“Dôme épais le jasmin” o "Flower Duet"

Dall'opera "Lakmé"

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    Tratto dall'opera

    Lakmé

    Musica di Léo Delibes
    1836-1891


    Il duetto fra
    Lakmè e Mallika.





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    Clément Philibert Léo Delibes
    St. Germain-du-Val, 21 febbraio 1836
    Parigi, 16 gennaio 1891



    La prima rappresentazione di Lakmé
    fu eseguita a Parigi, Opéra-Comique,
    il 14 aprile 1883.

    Lakmé è un'Opéra-lyrique in tre atti
    di Edmond Gondinet e Philippe Gille,
    tratta dalla novella di Pierre Loti Rarahu
    ambientata in India.

    Verso la fine dell’Ottocento la passione
    letteraria per i soggetti esotici, che si
    può forse far risalire alla prima traduzione
    francese delle "Mille e una notte" curata
    da Galland all’inizio del Settecento,
    si diffuse in tutta Europa.

    In Francia alla tradizione ‘alta’ di
    Théophile Gautier e Gustave Flaubert
    si affiancava la più ordinaria e oleografica
    prosa di Pierre Loti, i cui romanzi a sfondo
    marinaresco trovarono largo seguito
    presso un pubblico facile ad abbandonarsi
    al fascino del ‘lontano’ e del ‘misterioso’.

    A una sua novella (Rarahu) si ispirò
    Edmond Gondinet per la Lakmé
    che Léo Delibes, compositore fino
    allora celebre per le sue operette e
    per i suoi balletti, pose in musica
    tra il luglio 1881 e il giugno 1882.


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    Atto primo.


    L'ambientazione dell'opera
    è in India, durante il dominio inglese.

    La bellissima Lakmé è la figlia
    del bramino Nilakantha, al quale
    gli inglesi hanno proibito
    di professare la propria religione,
    costringendolo così a vivere
    in un rifugio segreto ai margini
    della giungla.

    Durante un’assenza del padre
    Lakmé viene sorpresa dal giovane
    ufficiale inglese Gerald, il quale
    con alcuni amici si è furtivamente
    introdotto nell’abitazione.

    Tra i due giovani scatta un’attrazione
    subitanea, ma l’improvviso ritorno
    di Nilakantha costringe Lakmé
    a far fuggire precipitosamente
    Gerald.

    Il bramino, accortosi dell’intrusione,
    furioso giura vendetta.


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    Atto secondo.


    Per scoprire chi sia l’audace che
    ha osato violare il loro rifugio,
    Nilakantha, travestito da mendicante,
    costringe Lakmé a cantare davanti
    alla guarnigione inglese
    (‘aria delle campanelle’).

    In tal modo egli pensa di scoprire
    il profanatore e quando Gerald
    accorre in soccorso di Lakmé,
    che al colmo dell’emozione sta
    per svenire, il bramino lo ferisce
    con un pugnale.


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    Atto terzo.

    Lakmé, aiutata dal fido Hadji, ha trasporato
    Gerald in un luogo segreto della foresta.

    Lo cura amorevolmente e riesce a guarirlo
    (“Sous le ciel tout étoilé”).

    Per benedire la loro unione, Lakmé si reca
    ad attingere acqua alla vicina fontana
    dell’amore eterno, ma al suo ritorno
    crede che Gerald voglia abbandonarla
    per riunirsi al suo reggimento.

    Comprendendo che se egli restasse con
    lei sarebbe per sempre infelice,
    la fanciulla di nascosto si avvelena.

    E quando Gerald, fra il dovere e l’amore,
    sceglie quest’ultimo, bevendo l’acqua sacra,
    spira felice tra le sue braccia.


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    Lo splendido duetto
    “Dôme épais le jasmin”
    appartiene al primo atto
    dell'opera ed è cantato da
    Lakmé e la sua ancella Mallika.

    Mallika è innamorata di Lakmè
    e soffre dell’amore della sua
    padrona per l’ufficiale inglese,
    oltremodo detestabile
    perchè invasore.

    Le due donne sono nel giardino
    e Mallika invita Lakmè a scivolare
    assieme sulle acque che scorrono
    vicine, il gelsomino è fiorito
    e gli uccelli cantano…



    LAKME

    Vieni, Mallika, le liane sono fiorite

    Gettano già la loro ombra

    Sul sacro ruscello che scorre

    Calmo e sereno

    Risvegliate dagli uccelli canterini.



    MALLIKA


    Oh mia padrona!

    È l’ora nella quale vedo il tuo volto sorridente

    L’ora benedetta nella quale posso leggere

    Nel cuore sempre chiuso di Lakmé!



    LAKME

    Duomo di gelsomino, avviluppato alla rosa
    Entrambi fioriti, un fresco mattino,

    ci chiamano insieme.

    Ah! Scivoliamo seguendo la corrente fuggitiva:

    sull’onde frementi,

    con mano noncurante,

    guadagniamo la riva,

    dove l’uccello canta,

    duomo di gelsomino, bianco gelsomino,

    ci chiamano assieme.



    MALLIKA

    Sotto la cupola fitta di bianco gelsomino

    Che alla rosa si stringe

    Sulla riva fiorita che ride al mattino

    Vieni, discendiamo assieme.
    Scivoliamo dolcemente

    Lungo i deliziosi flutti

    Seguiamo la corrente fuggitiva:

    Sull’onda fremente

    Con mano noncurante

    Vieni, guadagniamo la riva

    Dove la sorgente dorme

    E l’uccello, l’uccello canta.

