Mijo Kovačić

”Nel freddo inverno e d’estate quando pioveva, io disegnavo per giornate intere...

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    Mijo Kovačić (1935)



    kovacic25lovcevsan


    ”Nel freddo inverno e d’estate quando pioveva,

    io disegnavo per giornate intere...

    Più tardi mi procurai dei colori ad acquerello

    e nel 1953 cominciai a dipingere.

    Venni a sapere che un contadino di Hlebine,

    Ivan Generalić,

    si occupava di pittura.

    Andai da lui,

    gli mostrai i miei disegni e gli acquerelli

    ed egli cominciò a insegnarmi a dipingere.

    Mi recai da lui parecchie volte…”




    “Il cacciatore”




    Così anche Mijo Kovačić cominciò allo stesso modo degli altri. Si tratta ancor sempre della seconda generazione di quel gruppo, che ebbe inizio appena negli anni cinquanta. Nato nel 1035 a Gornja Suma comincia a dipingere ad acquerello nel 1953 e poi passa subito su vetro.

    “Vacche all’abbeverata” - 1969

    olio su vetro - 60 x 80 - Collezione privata,Italia


    kovacic6abbeveratoio



    La maturazione di Kovačić dura fino al 1960 circa;il giovane contadino è come ossessionato da una strana voglia di esprimersi.


    “L’astore” - 1962

    olio su vetro - 42 x 50 - Galleria d’Arte Primitiva, Zagabria


    astore



    La sua immaginazione si schiude a poco a poco e anche la destrezza della sua mano si affina di giorno in giorno riempiendo di cose osservate gli spazi della composizione.


    “Cortile d’inverno” - 1969

    olio su vetro - 90 x 100 - Collezione Sonja D. Barbieri, Roma


    Cortile-d%27inverno1969jpg



    E intorno a tutti quegli elementi che questo pittore è uso sistemare nei propri dipinti, già allora, si avverte il fragore delle risate valdravine che rimarranno sempre la caratteristica fondamentale della pittura di Kovačić.

    “Ritorno dai campi” – 1967

    olio su vetro - Collezione privata, Londra


    kovacicritornodalcampo



    La potenza sintetica di questo pittore valdravino raggiunge il suo primo alto livello espressivo, quando egli scopre una propria particolare iconica, di cui i primi prototipi sono: i pescatori nelle paludi, il carice ( erbacea perenne dall'aspetto di un folto ciuffo d'erba, con foglie lunghe di colore verde brillante; con il tempo tende a divenire tappezzante, formando numerosi cuscini tondeggianti), e i rami spogli degli alberi, soffusi però di una luce particolare, con la quale il pittore trasporta la vita quotidiana di campagna in un’atmosfera quasi romantica. E’ la nascita del suo stile: Kovačić svolge i suoi racconti di pescatori, arricchendoli sempre più di una “ornamentazione” di rami, studiata di proposito.

    “Pescatori in barca” - 1961

    olio su vetro - 42 x 51 - Galleria d’Arte Primitiva, Zagabria





    L’idea del suolo natio è sempre presente ed essa sembra lentamente ma decisamente assumere una posizione dominante nel mondo del pittore. D’ora in poi Kovačić cercherà di dire "tutto" della Podravina, anche mediante piccole scene di tutti i giorni.

    “La fiera”


    kovacic3lafiera


    “Paesaggio invernale”

    kovacic55paesaggioinver


    “Vita di un tempo”

    kovacic7vitadiuntempo


    “Guardiano dei porci”

    kovacic55guardianodeipo


    Nel 1964 espone alla City Galerie di Zurigo; fu quella una mostra personale dell’artista e le vendite effettuate in quell’ occasione ci hanno privato di tante delle sue migliori opere. Da allora la dispersione delle opere di Mijo Kovačić avviene con un ritmo sempre più veloce come del resto si verifica anche con tutti gli altri pittori naïf della Podravina.

    “Pranzo nei campi” - 1966

    olio su vetro - Collezione privata, Milano

    pranzonelcampo1




    Alla fine degli anni sessanta il suo livello artistico si è fissato ad un livello costante ed egli opera con ardente impegno, anche quando torna ai piccoli paesaggi senza pretese e alle scene di carattere quotidiano. Dipinge anche nature morte, talvolta gradevoli, eppure sempre rustiche.

