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Vaso con quindici girasoli, 1888
olio su tela, 92,1x73cm
Londra, National Gallery
Sotto il titolo di Girasoli va un gruppo molto nutrito di tele che potrebbero essere definite “ variazioni sul tema del giallo”.
Per Van Gogh il blu e il giallo “sono” il sud: un classico contrasto di colori complementari che tocca il pittore in modo profondo: “La cupola del cielo è di azzurro ammirabile, il sole ha dei raggi zolfo pallido ed è dolce e incantevole come la combinazione degli azzurri celesti e dei gialli dei quadri di Vermeer di Delft. Non riesco a dipingerne di così belli”, scrive a Teo nei primi mesi di soggiorno ad Arles.
Vaso con dodici girasoli, agosto 1888
olio su tela, 91×72 cm
Monaco di Baviera, Neue Pinakothek
In un’altra lettera afferma di aver trovato, in Provenza, un’alta nota gialla”. E quel giallo lo ritroviamo, in infinite varianti tonali, sotto forma di covone di fieno, casa di abitazione, girasole.
Vaso con tre girasoli, agosto 1888
olio su tela 28x22 cm
Svizzera, Collezione privata
I girasoli, appunto, ricorrono come soggetto in un gruppo di tele che, ricorderà Vincent, “ piacevano molto a Gauguin”, il quale - in un quadro conservato al Van Gogh Museum di Amsterdam - ritrae l’amico proprio intento a dipingere le sue grosse corolle gialle.SPOILER (clicca per visualizzare)
Paul Gauguin, 1 dicembre 1888
Ritratto di Van Gogh che dipinge i girasoli
Amsterdam, Van Gogh Museum
Edited by Milea - 29/6/2014, 22:55. -
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Il giallo di Van Gogh appassisce i suoi "Girasoli"
Il giallo brillante dei dipinti di Van Gogh rischia di spegnersi. Lo ha scoperto uno studio cui hanno collaborato il Cnr e l’università di Perugia appena pubblicato sulla rivista Analytical Chemistry, secondo cui il pigmento usato dal grande pittore e da molti suoi contemporanei è particolarmente suscettibile alla riduzione, e quindi all’imbrunimento.
«Le varie sfumature del giallo, tipiche della vibrante pittura di Vincent van Gogh e di molti altri impressionisti come Seraut, Pissarro, Manet e Reinoir, sono a rischio» spiega Costanza Miliani, ricercatrice dell’Istm-Cnr e coautrice dello studio.
I ricercatori hanno scoperto che la luce solare crea una reazione chimica che trasforma il colore giallo in marrone. La luce del sole ossida l'olio nella vernice, rilasciando elettroni, e il mix con la vernice verde produce sulla tela un colore marrone.
«Questo tipo di ricerche è fondamentale per avanzare le nostre conoscenze sull’invecchiamento delle pitture e su come sia meglio conservarle per le generazioni future» commenta Ella Hendriks del van Gogh Museum di Amsterdam. Nel frattempo i risultati suggeriscono, per una triste legge del contrappasso, di proteggere le pitture dagli UV, cioè proprio da quella luce solare per la cui celebrazione furono dipinte.
Edited by Milea - 6/5/2014, 12:52. -
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Due girasoli recisi, tarda estate 1887
olio su tela 43x61 cm
New York, Metropolitan Museum of Art
I girasoli di Van Gogh sono tra le opera più conosciute e celebri dell’artista, anche se, rispetto ai medesimi soggetti del periodo di Arles, le nature morte parigine risultano certamente meno note, pur essendo connotate da un grande spessore e da una forte vivace espressività.
In questi dipinti, dopo aver sperimentato nuovi linguaggi formali, Van Gogh dimostra un’elevata sicurezza e padronanza tecnica, utilizzando con disinvoltura ciò che ha appreso per raggiungere i suoi personali risultati cromatici e compositivi.
Nella tela newyorkese Vincent raffigura due girasoli recisi, uno visto dal recto e l’altro dal verso, immersi in uno sfondo blu scuro e azzurro. La composizione, che ricorda quella analoga della Natura morta. Un paio di scarpe, una capovolta conservata a Baltimora, è centrata sulla contrapposizione dei fiori e sull’analitica descrizione dei petali.
Un riferimento iconografico è certo da individuare nelle litografie giapponesi che Van Gogh amava collezionare proprio per la loro infinita gamma espressiva: “L’arte giapponese in decadenza in patria, prende nuove radici negli artisti francesi impressionisti. E’ questo lato pratico per gli artisti che mi interessa ovviamente più del commercio delle giapponeserie” (Lettera 510 a Theo).
L’inquadratura si è modificata rispetto ai bei vasi di fiori del periodo “Monticelli”; qui vediamo soltanto le corolle, in primissimo piano, e ci sembra di toccarle. Anche l’equilibrio cromatico denota una profonda conoscenza dei legami tra i colori. (M.@rt)SPOILER (clicca per visualizzare)
Edited by Milea - 29/6/2014, 22:58. -
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I fiori di Vincent
Bowl with Sunflowers, Roses and Other Flowers
olio su tela, 50×61 cm
Paris, agosto - settembre, 1886
Mannheim (Germany), Stadtische Kunsthalle
Fin da bambino, Vincent amò i fiori, gli uccelli e gli insetti. Impressionò la sua famiglia con la sua abilità nel disegnare piante, fiori e paesaggi boschivi.
Aveva una particolare predilezione per i nidi, di cui amò la forma che gli ricordava il cerchio protettivo della famiglia. Tra le piante amò le più discrete, che vivono senza alcuna cura da parte dell’uomo.
Scrive: ” Se si disegna una salice come se fosse un essere vivente (e, in definitiva, lo è veramente) tutto il resto segue con facilità. Basta concentrare l’attenzione su quell’unico albero finchè si è riusciti a infondergli la vita. Da principio la natura resiste sempre all’artista, ma chi la prende seriamente non permette a questa resistenza di scoraggiarlo. Vedo la natura che mi ha detto qualcosa. Mi ha rivolto la parola”.
Four Cut Sunflowers
olio su tela, 60x100 cm
Paris, August-September, 1887
Otterlo, Kröller-Müller Museum
In una lettera al fratello Theo datata 1889, Vincent scrisse: “ Sogno di andare nel mio studio con una mezza dozzina di quadri di girasole, un arredamento ove i gialli cromo puri o composti esploderanno su fondi diversi, dall’azzurro veronese più pallido fino al blu reale, inquadrati da minuscole liste dipinte in minio arancione. Un tipo di soggetto come le vetrate delle chiese gotiche”. (M.@rt)
Vase with Five Sunflowers
olio su tela, 98x69 cm
Arles, Agosto, 1888
Destroyed by fire in the Second World War
(formerly in Yokohama)
Edited by Milea - 29/6/2014, 23:00.