La camera di Van Gogh ad Arles

Vincent Willem van Gogh, 1889

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    VAN GOGH Vincent
    La camera di Van Gogh ad Arles
    1889
    Olio su tela
    57,5X74cm
    Musèe d'Orsay - Paris







    Trasferitosi ad Arles nel febbraio del 1888, Van Gogh affitta quella che sarebbe diventata la celebre "Casa gialla", nel quale intendeva fondare una comunità di artisti per avviare una stretta collaborazione e organizzare esposizioni di loro opere; è però Gauguin a raggiungerlo in ottobre...questa nuova casa diventa un simbolo importante per Van Gogh, che la rappresenta nell'intero ( La casa gialla, Amsterdam, Vincent Van Gogh Museum ), e nel particolare della sua camera da letto.

    Della stanza esistono tre versioni, datate tra l'ottobre del 1888 ( Amsterdam ) e iul settembre del 1889 ( Chicago, Parigi ).
    Le due del 1889 hanno un alto valore simbolico perchè sono realizzate durante il ricovero a Saint Remy: Van Gogh, in un momento di notevole travaglio psicologico, recupera nella memoria e raffigura la sua vecchia camera da letto, come se fosse un approdo di serenità.
    Nella stanza, arredata volutamente in modo semplice, aveva cercato di ricreare un'atmosfera di calore familiare. I colori, scriveva a Theo, "danno la sensazione del riposo e del sonno. La vista del quadro dovrebbe, comunque, riposare la mente o, piuttosto, l'immaginazione......anche la solidità dell'arredamento dovrebbe evocare un senso di sacro riposo".

    La camera è un rifugio dopo il lavoro, sempre "faticoso e impegnativo, sia mentalmente che spiritualmente", e costituisce per questo un grande passo avanti rispetto ai luoghi in cui aveva abitato prima, "taverne o pensioni d'infimo ordine", in cui aveva "perso qualsiasi senso dell'ordine e della genuinità della vita".

    Il valore dell'opera risiede anche nella creatività dell'accostamento armonioso dei vari campi di colore, facendo un uso coraggioso delle tre coppie complementari ( rosso e verde, giallo e viola, blu e arancione ) e aggiungendovi il bianco e il nero, la quarta coppia.
    Per bilanciare i colori forti e luminosi, aggiunge uno specchio completamente bianco con lo scopo di far riposare l'occhio... ( Mar L8v )


    Edited by Milea - 17/2/2014, 19:23
     
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    Sulla Camera da letto di Vincent, scrisse van Gogh a Gauguin:


    image" Ho fatto, sempre per uso mio, un quadro largo 30 della mia camera da letto, con i mobili di legno che conoscete. Ebbene, mi ha enormemente divertito fare questo interno senza nulla, con una semplicità alla Seurat.
    A tinte piatte ma stese grossolanamente, a pieno impasto, i muri di un lilla pallido, il pavimento di un rosso spezzato e stinto, le sedie e il letto giallo cromo, i cuscini e il lenzuolo di un verde limone molto pallido, la coperta rosso sangue, la toeletta arancione, il catino blu, la finestra verde. Avrei voluto esprimere un assoluto riposo con tutti questi toni così diversi, lo vedete, e in cui di bianco non c'è che la piccola nota data dallo specchio con la cornice nera ..."

    E al fratello Théo:


    " Il colore qui deve creare la cosa e, dando, con la sua semplificazione, un più alto stile alle cose, suggerire il riposo o il sonno in generale.
    Insomma, la vista del quadro deve riposare la testa o piuttosto l'immaginazione. ( ... ) vedi come è semplice la concezione. Ombre e ombre proiettate sono soppresse, è colorato a tinte piatte e decise come le stoffe dipinte."



    Edited by Milea - 3/4/2011, 19:11
     
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    letto300iIn questo quadro
    che può essere considerato
    uno dei capolavori di Van Gogh,
    l’immagine che colpisce immediatamente è il letto:
    è vuoto perché qualcuno s'è alzato,
    ma non è in disordine.

    E' stato rifatto,
    eppure sembra mattino presto,
    dalla tanta luce che riempie il dipinto.

    v200anbiDietro al letto
    un cappello e altri indumenti
    d'uso quotidiano,
    appoggiati a un attaccapanni:
    dunque chi li usa
    non è ancora uscito di casa,
    e noi sappiamo
    che questa è la stanza da letto dell'artista.

    finestra20biLa finestra è semichiusa,
    come quando, appena alzati,
    si va ad aprirla
    per respirare un po' d'aria fresca;
    anche le ante esterne sono semichiuse.
    Perché?
    Forse se fossero state spalancate
    sarebbe entrata troppa luce
    che avrebbe dato fastidio,
    essendo in linea diretta
    con lo sguardo del pittore.

    sedia15iLa sedia rivolta verso il letto
    è insolita, perché vuota:
    sembra avere la funzione di un comodino.

    Qualcosa vi è stato forse appoggiato
    prima di dormire
    e tolto subito dopo il risveglio: un libro?

    Van Gogh ha dipinto un'altra sedia,
    in un altro quadro, con una pipa sopra.
    Qui però non c'è,
    per cui la sedia ha un che di particolare,
    come se fosse in attesa che qualcuno vi ci sieda.

    tvan20biL'artista ha rifatto il letto
    e messo tutto in ordine.

