SCI ALPINO - COPPA DEL MONDO 2016-17 [TUTTE LE GARE]

La cronaca di tutte le gare maschili e femminili

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    KRANJISKA GORA - SLALOM MASCHILE
    GROSS 2°. TRIONFA MATT. COPPA A HIRSCHER


    Incredibile rimonta di Thaler dal 28° al sesto posto, settimo Moelgg


    Stefano Gross torna sul podio di coppa del Mondo. Dopo il terzo posto di Madonna di Campiglio l'azzurro questa volta è secondo nello slalom di Kranjska Gora. In condizioni difficilissime, con la pista rovinata dalla pioggia incessante degli ultimi due giorni, Gross che era primo dopo la prima manche è stato superato dall'austriaco Michael Matt, vincitore in 1'48"26, 30/100 meglio dell'azzurro che doveva gestire un vantaggio di 1"15. Per l'austriaco - fratello minore del due volte campione del mondo e campione olimpico Mario - è il primo successo in carriera. Sul podio c'è anche Felix Neureuther, terzo a 46/100 e davanti a Marcel Hirscher. Ma il quarto posto è dolce per l'austriaco che il giorno dopo aver conquistato la sesta coppa del Mondo di fila si è preso anche la quarta in slalom. Non sono bastate 5 vittorie stagionali in slalom a Kristoffersen per riprendersi la coppa di specialità, il norvegese ha commesso un grosso errore e non si è qualificato per la seconda manche. L'azzurro che compirà 39 anni il 23 marzo era 28° (a 4"27 da Gross, il compagno di squadra che è stato il migliore) dopo la prima manche. Sotto la pioggia la pista si è poi rapidamente rovinata, come era successo nella prima discesa, ma l'azzurro è stato perfetto: veloce, preciso, sempre all'attacco. Suo il miglior tempo della seconda manche — 51"02 —, 87/100 meglio del francese Buffet che è partito subito dopo di Thaler e quindi con le stesse condizioni. Con questo risultato l'azzurro, che è il più vecchio sciatore della coppa del Mondo, si è ritagliato un posto per le finali di Aspen. Dopo i Mondiali si era detto dubbioso sul futuro, ma una prova così potrebbe fargli cambiare idea. C'è un altro azzurro tra i migliori: Manfred Moelgg è settimo, dopo il sesto posto della prima manche, a 1"49.

     
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    SQUAW VALLEY - GIGANTE FEMMINILE
    ITALIA DA IMPAZZIRE: FESTA SHIFFRIN, POI BRIGNONE


    Dietro l'americana a 7/100 grande rimonta di Federica, che batte la Worley, poi quarta Manuela Moelgg, settima Sofia Goggia


    Un'Italia stratosferica si conferma nel gigante di Squaw Valley. Arriva l'ennesimo podio, con una straordinaria Federica Brignone, che si arrende solo per 7/100 alla supersonica Mikaela Shiffrin, che coglie la vittoria numero 30 in Coppa del Mondo e si lancia verso il trionfo completo stagionale. Ma dietro la Shiffrin lo show è tutto azzurro. Grandissima Federica Brignone, che col secondo tempo di manche è risalita dalla quarta alla seconda posizione, scalzando la leader della coppa di specialità, la francese Tessa Worley, e una sfortunatissma Marta Bassino, che per colpa di una gobbetta all'inizio del muro ha perso tantissimo terreno precipitando dal terzo al nono posto. E poi? Italia, Italia e ancora Italia: quarta Manuela Moelgg a 1"03 dalla Shiffrin e davanti alla slovena Ana Drev. E poi, una Sofia Goggia pazzesca: praticamente a un quarto del percorso la bergamasca si è scontrata con una porta e ha perso il bastoncino sinistro. Ma Sofia è una tosta e ha continuato arrivando al traguardo lo stesso confermando il settimo posto della prima manche. Straordinaria anche lei! Si è gareggiato a duemila metri di quota su una pista difficile e tecnica, quella di Red Dog che ospitò le gare olimpiche del 1960, caratterizzata da un lungo muro centrale. Irene ed Elena Curtoni, che nella prima manche avevano accusato un pesante ritardo rientrando però nelle 30, nella seconda manche sono state protagoniste di due prove opposte: brava Irene, risalita dal 30° al 21° posto con la terza migliore prestazione della seconda manche, mentre Elena non è stata capace di gestire i cambi di ritmo a metà del muro scendendo dal 20° al 26°.

