosso nella stradina. “Ero molto propenso al rischio oggi — ha commentato Innerhofer —. Sapevo che quelle erano tre curve difficili, da fare bene se si voleva vincere. La prima è andata bene, la seconda l’ho stretta troppo presto e così sono uscito largo dalla Steilhang. Congratulazioni a Dominik, se lo merita. La nostra stanza in questo weekend non è andata affatto male... Ora ho molto male al ginocchio. Riposerò e lunedì tornerò a Monaco per un altro trattamento, in modo da poter partecipare a Garmisch”. Ancora sfortuna per Mattia Casse: è stato fermato con bandiera gialla e ha dovuto ripartire, alla fine è 20° a 1”64. Paris aveva già vinto qui la discesa nel 2013 e il superG nel 2015 e quello di oggi è il settimo centro (6 in discesa, 1 in superG) in Coppa per il 27enne di Santa Valburga. E’ la vittoria della consacrazione dopo un avvio di stagione che l’aveva visto brillare più in superG che in discesa. E’ stata una gara emozionante, Fill è partito con il pettorale numero 5, sempre pulito e preciso, ha lasciato dietro tutti. “Peccato - è il rimpianto di Fill dopo il quarto posto -, avrei voluto salire di nuovo sul podio. Bella gara ma non tutto è andato come doveva andare. Ho perso troppo nei tratti di scorrimento e anche all’altezza del primo intermedio non sono passato come volevo”. Paris era al cancelletto qualche minuto dopo, con il numero 9, è sceso in pista con l’atteggiamento dei giorni buoni, in posizione sul salto della Mausefalle, bravo a recuperare dopo essersi sbilanciato. E solo Reichelt è stato più veloce di Dominik Paris nello schuss finale, affrontato a 140.30 chilometri orari (141.1 per l’austriaco, finito però settimo). L’azzurro ha capito subito di aver compiuto un’impresa, festeggiando al traguardo anche se al cancelletto c’erano ancora diversi concorrenti pericolosi. Paris raccoglie il quarto successo azzurro in discesa sulla Streif, è il primo a raddoppiare: qui hanno vinto solo Ghedina (1998), Fill (2016) e Dominik (2013 e 2017). Solo i francesi Giraud Moine, partito con il 24, e Clarey, partito con il 20, sono riusciti a fare meglio di Fill, piazzandosi al secondo e terzo posto, a 21 e 33/100 da Paris. Il norvegese Jansrud ha commesso subito un errore e non è più riuscito a raddrizzare la gara. Lo svizzero Beat Feuz, in vantaggio fino all’Hausberg, è finito nelle reti nella terribile traversa finale (la gara è stata interrotta per un quarto d’ora, ma Feuz è sceso al traguardo sugli sci). Niente da fare per Carlo Janka in vantaggio (di 1/100) fino al penultimo intermedio, ma alla fine terzo a 44/100. E nemmeno per l’atteso Matthias Mayer, vincitore del successo di ieri e oggi settimo (a 75/100), dietro a Guay (5° a 49/100) e Theaux (6° a 71/100). Solo i due francesi Giraud Moine e Clarey sono riusciti a inserirsi, non a rovinare la festa di Dominik Paris...

     
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    GARMISCH - SUPER G FEMMINILE
    ANCORA LARA GUT. LE AZZURRE GIU' DAL PODIO


    22° successo in coppa e punti preziosi per avvicinare la Shiffrin. Battute la Venier e la Weirather


    Non si batte in SuperG. Lara Gut domina il SuperG di Garmisch pennellando in una prova piena di rischi lungo il tracciato, che sono costati cari a Sofia Goggia, Viktoria Rebensburg e molte altre (comprese le azzurre Nicol Delago, Marta Bassino e Anna Hofer), incapaci di gestire la velocità mantenendo una linea corrretta nella parte centrale del tracciato e alla fine eliminate. La Gut alla fine ha colto il 22° successo di Coppa chiudendo in 1'17"92, con 67/100 di vantaggio sulla sorprendente austriaca Stephanie Venier e 86/100 sull'atleta del Liechtenstein Tinma Weirather. Stavolta Lindsey Vonn, trionfatrice in discesa il sabato, è stata più accorta e non ha preso grandi rischi, chiudendo nona a 1"65 dalla Gut. Male la slovena Ilka Stuhec, ventunesima a 2"82. Niente podio stavolta per le azzurre. Le migliori sono state Elena Curtoni, sesta a 1"25 dalla Gut (dietro anche alla Schmidhofer e alla Worley), e Federica Brignone settima con un ritardo di 1"44. Decima Francesca Marsaglia a 1"75, 16a Johanna Schnarf a 2"20.