    Sotto la cupola fitta

    Sotto il bianco gelsomino,

    Ah! Discendiamo insieme!



    LAKME

    Ma, non so qual timore subito,

    proviene da me,

    quando mio padre da solo

    volge verso la città maledetta;

    Io tremo, io tremo di spavento!



    MALLIKA

    Perché è il dio Ganessa che lo protegge,

    fino allo stagno dove sguazzano lieti

    i cigni ali di neve.

    Rechiamoci a cogliere il loto color del blu.



    LAKME

    Sì, dietro ai cigni con le ali di neve
    rechiamoci a cogliere il loto color del blu.



    LAKME

    Cupola spessa di gelsomino,

    s’avvinghia alla rosa,

    riva in fiore, fresco mattino,

    ci chiamano assieme.

    Ah! Scivoliamo seguendo

    La corrente fuggitiva:

    sull’onde frementi,

    con mano noncurante,

    guadagniamo la riva,

    dove l’uccello canta,

    l’uccello, l’uccello canta.

    Cupola spessa, bianco gelsomino,

    ci chiamano assieme.



    MALLIKA

    Sotto la cupola spessa, dove il bianco gelsomino

    S’avvinghia alla rosa,

    sulla riva in fiore ridente al mattino,

    vieni, discendiamo assieme.

    Scivoliamo dolcemente

    Sui suoi deliziosi flutti

    Seguiamo la corrente fuggitiva:

    sull’onde frementi,

    con mano noncurante,

    vieni, guadagniamo la riva,

    donde la sorgente riposa

    e l’uccello, l’uccello canta.

    Sotto la cupola spessa,

    sotto il bianco gelsomino,

    Ah! Discendiamo insieme!



    LAKME & MALLIKA


    (Vanno assieme lentamente
    verso la barca ormeggiata
    accanto al roseto,
    salgono sulla barca
    e si allontanano.)

    Ah! Ah! Ah!

    Ah! Ah! Ah!


     
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    Versione originale
    in francese.


    LAKME
    (gaiement)

    Viens, Mallika, les lianes en fleurs

    Jettent déjà leur ombre

    Sur le ruisseau sacré qui coule, calme et sombre,

    Eveillé par le chant des oiseaux tapageurs!


    MALLIKA

    Oh! maîtresse,

    C'est l'heure ou je te vois sourire,

    L'heure bénie où je puis lire dans le coeur toujours fermé de Lakmé!


    LAKME

    Dôme épais le jasmin,

    A la rose s'assemble,

    Rive en fleurs, frais matin,

    Nous appellent ensemble.

    Ah! glissons en suivant

    Le courant fuyant:

    Dans l'onde frémissante,

    D'une main nonchalante,

    Gagnons le bord,

    Où l'oiseau chante, l'oiseau, l'oiseau chante.

    Dôme épais, blanc jasmin,

    Nous appellent ensemble!


    MALLIKA

    Sous le dôme épais, où le blanc jasmin

    A la rose s'assemble,

    Sur la rive en fleurs, riant au matin,

    Viens, descendons ensemble.

    Doucement glissons;

    De son flot charmant

    Suivons le courant fuyant:

    Dans l'onde frémissante,

    D'une main nonchalante,

    Viens, gagnons le bord,

    Où la source dort

    Et l'oiseau, l'oiseau chante.

    Sous le dôme épais,

    Sous le blanc jasmin,

    Ah! descendons ensemble!


    LAKME

    Mais, je ne sais quelle crainte subite

    S'empare de moi,

    Quand mon père va seul à leur ville maudite,

    Je tremble, je tremble d'effroi!


    MALLIKA

    Pour que le Dieu Ganeça le protège,

    Jusqu'à l'étang où s'ébattent joyeux

    Les cygnes aux ailes de neige,

    Allons cueillir les lotus bleus.


    LAKME

    Oui, près des cygnes aux ailes de neige,

    Allons cueillir les lotus bleus.


    LAKME

    Dôme épais le jasmin,

    A la rose s'assemble,

    Rive en fleurs, frais matin,

    Nous appellent ensemble.

    Ah! glissons en suivant

    Le courant fuyant:

    Dans l'onde frémissante,

    D'une main nonchalante,

    Gagnons le bord,

    Où l'oiseau chante, l'oiseau, l'oiseau chante.

    Dôme épais, blanc jasmin,

    Nous appellent ensemble!


    MALLIKA

    Sous le dôme épais, où le blanc jasmin

    A la rose s'assemble,

    Sur la rive en fleurs, riant au matin,

    Viens, descendons ensemble.

    Doucement glissons;

    De son flot charmant

    Suivons le courant fuyant:

    Dans l'onde frémissante,

    D'une main nonchalante,

    Viens, gagnons le bord,

    Où la source dort

    Et l'oiseau, l'oiseau chante.

    Sous le dôme épais,

    Sous le blanc jasmin,

    Ah! descendons ensemble!


    (Elles remontent lentement vers la barque amarrée dans les roseaux)
    (Lakmé et Mallika montent dans la barque qui s'éloigne)

    LAKME & MALLIKA


    ah! ah! ah!
    ah! ah! ah!



     
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5 replies since 6/11/2010, 11:35   377 views
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