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HANS HOLBEIN, IL GIOVANE
Jean de Dinteville and Georges
de Selve ( The Ambassadors )
Die Botschafer
1533
Olio su tavola
207X209,5cm
National Gallery - London
Il titolo con cui l'opera è universalmente conosciuta non è del tutto corretto. I due peronaggi, Jean de Dinterville ( a sinistra ) e il vescovo George de Selve furono si ambascatori, ma in momenti diversi.
L'opera non intende celebrare la loro attività, ma piuttosto la loro amicizia e la loro cultura.
L'occasione per il ritratto si offrì a Holbein quando Selve si recò in Inghilterra a visitare l'amico Dinteville, allora ambasciatore della Francia a Londra. La visita coincideva con un evento cruciale per la storia europea: il matrimonio di Enrico VIII con Anna Bolena, celebrato al culmine delle dispute teologiche che avrebbero portato alla definitiva scissione della chiesa anglicana da quella cattolica.
L'artista inserì numerosi riferimenti a quella critica congiuntura storica: accanto al liuto con una corda spezzata, simbolo di discordia, giacciono la traduzione di Lutero del "Veni Creator Spiritus" e l'inizio dei Dieci Comandamenti; in alto compaioni gli strumenti per lo studio del cielo e della terra, allusione al mondo divino e a quello umano; il pavimento, in stile "cosmatesco"*, non può che essere quello del santuario di Sant'Edoardo nell'abbazia di Westminster ( la sede anglicana per eccellenza ), l'unico del genere in Inghilterra, importato da Roma nel 1268. Davanti a tutto, a perenne monito, una strana macchia: altro non è che un teschio in anamorfosi, cioè deformato in modo tale che si possa riconoscere solo da una determinata angolazione o con l'uso di una lente particolare.
Hans Holbein risiedeva in Inghilterra dal 1520; per il re e per i nobili inglesi compì i suoi più alti capolavori, in uno stile limpido e sicuro, corroborato da un giovanile soggiorno in Lombardia dove ebbe modo di conoscere la ritrattistica rinascimentale di stampo aulico, che seppe unire alla sua abilità tutta nordica di riprodurre perfettamente gli accessori. ( Mar L8v )
* Lo stile cosmatesco è un'ornamentazione caratteristica dei marmorari romani in età romanica, consistente nell'abbellire pavimenti, cibori e chiostri mediante tarsìe marmoree cromatiche di forme svariate e fantasiose, non funzionali all'architettura ma solo ornamentali. Nel secolo scorso questa decorazione fu chiamata cosmatesca perché usata dalla famiglia dei Cosmati, così detti dal loro capostipite Cosma. Il termine però appare impreciso in quanto tale tecnica trovava uso anche presso altri marmorari, riuniti in famiglie, come nei Vassalletto, o presso artigiani singoli.
Edited by Milea - 22/7/2014, 21:47. -
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Il teschio (simbolo della vanità)
è ben visibile
se osserviamo il quadro in diagonale.
Il teschio anamorfico, in primo piano,
richiama dogmaticamente l’attenzione sulla transitorietà umana.
La rappresentazione anamorfica
esplicita la limitazione della visione umana.
Possiamo vedere il teschio solo lateralmente:
la visione divina, invece, trascende i limiti umani di tempo e di luogo.
Vedere il cranio richiede un cambio
e una trascendenza
del normale punto di vista.
"Il cranio quindi è visto,
a differenza di qualsiasi altra cosa nel dipinto,
nell'ombra e nella tenebra dell'incomprensibile".
La scelta di Holbein di avere il cranio
al centro della composizione sembra intenzionale.
La sintassi del dipinto
spiega che la mortalità umana
oscura una visione diretta di Dio,
l'assoluto centro del mondo.
Edited by Milea - 8/6/2014, 13:36. -
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Contemplando il cranio ci ricordiamo i nostri limiti. Ma nel quadro è presente anche un mezzo crocifisso che si intravede nascosto nell'angolo superiore sinistro del dipinto.
La presenza contemporanea di un cranio e un crocifisso ricorda l'immagine di San Girolamo nel suo studio. Girolamo era un modello chiaro per l'umanista cristiano nella tradizione del pensiero di Erasmo da Rotterdam
La scelta di questa rappresentazione nascosta suggerisce la duplice natura di Cristo. Nelle parole di George de Selve, Cristo nella sua umanità è "visibile, passibile e mortale", mentre nella sua divinità è "invisibile, impassibile, immortale, uguale a Dio, padre e figlio".
