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Aspettando il primo Natale in casa Planet!
Edited by Sad Calipso - 11/12/2010, 22:47. -
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La Stella di Natale
La famosa "Stella di Natale" che da secoli
si lega agli allestimenti tipici del Natale,
sarebbe nata dal regalo di un bimbo.
Narra la leggenda, che il 25 dicembre
di un anno dimenticato dalla storia,
un bimbo povero entrò in una chiesa
per offrire un dono a Gesù nel giorno
della sua nascita.
Triste e vergognoso per il suo poco
degno mazzo di frasche, il bambino
perse una lacrima fra quei ramoscelli
che un miracolo trasformarono nel fiore
più rosso e bello che i suoi occhi
avessero mai visto.. -
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Il nome scientifico della Stella di Natale
è Euphorbia pulcherrima.
Forse non tutti sanno che è una pianta
tropicale della famiglia delle Euphorbiacee
ed in realtà ha ben poco da spartire
con il clima natalizio.
E' il Messico la patria della
Stella di Natale e in natura
queste piante possono
raggiungere anche i 2 metri
di altezza.
I veri fiori della Stella di Natale
sono quelli di colore giallo all'interno,
mentre le parti di colore rosso
non sono altro che foglie che
assumono tale colorazione
in particolari periodi dell'anno
La Stella di Natale è, infatti,
una pianta fotoperiodica,
cioè con induzione a fiore
solamente quando si
accorciano le giornate.
Per questo motivo è molto
importante, per chi avesse in casa
una Stella di Natale dell'anno
precedente, non tenerla in luoghi
dove possa ricevere luce artificiale.
Con quei colori così sgargianti e
soprattutto la prevalenza del rosso
e del verde, la rendono il simbolo
per eccellenza del Natale tanto che
si ambienta a meraviglia nell’atmosfera
dei regali e delle luci a intermittenza,
rallegrando come un rassicurante
addobbo natalizio.. -
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Il bastoncino di zucchero
Il bastoncino di zucchero è stato
a lungo un simbolo del Natale,
con il suo gusto di menta.
Perché i bastoncini di zucchero
sono bianchi a strisce rosse?
La tradizione vuole che fossero
inventati da un dolciaio che
aveva intenzione di creare un dolce
che ricordasse Gesù alle persone.
Ecco cosa rappresenta
il bastoncino di zucchero.
E' fatto di caramello solido perché
Gesù è la solida roccia su cui sono
costruite le nostre vite (Matt 16:18).
Al caramello diede la forma di una "J"
per Jesus (Gesù in inglese) (Atti 4:12),
mentre per altri è la forma di un bastone
da pastore, perché Gesù è
il nostro pastore (Giovanni 10:11).
I colori sono stati scelti anche per
rappresentare l'importanza di Gesù:
il bianco per la purezza e l'assenza
di peccato in Gesù e la larga striscia
rossa rappresenta il sangue di Cristo
versato per i peccati del mondo
(Giovanni 19:34-35).
Le tre strisce rosse sottili rappresentano
le strisce lasciate dalle frustate
del soldato romano (Isaia 53:5).
Il sapore del bastoncino è di menta
piperita che è simile all'issopo, pianta
aromatica della famiglia della menta
usato nel Vecchio Testamento per
purificare e sacrificare.
Gesù è il puro agnello di Dio venuto
a sacrificarsi per i peccati del mondo.. -
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Video
Buon Natale
Buon Natale
Possa ogni tuo sogno
per il nuovo anno
diventare vero
Dolce canzone di dicembre
La melodia che mi ha salvato
In queste notti che dire silenziose è poco
Quando la neve cadeva sopra il mio letto
Zucchero bianco di Gesù
E mi riportavano al tempo
In cui lei riusciva sempre a sorridere
Il figlio benedetto si mostrerà sempre, lo vedi
Solo per salvarmi
(solo per salvarmi)
C’era sempre il Natale
A spazzare via l’anno
Immagino che mamma e papà avessero deciso
Che la guerra avrebbe dovuto aspettare
C’era sempre il natale
Gesù era arrivato per restare
Potevo credere alla pace in terra
E potevo guardare la tv tutto il giorno
Perciò sognavo il Natale
Forse da quando te ne sei andato
Sono diventato un po’ matto
Dio sa che loro possono vedere (il bambino)
Ma la neve che cade sopra il mio letto
Quell’amore di cui avevo bisogno
Cade ogni singolo giorno
Per ogni singolo bambino
La Vergine sorride per farsi vedere da tutti
Ma tu l’hai trattenuta lontana da me
C’era sempre il Natale
A spazzare via l’anno
Immagino che mamma e papà avessero deciso
Che la guerra avrebbe dovuto aspettare
C’era sempre il natale
Gesù era arrivato per restare
Potevo credere alla pace in terra
E potevo guardare la tv tutto il giorno
Perciò sognavo il Natale
Sì, sognavo come te
Buon Natale
Buon Natale
Possa ogni tuo sogno
per il nuovo anno
diventare vero
Edited by Sad Calipso - 12/12/2011, 20:26. -
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La leggenda delle Ghirlande
Una vigilia di Natale, quando Gesù
venne a benedire gli Alberi di Natale,
notò che l'albero di una casa era coperto
da ragnatele, tessute da strani ragni.
