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Gustav Klimt La Giurisprudenza versione definitiva - 1907 Olio su tela 430X300cm Distrutto nel 1945 nell'incendio del castello di Immerdorf
Come nelle due opere precedenti Medicina e Filosofia anche la Giustizia viene rappresentata non come una vittoriosa istituzione sociale, bensì come una forza che punisce e vendica con drastiche ambizioni sessuali.
Al centro del quadro si trova una vittima senza nome, un vecchio emaciato, nudo e curvo, al quale si avvinghia una specie di piovra che sembra lo voglia inghiottire. A questo giudizio assistono in qualità di “esecutori ufficiali” del Diritto, tre furie che sono state inviate dalle allegorie della “Verità” della “Giustizia “ e della “Legge”, troneggianti sopra la scena e così, lontane da essa.
Nel dipinto Klimt sceglie una prospettiva dal basso verso l’alto tanto forte che lo spazio ne risulta estremamente raccorciato e sfigurato consentendo allo stesso tempo l’introduzione di una prospettiva, determinata dalle figure stesse.
Le rappresentazioni del Diritto stanno in cima alla composizione, cioè dove esse, rispetto alla gerarchia, assumono maggiore significato, ma l’attenzione dell’ osservatore si concentra sulle figure che, per le loro dimensioni, risultano più appariscenti: il vecchio che, quale vittima e quindi quale eroe dell’allegoria, è collocato più in basso di tutti, cioè in primissimo piano, e le tre “Erinni del diritto” che, quali esecutrici della Giustizia e quali forze vendicatrici mitiche, appaiono qui più importanti della Giustizia stessa.
Lo scenario è contrassegnato da una superficie frammentata che fissa a una a una contro lo sfondo del quadro, le figure a loro volta dipinte con virtuosismo naturalistico.
Trasposizione dello schizzo per La Giurisprudenza 1903 - 1907 gessetto nero, matita reticolo di ingrandimento, 84x61cm Austria, Collezione privata
Edited by Milea - 23/6/2014, 13:32
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