L'assassino

Edvard Munch, 1910

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    munch06

    Edvard Munch
    L'assassino
    1910
    Olio su tela
    94,5X154cm
    Munch museet - Oslo







    Un uomo cammina con passo deciso verso il fronte del quadro, con un effetto quasi cinematografico.
    Le sue gambe sono in parte invisibili, "tagliate" dal bordo inferiore della tela e sembra dunque che il personaggio sia già entrato nel nostro spazio. E' vestito di scuro, scelta che porta a concentrare lo sguardo sulle mani rossastre e sul volto dipinto di verde, con i tratti cancellati e i soli occhi che spuntano, ridotti a due punti neri.
    La figura così si carica di una forte tensione, la cui spiegazione è affidata al titolo dell'opera: "L'assassino".

    L'omicidio però non è visibile e l'accento non è posto quindi sull'efferatezza del gesto, quanto sul tormento derivato dalla colpa.
    La scena del crimine è infatti lontana, o comunque non individuabile, ma l'ambiente circostante si fa portatore dell'atmosfera drammatica che pervade il dipinto.
    La strada in prospettiva, i due alberi che la chiudono sul fondo, il gruppo di case in lontananza: tutto è congegnato per dare il massimo risalto all'avanzare del protagonista.

    Le linee del paesaggio, come la fisionomia dell'uomo, si fondono le une nelle altre: l'aspetto delle due balze rocciose e delle strisce d'erba, pur riconoscibile è stravolto: Munch rinuncia quasi interamente alla rappresentazione naturalistica, a favore di un uso espressivo di forme e colori.

    Cinque anni prima, a Parigi e Dresda, i fauves e il gruppo Die Brucke avevano segnato l'ingresso ufficiale dell'Espressionismo nel panorama artistico europeo.
    Entrambi i gruppi riconoscevano nel pittore norvegese un precursore, un maestro e l'associazione tedesca lo invitò più volte a esporre alle proprie mostre. Munch stesso dimostrò una costante volontà di aggiornamente e il suo stile si evolse in parallelo alle novità delle avanguardie. Tali sviluppi, però, non implicarono uno snaturamento dei significati della pittura munchiana, della sua visione tragica della vita, che restò invariata in tutti i lavori dell'artista. ( Mar L8v )


    Edited by Milea - 7/5/2014, 10:47
     
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