La morte di Marat I

Edvard Munch, 1907

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    Edvard Munch
    La morte di Marat I
    1907
    Olio su tela
    150X199cm
    Munch museet - Oslo







    Al di là dell'allusione storica contenuta nel titolo, l'opera si riferisce alla violenta fine del rapporto con Tulla Larsen, che Munch troncò definitivamente nel 1902 .

    Il sangue sul lenzuolo ricorda il colpo di pistola che partì accidentalmente durante un'accesa lite, ferendo il pittore a una mano.

    La componente tragica viene però potentemente caricata e Tulla risulta trasformata in carnefice.
    Si tratta, per l'artista, di un omicidio psicologico. Nonostante fosse stato lui, infatti, ad interrompere la relazione, aveva assegnato a Tulla il ruolo di donna fatale, che con le sue insistenze matrimoniali lo aveva condotto alla soglia della pazzia.

    I due personaggi sono raffigurati nudi - si trattava di un dramma passionale - ma appare evidente il diverso giudizio sui loro ruoli.
    La donna è ferma in piedi, coi capelli sciolti, elemento che l'artista associa sempre alla seduzione, e lo sguardo impenetrabil, se non crudele, rivolto verso l'osservatore.

    Torna anche il motivo dell'ombra spaventosa e gigantesca che pare avere una vita a se stante.
    Munch invece, si rappresenta cadavere, disteso sul letto insanguinato, con le braccia aperte e le gambe unite: la posizione ricorda chiaramente la Crocifissione e il pittore si pone dunque quale martire innocente.

    L'epilogo del legame lo aveva comunque profondamente scosso: Munch attraversò anni di profonda crisi, peggiorando il suo già cronico alcolismo, fino ad avere nel 1908 un serio crollo nervoso, che curò con un lungo ricovero in clinica e la scelta successiva di una volontaria solitudone.

    Le opere di quest'epoca sono caratterizzate da uno stile impetuoso e da pennellate cariche di colore.

    Questo dipinto in particolare, è dominato da una cromia cupa e violenta e da uno spazio in tralice, dove gli oggetti sembrano scivolare verso di noi, come nelle nature morte di Cezanne.

    In un appunto, Munch ricordava il maestro francese, ma faceva notare di aver accostato al cesto di frutta "un'assassina e la sua vittima". ( Mar L8v )


    Edited by Lottovolante - 27/4/2011, 14:21
     
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