Blu II (Bleu II), Joan Mirò, 1961

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view post Posted on 10/5/2010, 21:43     +4   +1   -1
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Joan-Miro-Blu-II-P

Joan Mirò
Blu II
1961
Olio su tela
270 x 355 cm.
Centre Georges Pompidou, Parigi



Il quadro deve essere fecondo, deve far nascere un mondo. Deve essere come delle scintille, deve sfavillare come quelle pietre che i pastori dei Pirenei usano per accendere la pipa”.

La frase di Mirò chiarisce il carattere della sua adesione al Surrealismo, di cui ha offerto un’interpretazione assai personale. La componente visionaria e onirica, l’appello all’inconscio e alla creazione di un’altra realtà prendono la forma di un astrattismo lirico, che si popola di segni elementari. La sua pittura, ma anche le parallele attività di scultore e ceramista, resta nel tempo fedele a se stessa, anche se il suo linguaggio evolve verso una progressiva decantazione. Il vitalismo delle tele, affollate di organismi biomorfi e colori vivaci tende, nella produzione degli anni Sessanta, a stemperarsi in visioni poeticamente semplificate, che si caricano in tal modo di un forte potenziale evocativo. Nascono visioni dall’atmosfera sospesa e incantata, come nel quadro del Centre Pompidou, parte di un trittico che impegnò lungamente Joan Miró, oramai quasi settantenne, che le dipinse in un solo giorno, il 4 marzo, chiamandole semplicemente Blu, e numerandole.

La sua semplicità è infatti frutto di uno strenuo lavoro di concentrazione di significato e riduzione all’essenziale, con un processo pressoché ascetico. Lo sfondo blu, il colore del sogno e della spiritualità, al quale Mirò attribuisce grande importanza, invita alla meditazione e funziona quale cassa di risonanza per i pochi elementi che paiono galleggiarvi.
L’essenzialità dell’accordo cromatico, attentamente calibrato, e la semplificazione delle forme, sprigionano una cifra fantastica, amplificata dallo sconfinato vuoto blu.... emerge così una corrente cosmica, e il quadro acquista una dimensione metafisica: l’universo lieve di Mirò, sono sue parole: ... coglie il movimento dell’immobilità... l’infinito nel finito.

La massima intensità viene raggiunta con mezzi essenziali, e l’osservazione prolungata sprigiona un succedersi di emozioni... l’opera chiede così l’attivazione della fantasia dello spettatore e ricorda come sia questa la prima radice dell’arte... ( Mar L8v )






Edited by Milea - 21/1/2023, 21:44
 
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view post Posted on 1/2/2011, 10:58     +1   +1   -1
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Joan Miró
Blu I
1961
Olio su tela
355 x 270 cm.
Centre Georges Pompidou, Parigi






Joan Miró
Blu III
1961
Olio su tela
355 x 270 cm.
Centre Georges Pompidou, Parigi




Edited by Milea - 21/1/2023, 21:53
 
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