Debussy - Suite Bergamasque

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    3,875

    Status
    Offline


    image


    Immaginate un giovane bohémien che
    si guadagna da vivere suonando
    il pianoforte e scrivendo mélodies.

    Un tipo in gamba, con il Prix de Rome
    alle spalle, e delle idee bizzarre
    per la testa, che fanno montare
    su tutte le furie i maestri.

    Siamo nel 1891 ed il personaggio
    in questione è nientemeno che

    Claude-Achille Debussy
    Saint-Germain-en-Laye, 22 agosto 1862
    Parigi, 25 marzo 1918



    image


    Risale a quest’epoca la prima versione
    della sua Suite bergamasque
    per pianoforte, venduta per 200
    franchi all’editore Choudens.

    Nel 1905 Debussy decide di
    pubblicare una nuova versione
    del pezzo giovanile.

    Debussy riconsegna alle stampe
    la Suite bergamasque
    (questa volta col ben noto editore Durand).

    Siamo di fronte ad un’opera che
    attraversa quasi vent’anni
    dell’itinerario artistico
    del compositore:
    un piccolo scrigno che svela aspetti
    interessanti del suo pensiero musicale.


    La Suite è una forma musicale antica,
    molto usata dai clavicembalisti
    francesi del 1700 come Rameau
    e Couperin.


    image


    I tempi della ''Suite Bergamasque'' sono:

    - ''Prelude''

    - ''Menuet" e "Passepied'' (antiche danze)

    - ''Clair de Lune''



    image



    Edited by Lottovolante - 9/10/2010, 13:10
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    3,875

    Status
    Offline


    image


    P R E L U D E


    Le ampie volate dell’incipit e gli accordi
    staccati, o i brevi episodi polifonici,
    dove si accenna un dialogo tra le voci,
    non lascianodubbi: il musicista francese,
    mentre scriveva, aveva in mente Frescobaldi,
    e le toccate barocche, e i clavicembalisti.

    Ma gli effetti timbrici sono inaspettati,
    le combinazioni armoniche imprevedibili
    e ardite.

    L’orecchio insegue le dissonanze
    che restano sospese e si lascia
    ammaliare dalle sonorità rarefatte.

    Questo è Debussy.





    Debussy non si limita
    a citare l’epoca,
    lo stile, le forme:
    se ne serve per
    proporre delle novità
    .

    Con il passato instaura
    un rapporto dialettico.

    L’idea di rispolverare la suite,
    forma musicale che il Classicismo
    ed il Romanticismo avevano
    relegato in soffitta, gli consente
    di superare gli artifici anacronistici
    della forma sonata e
    acquisire maggiore libertà.


    image

     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    3,875

    Status
    Offline


    image


    M E N U E T

    Il Menuet incuriosisce perchè, pur
    mancando la tradizionale struttura
    AABB e le frasi simmetriche,
    viene ricreata l’idea di danza,
    con la fusione di elementi
    ritmici e melodici.

    Come non cogliere, in quest’affinità
    con i procedimenti della poesia
    simbolista, la modernità
    del musicista francese?

    Modernità che emerge anche
    dal carattere armonico di alcuni
    passaggi dove il predominio
    della sensibile viene destituito
    dal ricorso ai modi gregoriani,
    quasi a voler “torcere il collo
    all’eloquenza”, per dirla
    ancora con Verlaine.





    image

     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    3,875

    Status
    Offline

    image


    P A S S E P I E D

    Ancora una danza barocca, e il pensiero
    corre alle Suite inglesi, o
    alle Partite di Bach.

    Eppure, le prime battute sorprendono
    ancora: la melodia principale attorno
    alla quale si sviluppa il ricamo
    ritmico-polifonico delle altre voci
    è forse una riproposizione
    del gamelan di Giava, che
    il musicista francese aveva
    ascoltato nel 1889
    all’Esposizione Universale di Parigi.

    Pare ne fosse entusiasta al punto
    da sostenere che, al confronto,
    “la polifonia di Palestrina è
    un gioco da ragazzi, e
    le nostre percussioni non sono
    che rumori primitivi
    da fiera campestre”.





    image

     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    3,875

    Status
    Offline


    image


    Clair de Lune

    Il Clair de lune nell’ordine
    segue il Menuet.

    Si dilegua il clima settecentesco,
    tanto da far supporre che l’autore
    avesse concepito inizialmente
    questo brano come unicum, e
    che solo più tardi abbia deciso
    di inserirlo nella Suite.

    Resta, però, un legame con la tradizione:
    quale topos più inflazionato,
    da Beethoven a Bellini, per non parlare
    della letteratura, dove possiamo
    risalire a Saffo?

    Inoltre, lo stesso Debussy, come
    Fauré, aveva messo in musica,
    in forma di chanson, i versi
    del Clair de lune di Verlaine.

    A dispetto di precedenti così illustri e
    numerosi, in questa pagina l’immagine
    notturna assume tratti squisitamente
    originali, grazie ad una metrica
    musicale discontinua, affiancata
    da leggerezza timbrica e dissoluzione
    delle tensioni armoniche.

    Illuminante, in tal senso, la conclusione
    del brano, dove alla consueta cadenza
    dominante-tonica si sostituisce
    l’alternanza di tonica e mediante,
    armonicamente affini.




    Esecuzione originale di Debussy.



    image

     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    3,875

    Status
    Offline

    image

    Chiaro di luna sul porto di Boulogne di Édouard Manet



    Debussy e l'impressionismo musicale


    Artisti del calibro di Monet, Cézanne e
    Degas appartenevano a quel movimento
    assai noto, chiamato impressionismo
    pittorico, le cui pennellate, delicatissime,
    erano in grado di cogliere anche il minimo
    cenno di luce e movimento.

    Parallelamente all'impressionismo pittorico,
    tra la fine dell'Ottocento ed i primi
    del Novecento, in Francia nacque
    una corrente musicale definita
    impressionismo musicale, capeggiata
    da Claude Debussy.

    Influenzato dai dipinti dei pittori
    impressionisti francesi e
    dalla poesia di Paul Verlaine,
    Charles Baudelaire e Stephane Mallarmé,
    l'impressionismo musicale dava maggior
    peso ai timbri e alle atmosfere che
    alle strutture formali quali la sonata
    o la sinfonia.

    I colori pittorici impressionisti corrispondono
    quindi ai colori timbrici strumentali nella musica
    e, come i contorni pittorici sono sfumati,
    così i contorni musicali sono indefiniti
    e sospesi, ocapaci di offrire un'atmosfera
    immaginaria, raffinata, elegante e preziosa,
    con impressionii brevi, indefinite, momentanee,
    fuggitive, evanescenti, oniriche, eteree, aeree,
    irreali e fantastiche.


     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    3,875

    Status
    Offline

    image


    La tenera apertura del brano
    "Claire de Lune" è sospesa
    come a mezz'aria.

    Dopo il dispiegarsi del canto
    dagli accordi di sei suoni,
    una pausa in dimunuendo
    prepara l'entrata di un nuovo
    tema, sopra un accompagnamento
    morbidamente arpeggiato.

    E' la sezione centrale che
    progressivamente si anima
    fino all'espansione lirica
    nel registro acuto; quindi,
    su un lungo pedale armonico,
    s'intersecano un canto ed
    un controcanto nel registro medio.

    Infine, la prima sezione viene
    ripresa e variata, concludendosi
    nella coda in dissolvimento.



     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    3,875

    Status
    Offline

    image


    La Suite Bergamasque













    image

     
    .
7 replies since 9/10/2010, 12:08   597 views
  Share  
.