Il festino di Baltassar

REMBRANDT Harmenszoon van Rijn, 1636

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,191

    Status
    Anonymous


    image

    REMBRANDT Harmenszoon van Rijn
    Il festino di Baltassar
    1636 circa
    Olio su tela
    167,5X209cm
    National Gallery - London







    Nel dipinto di cui sono note le sole vicende collezionistiche settecentesche, pè raffigurato un episodio biblico narrato nel libro di Daniele. Protagonista della scena è il re di Babilonia Baltassar, che mentre Ciro stringeva d'assedio la città, decise di organizzare un banchetto per la sua corte...durante la festa sul muro comparve miracolosamente un'iscrizione misteriosa, che il solo Daniele seppe interpretare: era la profezia della morte di Baltassar e del passaggio del suo regno a medi e persiani.
    Nel dipinto l'improvvisa epifania divina provoca una violenta reazione: i presenti si ritraggono spaventati e lo stesso re terrorizzato urta una coppa rovesciandola.

    La tela è dominata da tonalità cupe, determinate dall'insolito utilizzo di una preparazione scura; l'iscrizione soprannaturale e un lume esterno posto a sinistra fungono da opposte fonti di luce. Spiccano per qualità pittorica i brani del manto broccato di Baltassar e della natura morta sul tavolo. Secondo la Bibbia, al banchetto si usò il vasellame d'oro e d'argento che Nabucodonosor aveva sottratto al tempio di Gerusalemme: fu questa azione empia a determinare la condanna di Baltassar.
    Conformemente all'uso olandese il dipinto, di evidente significato moraleggiante, ben si adattava in virtù del tema trattato alla decorazione di una sala da pranzo.

    Nell'iscrizione con la firma l'ultima cifra della data è illeggibile. Per datazione valgono innanzitutto alcune considerazioni stilistiche, quali la consonanza di questo dipinto con la "Sofonisba" e con "Il sacrificio di Isacco" (1635). Inoltre gli storici ritengono che l'iscrizione cabalistica in caratteri ebraici sia stata suggerita al pittore dal rabbino Menasseh-ben-Israel, suo vicino di casa: la scritta comparve infatti identica in un suo libro, pubblicato ad Amsterdam nel 1639.
    Rembrandt conosceva lo studioso almeno dal 1636, quando realizzò un suo ritratto in acquaforte. ( Mar L8v )


    Edited by Milea - 14/3/2011, 23:56
     
    .
0 replies since 5/7/2010, 20:55   87 views
  Share  
.