Interno olandese I (Dutch Interior I), Joan Mirò, 1928

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view post Posted on 17/1/2011, 21:36     +5   +1   -1
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Joan Mirò
Interno olandese I (Dutch Interior I)
1928
Olio su tela
92 x 73 cm.
MoMa - New York



Al ritorno dal suo viaggio nel 1928 nei Paesi Bassi, durante il quale la pittura del Seicento osservata da vicino lo aveva particolarmente colpito. Mirò porta con sé una serie di cartoline con riproduzioni di alcuni dipinti che verranno utilizzate per la serie di “Interni olandesi ( I-II )” che Mirò poi realizzerà: nel primo l’artista si ispirerà al “Suonatore di liuto” di Hendrick Martensz Sorgh. Se a una prima osservazione sembra di trovarsi di fronte a un dipinto dalle connotazioni insolite e immaginarie, a una più attenta indagine ci si accorge che ogni singola forma ha una corrispondenza precisa nel modello olandese, anche se il colore si muove in assoluta autonomia rispetto a esso.



Il cane e il gatto in primo piano si sono trasformati in creature stravaganti, altri elementi si sono aggiunti con la solita attenzione e ricercatezza per l’equilibrio complessivo dell’opera, come dimostrano i numerosi schizzi e disegni preparatori realizzati dall’artista.

Quest’operazione non rappresenta uno sminuire l’arte olandese, che Mirò anzi apprezza, ma ne fornisce una rilettura nella chiave del proprio tempo. I personaggi rappresentati hanno compiuto in questa metamorfosi un volo nella fantasia, il visibile è sfuggito a una gerarchia e riserva continue sorprese, l’occhio saltella qua e là come in una danza la cui atmosfera gioiosa si propaga in tutto il quadro.

Il risultato è ancora una volta prova dell’abilità dell'artista nel ricercare un universo animato da colori che si muovono al ritmo della musica suonata da quello che sembra essere diventato uno strimpellatore di chitarra. L’opera non ha nulla del passato, neppure nel suo essergli debitrice delle forme, anzi, in quell’imitazione, che ne sovverte il senso, è come se Mirò facesse tabula rasa: parte dal passato per scegliere deliberatamente di ignorarlo, di continuare nella non-conoscenza, nel non sapere, che poi ciò che lo rende così moderno. ( Mar L8v )







Edited by Milea - 25/1/2023, 11:14
 
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view post Posted on 25/1/2023, 11:27     +1   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Joan Miró
Interno olandese II (Intérieur hollandais II)
estate 1928
Olio su tela
92 x 73 cm.
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia



L’opera è una trasformazione della “Lezione di ballo” di Jan Steen (Rijksmuseum, Amsterdam). La graduale trasformazione del dettaglio reale in forma eccentrica e evocativa avviene attraverso schizzi preliminari di singoli elementi, poi riuniti in un meticoloso disegno preparatorio dell’intero quadro. Una modifica ben visibile dell’originale olandese è l’ingrandimento e la focalizzazione delle forme umane e animali e la contemporanea abolizione o attenuazione degli oggetti inanimati. Il quadro di Steen non ha in verità come protagonista il gatto, ma il suono, il movimento e l’ilarità suscitati dalla lezione di danza. Mirò coglie questo punto nella sua versione: per quanto il gatto serva da perno alla composizione centrifuga, egli enfatizza la cacofonia e la vivacità della lezione attraverso il moto vorticoso di una miriade di particolari e il ritmo danzante di punto e contrappunto. Fonte





 
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