Quando benedisse l'albero, Gesù
trasformò le ragnatele in bellissime
ghirlande d'oro e d'argento.
Da allora noi le usiamo per decorare
i nostri abeti a Natale.. -
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L'agrifoglio
Quando giunse l'inverno tutti
gli uccellini del bosco partirono.
Soltanto un piccolo uccellino
decise di rimanere nel suo nido
dentro un cespuglio di agrifoglio:
voleva a tutti i costi attendere
la nascita di Gesù per chiedergli
qualcosa.
L'inverno fu lungo e molto nevoso.
Il povero uccellino era stremato
dal freddo e dalla fame.
Finalmente arrivò la Notte di Natale.
Quando l'uccellino fu dinnanzi
al Bambino appena nato, disse:
"Caro Gesù, vorrei che tu dicessi
al vento invernale del bosco
di non spogliare l'agrifoglio.
Così potrei restare nel mio nido
e attendere la nuova primavera".
Gesù sorrise, poi chiamò un angelo
e gli ordinò di esaudire il desiderio
di quell'uccellino.
Da allora, l'agrifoglio conserva
le sue verdi foglie anche d'inverno.
E per riconoscerlo dalle altre piante,
l'angelo vi pose, delle piccole
bacche rosse e lucide.. -
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La leggenda delle Campane di Natale
I pastori si affollarono a Betlemme
mentre viaggiavano per incontrare
il neonato re.
Un piccolo bimbo cieco sedeva
sul lato della strada maestra e,
sentendo l'annuncio degli angeli,
pregò i passanti di condurlo
da Gesù Bambino.
Nessuno aveva tempo per lui.
Quando la folla fu passata e
le strade tornarono silenziose,
il bimbo udì in lontananza
il lieve rintocco di una campana
da bestiame.
Pensò: "Forse quella mucca
si trova proprio nella stalla
dove è nato Gesù bambino!"
e seguì la campana fino alla stalla
ove la mucca portò il bimbo cieco
fino alla mangiatoita dove giaceva
il neonato Gesù.. -
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L'usanza dell'albero di Natale
L’usanza di adornare un abete
era già diffusa presso gli antichi
popoli germanici.
L'abete sempreverde era considerato
simbolo di vita e di nascita e
in occasione della festa del solstizio
d'inverno veniva ornato di ghirlande
per celebrare il ritorno del sole e
la rinascita della natura.
Con l'avvento del Cristianesimo
questa usanza è diventata
il simbolo del Natale.
Intorno all'origine dell'albero di Natale
sono nate molte leggende.
Una di queste racconta che
in una fredda notte di Natale
un povero boscaiolo stava
ritornando a casa.
All'improvviso si fermò, incantato
da uno spettacolo meraviglioso:
tantissime stelle brillavano attraverso
i rami di un abete carico di neve.
Per spiegare alla moglie quello
che aveva visto, il boscaiolo
tagliò un piccolo abete, lo portò
a casa e lo ornò di candeline e
di festoni per riprodurre le stelle
e la neve.. -
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La tradizione e
le altre piante di Natale.
Il vischio, il biancospino, l'agrifoglio
il pungitopo e il ginepro, sono piante
usate nel periodo natalizio
per addobbare e decorare.
Scopriamo il significato tradizionale
di queste piante di Natale usate
come decorazioni natalizie.
Il vischio di Natale
Il vischio è la pianta natalizia
più ricercata, perché è
anche la più rara.
Dal momento che non affonda
le sue radici nella terra, ma
vive in modo aereo
(in realtà è una pianta parassita,
che vive cioè a scapito di un'altra pianta),
gli antichi le attribuirono virtù curative.
Tali virtù le furono attribuite proprio
per il fatto che si riteneva
si nutrisse di aria pura.. -
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L'agrifoglio e il pungitopo
L'agrifoglio e il pungitopo
sono ritenuti dalla tradizione
cristiana come piante resistenti
al male grazie alle loro foglie
dure e spinose.
Le loro bacche sono così
divenute il simbolo del Natale.
Il ginepro
Il ginepro, secondo la tradizione,
avrebbe protetto Maria mentre
era in fuga dai soldati di rè Erode
e sarebbe anche la pianta
il cui legno venne usato
per fabbricare la croce di Gesù.
Nell'antichità si riteneva che
le sue bacche avessero il potere
di risparmiare gli uomini
dai morsi dei serpenti.
Essendo poi il serpente simbolo
del demonio, al ginepro venne
attribuito anche il potere di tenere
lontano dall'uomo il male e il peccato.
Il biancospino
Il biancospino germoglia
nei giorni di Natale e
fiorisce a Pasqua.
Segna quindi con il suo
ciclo vitale le tappe
più importanti dell'anno
liturgico cristiano.