     
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    SQUAW VALLEY - SLALOM FEMMINILE
    SHIFFRIN DA URLO: QUARTA COPPA DI SPECIALITA'


    Ottimo quinto posto per la Costazza, nona la Curtoni. Out Moelgg e Brignone


    Una trama così perfetta, sulla neve di casa, era difficile da ipotizzare anche per quel mostro di bravura che è Mikaela Shiffrin. L’americana fa suo lo slalom di Squaw Valley, centrando la trentunesima vittoria in coppa del mondo, conquistando la coppa di specialità (quarta di fila), in attesa della scontata vittoria nella coppa generale. Con un copione, come si diceva, degno di tanta bravura. Seconda alla fine della prima manche, la Shiffrin ha chiuso in 1’39”41, accompagnato dal boato dei suoi tifosi, per poi girarsi e osservare la discesa di Wendy Holdener, la migliore nella prima prova. Wendy, che avrebbe potuto ridare alla Svizzera una vittoria in slalom che manca da 15 anni, in vantaggio sull’americana, ha inforcato alla terzultima porta a un soffio dal traguardo concedendo a Mikaela la vittoria thriller numero 31. “Tanto così!” aveva mimato una raggiante Shiffrin, quasi unendo pollice e indice, all’arrivo della prima manche, accompagnata da un tifo da stadio che, insieme all’immenso talento, le avevano consentito di mangiare 33 centesimi nella parte bassa della pista e rimanere solo due centesimi dietro a alla svizzera Holdener (47”44). Ma era già trionfo perché un tracciato che presentava una diabolica terza porta ha fatto selezione e nella tagliola è rimasta impigliata pure Veronika Velez Zuzulova, l’unica in grado di strappare la coppa di specialità alla fenomenale Mikaela che la arpiona per la quarta volta già prima della seconda manche, imbandendo una bacheca pe-r contempla già tre ori e un argento mondiali, un oro olimpico in slalom, oltre alla coppa del mondo che è ormai nelle sue mani. Il tutto a due giorni dal suo 22 compleanno (lunedì). Luci e ombre invece per le italiane. Ottimo quinto posto per Chiara Costazza (1’42”17), miglior piazzamento stagionale, e pure il nono di Irene Curtoni (1’42”96), mentre Manuela Moelgg e Federica Brignone sono uscite entrambe nella seconda manche.

     
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    ASPEN - DISCESA FEMMINILE
    NIENTE DA FARE PER LA GOGGIA: STUHEC REGINA


    Doveva recuperare 97 punti alla slovena, che invece oltre all'oro mondiale infila la 4ª vittoria stagionale nella specialità


    Non c'era da farsi illusioni, per carità. Però dietro a quei 97 punti da recuperare, un piccolo sogno covava. E dopo il sorpasso di Fill... ai danni di Jansrud. Sofia Goggia (400) però avrebbe dovuto vincere la discesa di Aspen e Ilka Stuhec (497) neppure piazzarsi tra le 15, perché la coppa di discesa fosse bergamasca. Invece, nessuna sorpresa. La 26enne di Maribor è scesa con il pettorale n°1 e ha preso saldamente il comando per non lasciarlo più. Alle sue spalle, separata da 66/100 la padrona di casa, Lindsey Vonn e a 1"03 proprio la Goggia. Dietro di loro distacchi abissali. La slovena Ilka Stuhec, del resto, è la dominatrice della stagione della velocità: in passato non era mai salita sul podio ma nelle prime tre discese ha sempre vinto e nelle altre quattro non è mai andata sotto l'ottavo posto, con in più la vittoria ai Mondiali; Sofia Goggia, invece, nella stagione della sua esplosione si è scoperta anche discesista con cinque podi culminati nel trionfo di due settimane fa a Jeongseon. In Sud Corea ha stupito per la maturità, per la capacità di correggere gli errori in gara. Oggi non è servito, ma è comunque salita sul 12° podio della stagione ed è anche tra le migliori tre della gara regina. Più indietro le altre tre azzurre: nona Johanna Schnarf a 2"50; 15ª Verena Stuffer a 3"17; 17ª Federica Brignone a 3"62. Il primo ed il secondo posto tra gli uomini e il terzo posto di Sofia Goggia portano l'Italia a ben trentotto podi stagionali, eguagliato il record della stagione 1996-97.