    Anche sul tavolo lo si vede,
    dove le cose utili
    per la toilette personale
    sono già state usate e risistemate:
    la brocca, dentro il catino,
    non contiene acqua.


    Il quadro è talmente impressionista da sembrare una sequenza filmata.
    Pare di vedere il pittore in azione: s'è alzato dal letto, si è lavato, avrà fatto colazione, ha rifatto il letto, ha ripreso la pipa che aveva appoggiato sulla sedia prima d'addormentarsi, poi, siccome non sapeva dove andare o cosa fare, si sarà chiesto, guardandosi attorno, perché non dipingere la sua stessa stanza.


    jh1609




    E questa, sotto le sue mani creative, si trasforma.
    Il letto non è un semplice letto, ma è lo stesso artista con la sua presenza ingombrante, che riempie di 1/3 l'intero quadro, è un letto che vuole apparire formalmente composto, ordinato, ma che ha bisogno di una presenza viva che lo osservi da seduto, sulle due sedie, che infatti stanno aspettando che qualcuno apra la porta e le usi.
    E' lo stesso letto, solitario, che lo richiede.


    jh1610



    quad25iIl pittore non vuole aprire la finestra per vedere chi c'è fuori della stanza,ma chiede che qualcuno entri e si metta a sedere, per stargli vicino.
    I quadri appesi alle pareti non sono sufficienti allo scopo.Sono obliqui, disarmonici rispetto alle linee perpendicolari del muro.

    I ritratti dell'amico Boch e di Milliet (quest'ultimo sostituito da un ritratto di donna nella successiva replica) sembra che stiano quasi per cadere.


    Dirà lo stesso van Gogh: " Qui il colore deve fare tutto, e poiché con il suo effetto semplificante conferisce maggiore stile alle cose, esso dovrà suggerire riposo o sonno in generale. In una parola, guardare il quadro deve far riposare il cervello, o piuttosto l'immaginazione [...] Questo come una sorta di vendetta per il riposo forzato al quale sono stato obbligato."



    Esiste un'evidente prospettiva, che però non rispetta una vera e propria geometria: il letto infatti è troppo grande rispetto al resto; anzi, sembra essere visto di fronte, come la sedia in fondo, mentre la sedia e il tavolino sembrano visti dall'alto.



    topview




    La prospettiva è stravolta da esigenze soggettive. Van Gogh respinse spesso le leggi della prospettiva convenzionale nell'ultima parte della sua carriera, in modo particolare in molti dei suoi dipinti di Arles"."La prospettiva sembra estrema, ma verso la fine della sua carriera Van Gogh non era solo in rivolta contro i colori opachi degli artisti olandesi dell'epoca; egli si stava anche sbarazzando delle regole della prospettiva, che imponevano un approccio preciso e realistico all'opera da un punto di vista prospettico.



    puntovan25Il dipinto è attraversato da tre linee fondamentali che s'intersecano nel punto della sedia più vicina al letto.
    In quel punto sta il significato del quadro, cioè il desiderio di un incontro.
    Il punto principale non è solo quello di fuga ma anche quello di vista, cioè pur sembrando arretrato sullo sfondo, in realtà emerge in primo piano e coinvolge direttamente lo spettatore, che però non può che ammirare un'assenza, un campo vuoto, uno spazio d'attesa, un evento che non c'è.


    Lo spettatore alla fine ha l'impressione che debba essere lui stesso a mettersi a sedere su una delle due sedie, perché nel quadro è evidente lo sforzo di farsi accettare, che resta però "forzoso", a causa dell'eccessiva preminenza del letto, fisica e prospettica.

    E' incredibile che un capolavoro del genere sia stato fatto con una tavolozza che aveva solo nove colori, qui sapientemente mescolati in tre coppie fondamentali: rosso e verde, giallo e viola, blu e arancio.



    vanbi




    Van Gogh considerava questo dipinto uno dei suoi più riusciti, tant'è che ne fece altre due versioni su tela, mentre si trovava volontariamente confinato nel manicomio di Saint-Rémy.
    " Mi sembra -disse in proposito- che l'abilità tecnica sia più semplice ed energica. Niente più puntini, niente più tratteggi, niente, solo colori uniformi in armonia."


    vincentvangoghaintremy


    saintremy1889parigi
    Fonte



    Edited by Milea - 30/6/2014, 11:28
     
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    Bedroom_Van_gogh



    Anche in questo caso Vincent ha la consapevolezza di aver realizzato un capolavoro. E’ il racconto della sua interiorità, nonchè un lavoro perfettamente calibrato nelle composizione e nei toni. Ha sentito talmente il soggetto come metafora di vita famigliare che all’inizio dell’ideazione tenta di dipingervi anche una donna nuda sul letto o la culla di un bambino. Pensa anche di racchiudere la potenza vitale dell’insieme cromatico con una cornice bianca.


    Gli oggetti poveri della necessaria quotidianità,sul tavolino sono i suoi e dal suo punto di vista hanno una loro anima. Non si tratta soltanto di un esercizio di prospettiva bensì del tentativo, riuscito di identificarsi con un proprio oggetto, spoglio ed essenziale. Da notare la firma, che conferisce all’opera dignità di dipinto. La camera è piccola, sguarnita e per dare una nota di personalizzazione, Van Gogh dipinge gialli i mobili che in realtà sono bianchi. (M.@rt)




    Edited by Milea - 30/6/2014, 11:33
     
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