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Joan Mirò
Corda e persone I (Rope and People, I)
1935
Olio e corda su cartone, incollato su legno
104,7 x 74,6 cm.
MoMa - New York
Questo collage prosegue la linea tracciata dai “dipinti selvaggi” realizzati in concomitanza con i fatti politici che avevano luogo nella realtà spagnola. Come tutti i precedenti anche questo non si riferisce a precisi fatti politici, ma vuole esprimere un generale scenario di dolore e sgomento che viene accentuato dalla presenza della corda come elemento reale incollato al quadro; corda che diviene in Mirò simbolo della violenza e dell'oppressione, nel dipinto essa si avvolge attorno al collo delle figure nello sfondo.
Il modo di rendere questi personaggi ha una straordinaria sintesi nel tratto rapido e nero che accoglie il colore solo qua e là, lasciando emergere in più punti la superficie del supporto pittorico.
La corda si intona con questo sfondo, creando un effetto uniformante che rafforza il ruolo dei pochi colori usati, il nero, il rosso, il bianco e l'immancabile blu. La presenza della corda è interpretata da Dupin (il maggior biografo dell'artista) come un riferimento a uno strumento molto usato dai contadini, elemento contestualizzante delle figure che popolano l’opera. Man Ray la attribuisce invece a un episodio accaduto durante un concitato dibattito fra artisti in cui Mirò si era rifiutato di intervenire.
Max Ernst, suo vicino di atelier, con l’aiuto di altri che lo tenevano fermo, gli avvolse una corda al collo per costringerlo ad esprimere la sua opinione, cosa che per altro l’ostinato catalano non fece. L’opera, con la presenza in rilievo della corda costituisce uno straordinario precedente dei “Combine Paintings”di Rauschenberg, consistenti appunto nell’inserimento di oggetti tra i più svariati sulla superficie bidimensionale del dipinto, al fine di sovvertire la tradizionale idea di spazio pittorico. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 24/1/2023, 12:26 |
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