     
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    ASPEN - DISCESA MASCHILE
    FILL, LA COPPA E' SUA! TRIONFO PARIS


    L'altoatesino si conferma re della discesa, grazie al 2° posto dietro a Paris


    Trionfo degli uomini jet azzurri. L'azzurro Peter Fill ha infatti vinto per il secondo anno consecutivo la Coppa del mondo di discesa, un'impresa senza precedenti visto che già il suo successo della passata stagione era stato il primo nella storia dello sci italiano. Fill c'è riuscito arrivando 2°, dietro al compagno azzurro Dominik Paris, in 1'33"15 nell'ultima discesa alle finali di cdm di Aspen e guadagnando così 80 punti che gli hanno consentito di sorpassare il norvegese Kjetil Jansrud, solo 11° in 1'33"61 e premiato con 24 punti. Sceso col pettorale numero 5, il norvegese bronzo olimpico a Sochi si presentava coi favori del pronostico non solo per la classifica ma anche per lo stato di forma visto che nel weekend di Kvitfjell, nella doppia discesa, aveva ottenuto un terzo e un primo posto. Ma i 46/100 di ritardo da Fill, gli costano carissimo. A 33 punti dalla seconda coppa del Mondo di discesa, Peter Fill si giocava tutto oggi nell'ultima gara, come gli capitò un anno fa alle finali di St. Moritz. In Svizzera doveva arrivare decimo per superare Aksel Lund Svindal e ci riuscì, stavolta sulla pista che la discesa del Circo Bianco non frequenta dal 1994 (l'ultima volta salì sul podio Pietro Vitalini, terzo), il distacco da Kjetil Jansrud gli concedeva meno speranze. Ma il 34enne di Castelrotto ci ha provato fino all'ultimo e alla fine si è insediato in vetta alla classifica di specialità con con 454 punti contro i 431 del norvegese. Merito della serenità raggiunta ed esibita senza timori anche alla vigilia: "Zero stress, stavolta non ho proprio niente da perdere - diceva ieri Fill -, quello che si deve difendere è Jansrud. Voglio provarci, sapendo che recuperare 33 punti a Jansrud in una gara è quasi impossibile. Lui non è uno che sbaglia in queste occasioni, è sempre stato tra i migliori. Devo avere la fortuna di fare una bella gara e che lui invece non la azzecchi...". Il podio dell'ultima discesa: da sinistra Fill (2°), Paris primo, e Janka (3°).


    Ma non è tutto, per questa eccezionale giornata dell'Italia jet: sul gradino più alto del podio è finito l'altro azzurro Dominik Paris in 1'33"07. Per Dominik Paris, 27 anni e il trionfo a Kitzbuehel questa stagione, questo è l'ottavo successo in carriera che gli regala anche un prestigioso terzo posto nella classifica di disciplina e dunque un posto sul podio di fine stagione. Il terzo posto nell'ultima discesa è andato allo svizzero Carlo Janka in 1'33"25. Con l'uno-due messo a segno da Paris e Fill nella discesa delle finali di Aspen, salgono a 18 così le doppiette messe a segno dagli sciatori italiani nella Coppa del mondo maschile, terza nella specialità dopo le triplette messe a segno da Alessandro Fattori, Kristian Ghedina e Roland Fischnaller nella discesa di val d'Isère della stagione 2000-01. Nel conteggio sono da aggiungere cinque triplette e un pokerissimo. Ma a festeggiare è soprattutto Fill, che ha costruito la conquista della sua seconda Coppa di discesa con la continuità. Zero vittorie per lui (l'unica stagionale è arrivata in superG in Norvegia) ma fantastici cinque podi: terzo in Val d'Isere e sulla Kandahar-2, secondo a Kvitfjell, Garmisch e oggi ad Aspen, dove si arrende a Paris per appena 8/100 dopo una bella rimonta nel tratto finale. Già un'ottima stagione, che oggi il papà di Leon e Noah, ha saputo trasformare in eccellente.
     
