La donna con il pappagallo

Edouard Manet, 1866

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    MANET Edouard
    1866
    La femme au parroquet
    Olio su tela
    185,1X128,6cm
    The Metropolitan Museum of Art - New York







    Più giovane di una generazione rispetto a Courbet e, contrariamente a lui, di elevata estrazione sociale, Edouard Manet rappresenta una versione più colta del Realismo, ma ritenuta dalla critica contemporanea non meno provocatoria.
    Nel 1865 aveva suscitato un enorme scandalo esponendo al Salon Olympia, inequivocabile rappresentazione di una prostituta.
    Courbet replicò alla tela del collega - tra i due, dotati entrambi della staturadi capiscuola, vigeva una perenne competizione - con "La donna con il pappagallo" e Manet, a propria volta, in una sorta di botta e risposta artistico, realizzò la sua versione del tema.

    Il pittore abbandona in questo caso il nudo e ogni allusione erotica, presentando la modella in piedi, abbigliata con una veste rosa.
    Sebbene qualcuno abbia proposto una lettura del dipinto quale allegoria dei cinque sensi, le violette alluderebbero all'odorato, il monocolo alla vista, il pappagallo, uccello parlante, all'udito, il frutto sbucciato al gusto, mentre al tatto rimanderebbero i gesti delle mani della donna, esso pare incentrato soprattutto su un raffinato gioco cromatico.

    L'anno precedente l'artista aveva viaggiato in Spagna, sulle tracce di Vèlazquez e Goya, grandi coloristi e da sempre sue fonti di ispirazione. Quasi in loro omaggio, la scena pare un pretesto per interessare un'elegante contrapposizione tra la amcchia luminosa e brillante dell'abito e le diverse sfumature di grigio dello sfondo, del piumaggio dell'animale, del basamento del trespolo, contrastati dagli inserti, studiatissimi, di giallo bianco e nero.
    La critica ufficiale giudicò duramente l'opera, deprecando l'assenza di "composizione, dramma e poesia", ma anche l'esecuzione.
    Non soltanto, infatti, Manet elevava a dignità e dimensione di ritratto ufficiale un soggetto da scena di genere, ma la sua pennellata libera e sciolta era quanto di più lontano dalla rifinitezza dell'arte de Salon. Il quadro, donato al museo nel 1889, fu il primo di Manet a entrare in una collezione pubblica. ( Mar L8v )


    Edited by Milea - 24/6/2014, 19:47
     
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    Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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    Edited by Milea - 24/6/2014, 19:52
     
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