    “Crisantemi” - 1969

    olio su vetro - 60 x 60 - Collezione Giuliani, Roma

    crisantemi1


    “Amanti” - 1969

    olio su vetro - 60 x 60 - Collezione Sonja D.Barbieri, Roma


    amanti1



    Nel 1969 compare un’altra sua composizione spettrale che lo mise in luce alla mostra di Zagabria: si tratta del dipinto “Nudo e morto”. Di colpo dalla narrazione sono sparite le risate e i particolari superflui: il punto centrale non è nemmeno persino più il cadavere trasportato dalla fiumana ingrossata, ma gli uccellacci che si precipitano su di esso.

    “Nudo e morto” - 1969

    olio su vetro - 90 x 110 - Collezione Capoli, Roma


    Nudo-e-morto55



    L’anno seguente il pittore riprenderà la stessa idea portandola ad una soluzione ancora più sublime e radicale con “Tenebre dal Babji kut” (angolo della vecchia dal quale emergono le tempeste): tre casolari e due monti sotto il cielo nero, che soltanto a destra s’ apre in un blu cupo.

    “Tenebre dal Babji kut” - 1970

    olio su vetro - 88 x 109 - Proprietà dell’autore


    tenebredelbabjikut70



    Negli anni settanta dipinge ancora scene di vita quotidiana, monumentalizzando i prototipi dei temi già noti; sicchè il mandriano appare come un tronco vestito.

    “Mandriano” - 1971

    olio su vetro - 80 x 60 - Proprietà dell’autore


    ilmandriano71



    “Paesaggio invernale”

    kovacic1PAESAGGIO%20INVERNALE



    “Ballo nel villaggio” - 1972/73

    Olio su vetro - 80 x 100 - Proprietà dell’autore

    ballonelvillaggio7273



    La caratteristica fondamentale dell’arte naïve è la meraviglia, lo stupore di cui è pervasa e che pervade, e tutti i dipinti del Kovačić, che risuonino di risate o siano velati di rassegnata tristezza, sembrano usciti proprio da un tale stato emotivo.
    Dalle giornate solitarie di questo contadino, esuberante di forza e di gioia di vivere, scaturisce l’indomito desiderio di rendere la propria esistenza più bella e più ricca di significato. Egli contempla le cose e gli avvenimenti che si svolgono al suo villaggio di Gornja Suma. Tutto ha preso le mosse da questo osservare e contemplare: anzi, come è probabile, la forza e i pregi dei pittori valdravini derivano dal fatto che essi hanno cominciato con ”l’osservare”, riuscendo a creare per un insieme di fortunate circostanze, un proprio stile peculiare, nel quale poi hanno introdotto, mediante un lungo e lento maturare della loro coscienza e della loro arte, il frutto di queste osservazioni. (M.@rt)




    Edited by Milea - 23/7/2014, 22:14
     
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    “Ritorno dai campi” - 1971

    Olio su vetro - 93,5 x 97 - Collezione privata, Roma



    ritorno3



    Edited by Milea - 23/7/2014, 22:18
     
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    "Paesaggio" - 1999

    olio su vetro - 50 x 60


    Kovacic1-Paesaggio1999


    " Villaggio"

    jpg



    "Paesaggio invernale"

    paesaggioinvernale



    " Villaggi"

    village



    Edited by Milea - 23/7/2014, 22:24
     
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    “Macellazione” - 1963

    olio su vetro - Collezione privata, Svizzera





    “Inverno al villaggio (macellazione)”




    Edited by Milea - 23/7/2014, 22:29
     
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    “Ladri di uova “ - 1973

    olio su vetro - 80 x 100 - Proprietà dell’autore





    “Il vigneto”





    “Pescatore sulla riva”





    “Spaventapasseri” - 1973





    “Testa di cavolo”

    testadicavolo




    Edited by Milea - 23/7/2014, 22:32
     
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    ”Motivi rurali”




























    Edited by Milea - 23/7/2014, 22:35
     
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