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    ASPEN - SUPER G FEMMINILE
    BRIGNONE PODIO DEI RECORD NEL GIORNO DELLA WEIRATHER


    L''azzurra conquista il 39° podio stagionale per l'Italia e frantuma il record di dieci anni fa


    Ancora un podio per l'Italia -il 39° stagionale e dunque record assoluto - alle finali di Coppa del mondo di Aspen grazie a Federica Brignone 3ª in 1'12"02 nel superG vinto da Tina Weirather in 1'11"66 che si assicura così anche la Coppa di disciplina ai danni di Ilka Stuhec che pregustava il bis, dopo il trionfo in discesa. La slovena all'ìnizio della gara guidava la classifica con 350 punti, mentre la Weirather, inseguiva a 335 punti. Ebbene, come ieri Peter Fill, alla figlia d'arte del Lichtenstein è riuscito il gran sorpasso e con la gara che ha vinto in 1'11"66 ha firmato il sorpasso nella graduatoria di specialità per soli 5 punti su Ilka Stuhec (435 a 430), seconda a 35/100. Del resto, i geni di famiglia, sembravano portarla dritta a questo traguardo: la mamma di Tina Weirather è quell'Hanni Wenzel, vincitrice della coppa generale nel '78 e nell'80 quando la vinse anche il fratello Andreas, zio di Tina. Mentre papà Harti Weirather si aggiudicò la coppa di discesa nel 1980-81. Insomma, una dinastia che continua a vincere. La Stuhec ha quindi chiuso seconda a 35/100, mentre distanziata di un solo centesimo la nostra Brignone si è regalata il 5° podio stagionale nella terza disciplina e l'orgoglio di aver cancellato il record di podi stagionali della stagione 1996-97, eguagliato ieri. Battuto il record precedente durato vent'anni. Battuta la squadra di Tomba e Compagnoni. Brignone, Goggia, Fill, Paris, Moelgg e gli altri sei compagni di squadra che sono stati capaci di salire su un podio di Coppa del mondo sono campioni di altissimo livello, che hanno saputo portare l'Italia dello sci alpino dove non era mai arrivata nella storia. Per la Brignone si tratta del primo podio stagionale in superG, specialità in cui ha ottenuto lo scorso anno la prima vittoria in carriera ad Andora. «Sono davvero contentissima. Oggi è stata una gara difficile, molto tosta - ha detto all'arrivo la valdostana-. Io ci credevo già dalle prove della discesa e anche nella gara di ieri, solo che ieri ero inchiodata e non andavo avanti. Ero molto delusa da me stessa dopo la discesa e mi sono detta che oggi sarei dovuta ripartire dalle sensazioni migliori. E così ho fatto, e sono partita a tutta. È una pista tecnica che mi ha permesso di fare un po' di differenza sul muro, e forse ho avuto troppo rispetto nelle ultime due o tre curve, comunque è arrivato il podio anche in superG ed è la terza disciplina quest'anno, sono davvero contenta. Domani mi riposo molto volentieri, visto che non ho mollato mai un giorno fino ad adesso e mi ricarico per il gigante. È una pista che mi piace moltissimo, è molto tecnica. vedremo». La gara ha registrato molte cadute. Grande spavento, ma nessuna conseguenza, per le cadute di Sofia Goggia e Johanna Scharf. La bergamasca, insieme ad Elena Curtoni sognava il colpaccio: di scalzare l'infortunata Lara Gut dal podio di specialità, ma il progetto non è andato a buon fine per nessuna delle due. Solo un 10° posto per Elena Curtoni con un ritardo di 1"83; 14ª Francesca Marsaglia..

