Debussy - Images, Première Série

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    Images – Première Série


    Composta da Claude Achille Debussy
    tra il 1901 e il 1905
    per pianoforte solista.


    Images ("Immagini") è il titolo
    di quattro suite di Claude Debussy:
    Images inédites o oubliées (1894),
    per pianoforte solista;
    Images – Première Série (1901 – 1905),
    per pianoforte solista;
    Images – Deuxième Série (1907),
    per pianoforte solista;
    Images (1905 – 1912),
    per orchestra.


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    La prima serie è un'opera già matura,
    che insieme al ciclo successivo
    costituisce un punto di svolta
    nella storia della tecnica pianistica
    ed è senza dubbio uno dei risultati
    più alti dell'arte di Debussy.

    Comprende anch'essa tre pezzi,
    altrettante evocazioni musicali
    di "paesaggi interiori" più o meno
    collegati a suggestioni naturalistiche
    "esterne".

    imageReflets dans l'eau ("Riflessi nell'acqua")

    imageHommage à Rameau ("Omaggio a Rameau")

    imageMouvement ("Movimento")



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    Reflets dans l'eau

    "Riflessi nell'acqua"

    E' un brano strutturalmente complesso,
    costituito da un'efflorescenza continua
    di idee musicali che evocano per
    sinestesia la sensazione visiva
    dell'acqua, attraverso un uso libero
    dell'armonia e dell'espediente
    tecnico dell'arpeggio.

    Non è frequente, nella storia della
    musica occidentale, che, fra un
    musicista e la natura, vi sia
    un rapporto tanto intenso
    ed empatico quanto quello che
    lega Claude Debussy ai fenomeni
    e agli elementi che animano
    il mondo.

    Al suo occhio attento e curioso
    anche i fenomeni più comuni
    e più semplici si colorano di
    un fascino misterioso.

    Fra le sostanze materiali che
    animano i fenomeni naturali,
    quella che pare esercitare
    un fascino del tutto particolare
    nei confronti del musicista è
    senza dubbio l’acqua, in tutte
    le innumerevoli forme in cui
    essa può presentarsi.

    L’acqua, elemento malinconico
    ma anche sensuale e fascinoso,
    evanescente e suggestivo,
    si fa strada nell’estetica simbolista.

    Evidente è come questa concezione
    della natura si inserisca nello stesso
    contesto culturale da cui si originano
    correnti artistiche come l’impressionismo
    pittorico o il simbolismo letterario.


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    Monet - Lungo la Senna

    Il battello studio di Monet, cm 50 x 64.
    Otterlo Rijksmuseum Kroller Muller

     
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    Hommage à Rameau
    "Omaggio a Rameau"





    Debussy fin dai primi anni del Novecento
    sentì l’esigenza di ritornare alla semplicità
    dell’arte strumentale antica.

    L’Hommage à Rameau fu solo il riflesso
    manifesto di un percorso teso e continuo,
    destinato a concludersi con le ultime
    sonate da camera.

    Hommage à Rameau è una lenta
    sarabanda, ora sensuale ora
    introspettiva e perfino malinconica.

    L'omaggio al compositore settecentesco
    non va inteso come un'imitazione
    del suo stile, ma piuttosto come
    una trasfigurazione della
    forma classica alla luce
    di una nuova estetica.


    image

    Monsieur Rameau
    Artista Carrogis Louis, detto Carmontelle (1717-1806)

     
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    Mouvement
    ''Movimento"

    E' un pezzo molto vivace, di notevole
    difficoltà tecnica, costruito sull'ostinata
    ripetizione di una rapidissima
    terzina di semicrome, quasi un flusso
    incessante di elettricità.

    E' la musica che si libera dalla sua matericità.
    E' l'idea: ti fa arrivare direttamente al SUONO".

    Sì, proprio questo vuole fare Debussy:
    andare al cuore del suono.

    La sfida è ardua, anche perchè è una sorta
    di sfida che l'autore ingaggia con se stesso.

    In Mouvement Debussy rinuncia infatti a
    tutte le suggestioni simboliste/impressioniste
    che gli sono tanto care per cercare
    la sorgente stessa della musica.

    Come se dicesse: "Stai ascoltando un puro
    e semplice "movimento", non hai bisogno di altro,
    NON PENSARE ad altro: pesci d'oro, giardini
    sotto la pioggia, riflessi nell'acqua,
    lune che tramontano, niente di niente!"

    E allora, ti rendi conto del miracolo.

    Percepisci le geometrie danzanti, molecole
    che si infrangono e si diffrangono in un
    perpetuo divenire.

    Percepisci la vera poesia che, come la verità,
    "giace al fondo",ancor prima, forse,
    delle sensazioni e delle parole.


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    Edited by Lottovolante - 4/12/2010, 11:56
     
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3 replies since 27/10/2010, 17:34   346 views
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