La Redenzione di Cristo dell'umanità attraverso la sua passione è anche simboleggiata dalla meridiana cilindrica, la cui data è significativamente fissata sull'11 Aprile che, nel 1533, era Venerdì Santo. Ciò si collega con gli altri dettagli del dipinto che indicano Cristo e il suo atto di redenzione attraverso il suo sacrificio.
Un'altra allusione può essere vista nel libro degli inni Luterani, sullo scaffale più basso. I due testi indicati nel dipinto, sono probabilmente un riferimento al tema luterano del contrasto tra la legge e il Vangelo o la Grazia.Questo tema ha acquisito vasta popolarità in forma visiva attraverso le opere di Lucas Cranach e appare almeno altre due volte nelle opere di Holbein: nel Pannello di Edimburgo e nel frontespizio e della Bibbia Coverdale. E' stato usato anche nel frontespizio della traduzione del NuovoTestamento di Lefèvre d'Etaples, nel 1530.
Edited by Milea - 8/6/2014, 13:31. -
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Gli "Ambasciatori"
e l'idea della conoscenza nel Rinascimento
Il Pavimento come Macrocosmo
Il pavimento raffigurato nel quadro ripropone la trama di quello dell'abbazia di Westminster a Londra. L'iscrizione originale incisa in bronzo è ora in gran parte perduta; intorno al cerchio centrale inizialmente si leggeva: “Spericus archetypum, globus hic monstrat macrocosmum”.
Anche senza l'iscrizione è probabile che Holbein e suoi mecenati sapessero che quel disegno simboleggiava il macrocosmo il cui modello può risalire ai diagrammi del primo Medioevo.
Un pavimento molto simile si può vedere nella Cappella Sistina direttamente sotto la Creazione di Adamo (a destra). Questo rapporto tra il pavimento e la pittura articola la posizione centrale dell’"Uomo" nella cosmologia del Rinascimento.
Si comprende quindi come il pavimento rappresenti il macrocosmo che stabilisce il rapporto dell’uomo, come microcosmo, con il resto della pittura e del mondo nel suo complesso, come macrocosmo.
Il concetto microcosmo / macrocosmo stabiliva nel Rinascimento la posizione centrale dell'uomo nella creazione. L'uomo ha una posizione unica e partecipa sia ai mondi terrestri che a quelli celesti.
Il modello può anche essere collegato anche al soffitto della “Stanza della Segnatura”, che contiene i più famosi affreschi di Raffaello (Teologia, Filosofia, Giustizia, Poesia).
Grazie alla sua posizione centrale nella creazione, la saggezza umana è una conoscenza enciclopedica di tutte le cose.Attraverso i sensi l'uomo percepisce il mondo fisico e attraverso l’intelletto l'uomo partecipa al regno della pura intelligenza. La ragione svolge un necessario ruolo intermedio tra senso e intelletto. Questa gerarchia della conoscenza, che inizia con il senso seguito dalla ragione ed è completata dalla visione intellettuale, fornisce un quadro concettuale per la comprensione del dipinto.
Il quadro stesso, con tutta la sua meticolosa attenzione al particolare e alla differenziazione tra i vari oggetti richiama l’attenzione della conoscenza sensibile.
La ragione discorsiva svolge un ruolo centrale tra senso e intelletto, applicando ordine e struttura all'esperienza sensibile: parimenti la struttura equilibrata del dipinto orizzontalmente e verticalmente mette ordine nel quadro.
I due piani del tavolo, che costituiscono le dominanti orizzontali del quadro, servono a differenziare il regno terrestre (con gli oggetti del piano inferiore che includono appunto un globo terrestre) e il regno celeste con gli strumenti astronomici sulla parte superiore.I due uomini che formano le verticali dominanti nel quadro collegano i due regni ricordando la posizione unica dell'uomo nella concezione rinascimentale della creazione.Parte superiore: Il Regno celeste
Il globo mostra le costellazioni nella forma dei loro omonimi esseri mitologici. Si nota la posizione preminente della costellazione del Cigno, contrassegnata come "GALACIA". La latitudine del globo non è quella di Londra (51 1 / 2 gradi); invece è tra 42 e 43 gradi, che corrisponde alla Spagna o all'Italia.
Questa discrepanza probabilmente si riferisce ai limiti della scienza umana e potrebbe anche accennare alle differenze dei punti di vista politici e religiosi tra Londra e Roma. Il globo è molto simile a quello fatto a Norimberga dall'astronomo Johannes Schoner nel 1533, ora nel Science Museum di Londra.