     
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    ASPEN - GIGANTE MASCHILE
    HIRSCHER TIMBRO GIGANTE. CHE RIMONTA EISATH!


    L'azzurro chiude 5° rimontando 18 posizioni


    Alle finali di Aspen, è l'ora delle prove tecniche. Il gigante maschile ha aperto la due giorni conclusiva. La Coppa di specialità è già saldamente nelle mani del vincitore della Coppa generale: l'austriaco Marcel Hirscher che però non lascia per strada niente e nella seconda manche sorpassa Felix Neureuther e si aggiudica il 4° gigante stagionale, a cui si aggiungono altrettanti secondi posti. Del resto, dopo la prima manche aveva appena un centesimo di ritardo sul tedesco che alla fine chiude alle sue spalle distanziato di 53/100. Al terzo posto a 1"19 ha chiuso il francese Marcel Faivre a 1"19, mentre Pinturault è uscito. Hirscher ha vinto in 1'49"79: per il 28enne, quattro titoli mondiali e sei coppe del Mondo vinte in serie - è il 45°successo in carriera. In casa azzurra, grandissima rimonta per il 32enne Florian Eisath, terzo nel gigante dell'Alta Badia, e qui 23° al termine della prima manche e che grazie all'inversione delle partenze è riuscito a risalire ben 18 posizioni, chiudendo quinto a parimerito con lo svedese Olsson. Più indietro il trentino Luca De Aliprandini 11°; 12° Manfred Moelgg e 16°Dominik Paris. Domani si chiudono le finali con lo slalom uomini (ore 17 e 19.30) e il gigante donne (ore 16 e 18.30). L'Italia punta a superare il fresco record di 40 podi stagionali. Le opportunità sono buone soprattutto in gigante con parecchie atlete azzurre da podio: Sofia Goggia, Federica Brignone, Marta Bassino e Manuela Moelgg. In pista ci sarà anche la neoiridata juniores Laura Pirovano. La gara sarà poi decisiva per assegnare la coppa di disciplina con la francese Tessa Worley in vantaggio di 80 punti sulla statunitense Mikaela Shiffrin. Nello slalom speciale gli azzurri su cui puntare sono soprattutto Moelgg e Gross. La coppa di disciplina è già di Hirscher.

     
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    ASPEN - SLALOM FEMMINILE
    SHIFFRIN REGINA SEMPRE IN ANTICIPO


    Inutile lo slalom di oggi, il forfeit della Stuhec consegna all'americana la Coppa assoluta


    In anticipo, come per tutta la carriera, Mikaela Shiffrin ha vinto la prima coppa del Mondo in carriera. Non c'è stato bisogno di attendere lo slalom di oggi per avere l'ufficialità di un successo ormai sicuro. Ilka Stuhec, l'unica ancora in corsa seppure a 198 punti di distacco, ha rinunciato allo slalom di oggi: "Sono stanca" ha spiegato la slovena. Poi il suo tecnico, Grega Kostomaj, ha specificato: "Avrebbe partecipato per difendere il secondo posto, ma ormai la Goggia è troppo dietro". Per la cronaca, l'ultimo slalom stagionale la vede ancora una volta sul podio, a 24/100 dalla vincitrice, la slovacca Petra Vhlova, leader già nella prima manche. Terzo tempo per la svedese Frida Hansdotter. Tredicesima l'azzurra Irene Curtoni, mentre è uscita nella seconda manche Chiara Costazza. A 22 anni compiuti lunedì la Shiffrin si è già presa un trofeo che in tanti le pronosticavano. L'infortunio di Lara Gut ha accelerato la pratica, così come i difficili ritorni di Fenninger (ora Veith) e Vonn, ma i 1523 punti già conquistati a 2 gare dalla fine sono già meglio del bottino della Gut, vincitrice dell'ultima Coppa con 1522. E non è un caso se il fenomeno di Vail è in testa alla classifica generale da dicembre. Difficile pensare che la Shiffrin - quinta a vincere la Coppa dopo Phil Mahre, Tamara McKinney, Bode Miller e Lindsey Vonn - rinunci oggi a tirare al massimo per centrare il 12° trionfo stagionale. Dopo aver saputo di aver conquistato la prima coppa del Mondo in carriera, ieri ha preferito non rilasciare dichiarazioni, perché alla vigilia delle gare non lo fa mai e non ci sono state variazioni del cerimoniale nemmeno in questo caso straordinario.