     
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    WENGEN-SLALOM MASCHILE
    HIRSCHER MOSTRUOSO. GROSS OUT


    L'austriaco parte con un distacco di oltre un secondo, dal 9° posto alla vittoria con 76/100 sul britannico Ryding


    Incredibile, pazzesca vittoria per l'austriaco Marcel Hirscher nello slalom di Kitzbuehel. Il leader della classifica di Coppa, dopo una prima manche assai deludente (a 1"02 dal britannico Ryding), ha attaccato a tutta birra prendendo tutti i rischi del mondo e con una prestazione mostruosa è rimontato dalla nona posizione alla vittoria con una seconda metà di gara in un eccezionale 50"79 su un terreno complicatissimo da gestire e pieno di trappole. Il tutto mettendo una pressione pazzesca a chi gli era davanti dopo la prima manche. Perdono così la corsa al podio sia Felix Neureuther (sceso dalla terza alla sesta posizione), sia il russo Khoroshilov (superato e alla fine terzo). E perde anche il nostro Stefano Gross, secondo dopo la prima manche dietro al sorprendente britannico Dave Ryding. Gross ha inforcato a metà percorso, mentre non sbaglia il britannico Ryding, che salva il suo storico podio per la Gran Bretagna, finendo secondo dietro Hirscher con un ritardo complessivo di 76/100. Strepitosa anche la seconda manche del canadese Erik Read che con un tempo di 51"30, dopo aver chiuso ventiduesimo la prima frazione di gara (a 2"43 da Ryding) ha rimontato la bellezza di quindici posizioni finendo settimo. La pista durissima non ha aiutato anche nella seconda manche, mietendo altre vittime, dopo quelle della prima, con Kristoffersen su tutti a pagare dazio perdendo tanti punti preziosi in classifica di fronte alla prova di Hirscher. Ma bravo, bravissimo Tommaso Sala, che dopo il ventiseiesimo posto della prima manche, è risalito fino al quindicesimo, dietro Giuliano Razzoli, che di posizioni rispetto alla prima metà della gara ne ha guadagnate sette chiudendo undicesimo. Felice Tommaso Sala: "Tagliare il traguardo col miglior tempo provvisorio? Una figata pazzesca. Mai visto così tanta gente. Nella parte alta ho tenuto un po', devo sentire fiducia sotto gli sci, ma sotto sono andato molto bene".

     
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    PLAN DE CORONES - GIGANTE FEMMINILE
    BRIGNONE PRIMA. BASSINO TERZA!


    Federica strappa la terza vittoria in carriera, Marta manca il secondo posto per 2/100 di ritardo dalla francese Worley


    Il gigante di Plan de Corones, l'ultimo prima dei Mondiali, ci regala una gioia grande, grandissima per lo sci azzurro. Ha trionfato Federica Brignone, che conquista la terza vittoria in Coppa con Marta Bassino che sale sul podio, terza dietro la francese Tessa Worley (leader della Coppa di specialità). Una giornata memorabile, con le due azzurre, già prima e terza nella prima manche, bravissime a rimontare nell'ultima parte della seconda, quando il buio sceso col passare del tempo a metà percorso aveva creato non pochi problemi alle atlete. Federica Brignone ha chiuso con 55/100 sulla Worley e 57/100 sulla Bassino, che per soli due centesimi non è seconda. L'azzurra ritrova il gradino più alto del podio in gigante dopo 15 mesi dalla vittoria dell'ottobre 2015 a Soelden, in superG ha invece vinto a Soldeu lo scorso febbraio. Ma è stata grandissima Marta Bassino, che nella prima manche aveva accusato un ritardo di 26/100 dalla Brignone e che nella seconda è scesa subito dopo una Lara Gut che le aveva messo una buona dose di pressione psicologica. Salgono così a 22 i podi azzurri in questo scorcio di stagione, quando mancano solo due settimane ai Mondiali di St. Moritz. Ma Marta, quando sembrava aver perso la posizione ha piazzato una meravigliosa volatona nel finale, garantendosi così il podio. Lara Gut ha gestito alla grande le difficoltà della seconda manche, respingendo l'assalto di una scatenata Mikaela Shiffrin, mantenendo la quarta posizione e guadagnando così punti preziosi nella classifica di Coppa del Mondo. La Shiffrin, leader della Coppa del Mondo, ha commesso un errore fatale nella parte alta del tracciato della prima manche, e con un ritardo di 1"43 dalla Brignone era 9ª. Nella seconda ha attaccato alla grande, rischiando tantissimo, riuscendo a risalire fino al quinto posto. Da applausi la seconda manche della svedese Sara Hector, che con una discesa in 1'06"43 è risalita dal 26° al sesto posto.


    Sofia Goggia, settima dopo la prima manche, deve maledire il contatto con una porta mentre attaccava a tutta birra. Un errore che le è costato l'11° posto, dopo aver chiusa settima nella prima. Peccato, davvero peccato per Manuela Moelgg, che sulla neve di casa ha accusato nella prima manche un ritardo di 1"93 col 17° tempo, sbagliando poi nella seconda manche la linea al momento della massima pendenza della Erta e perdendo la chance di guadagnare. Alla fine Manuela ha chiuso comunque quattordicesima. Brava Irene Curtoni, che nella seconda manche era partita bene, e nonostante un'incertezza all'ingresso del muro, dove però hanno sbagliato in tante, l'azzurra alla fine ha chiuso ottava. Hanno pagato un dazio pesante al cambio luce-ombra all'altezza del muro Francesca Marsaglia ed Elena Curtoni, che hanno pregiudicato la loro prestazione nella parte finale della seconda manche chiudendo alla fine rispettivamente al 20° e 21° posto. Era dalla discesa di La Thuile dello scorso anno che due italiane non salivano insieme sul podio in coppa del Mondo, in quel caso la vittoria arrise a Nadia Fanchini e il 3° posto fu di Daniela Merighetti. Per ritrovare lo stesso risultato in un gigante di coppa del Mondo, invece, occorre risalire alla gara di Lienz del 2007, quando vinse Denise Karbon e terza fu la compagna Nicole Gius.
     
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69 replies since 21/10/2016, 19:44   593 views
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