Altri due oggetti sono raffigurati nello scaffale in alto: a sinistra un quadrante (usato per determinare l'altezza del sole sull'orizzonte); a destra: il torquetum, strumento astronomico medievale concepito per rilevare e convertire misure fatte in tre serie di coordinate: orizzontale, equatoriale ed eclittica. In un certo senso un computer analogico.Parte inferiore: Il Regno terrestre
Il mappamondo comprende una rappresentazione del Nuovo Mondo. Mostra anche la linea di demarcazione tra i possedimenti spagnoli e portoghesi, stabilita dal Papa nel trattato di Tordesillas nel 1494. E' anche tracciato il corso di circumnavigazione di Magellano. Holbein ha fatto alcune modifiche comprese le varianti ortografiche come "Pritannia" per "Britannia". La modifica più significativa è l'inclusione di "Policy", il possedimento di Dinteville (ingrandimento sotto).
Il libro è quello di aritmetica di Peter Pian (scritto per i commercianti), fa parte del gruppo di testi, scritti in lingua volgare utilizzando le nuove tecnologie della stampa. Come gli altri oggetti sul tavolo, l'accento è posto sulla pratica piuttosto che la teoria della particolare disciplina. E 'significativo anche che Georges de Selve fosse un discendente di una famiglia di commercianti.
La scelta di una guida per i commercianti dovrebbe anche essere relativa al cambiamento sociale del periodo segnato dalla crescita della borghesia. La pagina comincia con la parola Dividirt. Una scelta significativa, connessa ad altre del quadro, che si riferiscono alle divisioni politiche e religiose del tempo. Anche gli scritti di Georges de Selve, infatti, riflettono le sue preoccupazioni sulla politica e le divisioni religiose.
I due ambasciatori propongono anche un contrasto tra la figura attiva di Dinteville, che tiene in mano il pugnale (particolare in basso a destra) sul quale è incisa la sua età ("aet suae 29"), con la figura contemplativa di de Selve, che poggia il suo braccio su un libro su cui si legge la sua età ("aetat is suae 23").
Gli oggetti sui piani inferiore e superiore possono essere correlati al Quadrivium, le quattro Scienze matematiche delle sette arti liberali:aritmetica,geometria, musica, astronomia.
Questo però non è il Quadrivium tradizionale delle università Medievali, ma quello di nuovo apprendimento basato sull'esperienza diretta e le applicazioni pratiche.
Nell'utilizzo del Quadrivio per studiare il mondo, gli esseri umani mostrano la loro somiglianza con Dio. Così applicando il Quadrivio allo studio del mondo, gli esseri umani ripercorrono la creazione di Dio nel pensiero umano. Nel quadro i libri e gli strumenti sono "le entità razionali e le forme artificiali" del mondo umano concettuale creato a immagine e somiglianza del mondo di "entità reali e forme naturali" che sono il prodotto della creazione divina.
I risultati della ragione umana, pur conseguendo una conoscenza positiva, sono necessariamente limitati e imprecisi, poiché sono basati su sensi limitati e ragione.
La comprensione dei limiti del pensiero umano aiuta a spiegare alcuni dettagli del quadro:
* Le diverse facce della meridiana poliedrica, sul ripiano superiore, non sono coerenti.
* Il liuto sullo scaffale più basso ha una corda rotta.
La teoria politica del Rinascimento afferma che lo scopo fondamentale del governo è quello di mantenere buon ordine, l'armonia e la pace, modelli universali che si credeva sottostessero alla struttura del macrocosmo.
I limiti umani rendono questo obiettivo irraggiungibile.
La corda rotta del liuto ricorda la difficoltà di raggiungere la vera armonia nelle alleanze politiche.Il libro luterano degli inni ha l'ovvio riferimento alle discordie religiose del periodo.Il quadro dovrebbe essere visto sullo sfondo delle discordie politiche e religiose che dividevano l'Europa in quel periodo.
Come per il libro di aritmetica, Holbein rappresenta pagine reali, però, ma non consecutive come nel libro reale. La pagina verso la sinistra può essere identificata come il primo versetto della traduzione di Lutero del canto del Veni Sancte Spiritus; la pagina a destra contiene l'apertura di Lutero "versione abbreviata dei Dieci Comandamenti".Conclusione
Per tutta la sua attenzione alla materialità e alla struttura razionale, la vera questione oggetto del quadro è ciò che è irrappresentabile ed inconoscibile: Dio. La sapienza divina, la vera pace e la motivazione sono possibili solo per mezzo di Cristo. Ciò che viene rappresentato è una rete di segni che ci porta a questa vera realtà nascosta nel mondo delle apparenze.Fonte
Edited by Milea - 8/6/2014, 13:27.