    Alla quinta stagione nel Circo Bianco in carriera, i numeri della carriera della Shiffrin sono già impressionanti: tre ori mondiali consecutivi in slalom, un oro olimpico (più giovane di sempre per lo sci alpino, uomini compresi), 4 coppe di specialità, 31 vittorie in Coppa. Non le sarebbe bastato lo slalom per vincere, così Mikaela che già si era migliorata in gigante (tre successi in questa stagione), ha investito anche nella velocità, con l'acuto dei successi in combinata di Squaw Valley e del quarto posto nel superG di Cortina. Ora, per entrare nel gruppo d'elite delle supercampionesse che hanno vinto in tutte le specialità le manca la discesa, ma visti i progressi, non è un azzardo pronosticare che accada, prima o poi. Gli allenamenti con i bastoni della scopa in corridoio, a mo' di pali di slalom, sin da bambina. La preparazione fisica da professionista già nei primi anni da juniores. La scelta di allenarsi con papà e mamma, invece che affidarsi alla struttura federale. La vita e la carriera di Mikaela Shiffrin sono stati programmati per arrivare fin qui, ma la ventiduenne di Vail non è un robottino. Ancora adesso viaggia accompagnata da mamma Eileen, all'inizio non proprio amata dallo staff perché era lei a dare consigli alla figlia in allenamento e in gara. Per crescere in gigante e nella velocità l'estate scorsa si è affidata all'ex allenatore di Ted Ligety e Bode Miller, Mike Day. "La cosa più bella è che vuole imparare, migliorarsi - spiega il tecnico -, e si diverte tantissimo anche con la velocità. E' l'atleta che lavora di più tra tutti quelli con cui ho lavorato, uomini compresi. E in più è davvero come appare, una brava ragazza". Nata a Vail, trasferita nel New Hampshire per seguire gli impegni lavorativi di papà (Jeff, anestesista, coinvolto nel 1987 in una storia di doping con la squadra Usa di fondo), ha cominciato a sciare a 3 anni e a 13 già vinceva il Trofeo Topolino (con 3" di vantaggio sulla seconda). A quindici anni invece ha esordito in Coppa e ha conquistato subito i primi punti, a 16 era sul podio, a diciassette anni ha vinto la prima gara. Una escalation figlia del talento e di tanto lavoro. Papà e mamma hanno sempre ammirato la teoria delle 10.000 ore dello psicologo svedese K. Anders Ericsson (quello del libro "Numeri 1 si diventa"). Dice che una persona con la bellezza du 10 mila ore di allenamento può diventare esperto del settore, in tutti i campi. Non è dato sapere se la Shiffrin ha già raggiunto quota 10 mila ore, di certo segue allenamenti durissimi. Dal fisico, con due sedute al giorno sin da ragazzina, allo sci. Senza eccedere, quando ha capito che stava perdendo il vantaggio nella sua disciplina, lo slalom, ha rinunciato alla tappa di velocità in Val d'Isere per riposare e ritrovarsi. Ha avuto ragione lei, come quando ha scelto di non partecipare a combinata e superG ai Mondiali: "Perché so di poter vincere medaglie in slalom e gigante e ai Mondiali contano quelle". Risultato: oro in slalom e argento in gigante, ha avuto ragione lei. Non poteva che essere così Tutto straordinario.
     