Si tramanda che il primo
biancospino nacque
a Glastonbury, in Inghilterra,
dal bastone
di san Giuseppe d'Arimatea.. -
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Favola dell’albero di Natale
Charles Dickens
C’era una volta un piccolo albero di Natale che,
quando parlava con mamma albero di Natale
e papà albero di Natale, non vedeva l’ora
di poter indossare le palline colorate,
i festoni argentati e le candeline accese.
Ogni notte sognava il suo momento, entrare
nel salotto buono, gustarsi i sorrisi gli auguri
in famiglia, lasciarsi sfuggire una lacrima
di resina dalla felicità.
Venne finalmente il giorno del piccolo albero di Natale.
Venne scelto quasi per caso tra tanti alberi di Natale,
in attesa anche loro.
Pensava: "Adesso è venuto il mio momento, adesso
sono diventato grande".
Dopo un viaggio, incappucciato di stoffa bagnata
per non perdere il verde luminoso dei rami,
il piccolo albero di Natale si trovò nella casa
di una famiglia povera.
Niente palline, niente festoni ne candele accese,
solo col suo verde scintillante faceva la felicità
dei bambini che lo osservavano con gli occhi all’insù,
affascinati.
Era il loro primo albero di Natale.
Subito fu deluso, sperava di poter dominare
una sala ricca di regali e di addobbi eleganti.
Ma passarono i giorni e si abituò a quella casa
povera ma ricca di amore.
Nessuno aveva l’ardire di toccarlo.
Venne la sera di Natale e furono pochi i regali
ai suoi piedi ma tanti i sorrisi di gioia dei bambini.
Venne il pranzo di Natale, ma niente di speciale.
Venne Capodanno, con un brindisi povero
ma ricco di auguri sinceri.
E venne anche l’Epifania e... il momento di andare via.
Questa volta non lo incappucciarono.
Lo tolsero dal vaso, gli bagnarono le radici e tutta
la famiglia lo accompagnò verso il bosco.
Era felice di ritornare con mamma albero di Natale
e papà albero di Natale.
Passando per la strada vide tanti suoi amici,
ancora con le palline colorate e i fili d’oro e
d’argento, che lo salutavano.
Ma c’era qualcosa di strano, erano tutti nei cassonetti
della spazzatura e piangevano anche loro resina,
ma non per la contentezza.
Chissà dove sarebbero finiti! Forse in una discarica.
Ora il piccolo albero di Natale è diventato
un abete grande e possente, ha visto tanti figli
andare in vacanza per le feste.
Qualcuno è ritornato, sano o con un ramo spezzato.
Lui guarda da lontano la città dove i bambini
del suo Natale lo hanno amato e rispettato.
Perché è un albero di Natale, albero di Natale tutto l’anno,
perché Natale non vuol dire essere buoni e bravi
solo il 25 dicembre, perché Natale può essere ogni giorno.
Basta volerlo come quel piccolo albero di Natale che
ci tiene compagnia sulla montagna, anche se lontano,
anche se non lo vediamo.
E c’era una volta e c’è ancora oggi, un albero di Natale.
Sempre diverso e sempre uguale, quasi un caro amico
di famiglia che si presenta ogni anno per le vacanze,
le sue vacanze, da Santa Lucia all’Epifania.
Grande, piccolo, verde o dorato, testimone di ogni Natale,
un amico con il quale aspettare l’apertura dei regali
e l’occasione buona per scambiarsi gli auguri, per fare
la pace, per dirsi anche una parola d’amore.
E tutti vogliamo bene all’albero di Natale, ogni anno
disposti ad arricchire il suo abbigliamento con nuove
palline colorate, un puntale illuminato e addobbi d’oro
e d’argento.
È cresciuto con noi, cambiato ogni anno, sempre più bello
agli occhi di chi guarda, occhi di bambino, ma anche occhi
di adulto che vuole tornare bambino.
Per quei giorni di festa è lui a fare la guardia al focolare,
a salutare quando si rientra a casa, a tenere compagnia
a chi è solo.
Una presenza che conforta, non solo nell’anima.
È meglio se l’albero è di quelli con le radici, pronto
a dismettere l’albero della festa e a compiere il suo dovere
in mezzo ai boschi, a diventare grande, libero e felice.. -
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La vera storia di Babbo Natale
Prima del cristianesimo, il folklore
tedesco narrava che il dio Odino
(Wodan) ogni anno tenesse
una grande battuta di caccia
nel periodo del solstizio invernale (Yule),
accompagnato dagli altri dei
e dai guerrieri caduti.
La leggenda narra che Odino
voleva che i bambini lasciassero
i propri stivali nei pressi del caminetto,
riempiendoli di carote, paglia o zucchero
per sfamare il cavallo volante del dio,
Sleipnir.
In cambio, Odino avrebbe sostituito
il cibo con regali o dolciumi.
I bambini, ancor oggi, appendono
al caminetto le loro scarpe piene
di paglia in una notte d'inverno,
perché vengano riempite di dolci
e regali da San Nicola, a differenza
di Babbo Natale, il santo arriva
ancora a cavallo.
Anche nell'aspetto, quello di vecchio
barbuto dall'aria misteriosa,
Odino era simile a San Nicola
(anche se il dio era privo di un occhio)..