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Joan Mirò Paesaggio catalano, il cacciatore (The Hunter, Catalan Landscape) 1923-1924 Olio su tela 65 x 100 cm. MoMa - New York (non in vista)
Sulla stessa strada aperta da “ Terra arata” procede questo dipinto che si allontana ulteriormente da qualsiasi forma di realtà. Il minuzioso modo di Mirò di osservare l’elemento reale si è trasferito nel mondo dei segni e dei simboli. L’artista traduce lo studio della natura in un sistema che si affida a forme e colori e la cui interpretazione varia a seconda della lettura dell’osservatore.
In questo caso del cacciatore non è rimasta che la pipa, tutto il resto sono solo linee, ma l’intento di Mirò non è quello esplicativo, bensì una partenza, per un volo che sa dove lo condurrà solo una volta terminato il dipinto. Così i suoi paesaggi mutano in evasione, un’evasione che avviene nel grembo della natura stessa.
“Tutto il corpo ha occhi” affermerà “quindi ciò che viene restituito, non è ciò che l’occhio vede, ma quello che vede la pelle”.
Per quanto gli elementi di queste sue opere sembrino sistemati a caso sulla superficie pittorica, in realtà nascono da immagini suggerite dall’inconscio e da impulsi associativi, ma sono realizzate con grande accuratezza e studio. In ogni caso per Mirò non è necessario stabilire delle associazioni per comunicare qualcosa che divenne di universale comprensione, per comunicare il calore della terra, madre per eccellenza e simbolo di fertilità.
Il dipinto nel suo complesso è un nuovo inno alla Catalogna: cielo e terra hanno le connotazioni dei caldi paesaggi mediterranei invasi dalla luce e resi con cromie gialle. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 26/1/2023, 12:27
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