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    ASPEN - GIGANTE FEMMINILE
    BRIGNONE-GOGGIA-BASSINO: TRIPLETTA AZZURRA


    Salgono a 43 i podi azzurri in stagione. Una sola tripletta nel '96 con Compagnoni-Panzanini-Kostner


    Trionfale chiusura delle finale di Aspen per le azzurre che realizzano una magica tripletta nel gigante conclusivo. Federica Brignone, Sofia Goggia e Marta Bassino sono salite insieme sul podio dell'ultima gara di coppa del mondo del 2017, occupando i primi tre posti della classifica e portando a 43 i podi italiani in stagione, record storico. La valdostana si è imposta in 1'58''01, precedendo di 44/100 la Goggia e di 47 la Bassino, premiata "Rookie of the Year" o meglio "Young Skier". Un incredibile risultato che porta l'Italia a ben 43 podi stagionali. Dopo il terzo posto in superG, la valdostana, si è aggiudicata con grande personalità l'ultimo gigante di stagione, dominando entrambe le manche e firmando la vittoria numero 30 nella storia del gigante femminile. La Brignone ha ricamato un disegno perfetto sulla pista americana: è stata l'unica ad essere scesa sotto il 1' nella prima manche, chiusa in 59"56 e la migliore anche nella seconda, volata in 58"45. Per lei si tratta della terza vittoria stagionale, il sesto podio complessivo. Per la bergamasca Goggia, capace di raddrizzare la gara con il secondo tempo nella seconda frazione, 13° podio in stagione e terzo posto nella classifica finale di disciplina, con 405 punti, alle spalle delle statunitensi Tessa Worley (685) e Mikaela Shiffrin (600). Brignone è quarta e Bassino sesta. Ma la bergamasca Sofia Goggia prende il terzo posto anche della classifica assoluta con 1197 punti, nuovo record per un'italiana, dietro a Shiffrin e Stuhec. L'americana aveva chiuso con il secondo tempo la prima manche per poi piazzarsi al sesto posto. Goggia prende il terzo posto anche della classifica assoluta con 1197 punti, nuovo record per un'italiana, dietro a Shiffrin e Ilka Stuhec. Sorride anche la ventunenne Marta Bassino, al terzo podio personale in carriera, tutti scalati in questa stagione, a cominciare dal gigante di apertura di Soelden, dove fu terza, passando per quello di Plan de Corones a fine gennaio. L'Italia Rosa guida nettamente la classifica per nazioni con 4911 punti, quasi 1000 punti in più dell'Austria che si ferma a 3918. Per l'Italia in classifica anche Irene Curtoni, diciassettesima in 2'01"75 e Laura Pirovano, ventitreesima in 2'03"37. Fuori pista è finita Manuela Moelgg, che aveva ottenuto un buon settimo posto dopo la prima manche. Nella storia del gigante femminile azzurro, si ricorda solo un'altra tripletta, esattamente vent'anni fa, quando il 2 marzo 1996 a Narvik in Norvegia, Deborah Compagnoni fu accompagnata sul podio da Panzanini e Kostner.

     
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    ASPEN - SLALOM MASCHILE
    MYRHER IL DOLCE ARRIVA ALLA FINE


    Lo svedese si aggiudica lo slalom davanti a Neureuther e Matt


    Il dolce arriva alla fine per lo svedese Andre Myhrer che coglie il primo podio all'ultimissima gara della stagione. È suo infatti lo slalom di Aspen. Lo svedese, con il crono complessivo di 1'27"97, ha preceduto di 14/100 il tedesco Felix Neureuther e di 15/100 l'austriaco Michael Matt. Quinto e migliore degli italiani Manfred Moelgg, a 43/100 dallo svedese Andre Myhrer; solo nono, a 84/100, il nostro Stefano Gross, terzo al termine di una prima manche che era stata dominata dall'austriaco e trionfatore della classifica assoluta Marcel Hirscher, che fallisce la caccia al suo centro numero quarantasei in carriera e chiude quarto a 32/100. Undicesimo posto finale per l'altro azzurro Giuliano Razzoli a 94/100, 19° Patrick Thaler a 1"40.

     
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