Natura morta con scarpa vecchia (Still life with old shoe), Joan Mirò, 1937

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view post Posted on 26/1/2011, 13:57     +3   +1   -1
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Joan Mirò
Natura morta con scarpa vecchia
(Still life with old shoe)
1937
Olio su tela
81,3 x 116,8 cm.
MoMa - New York



Quando nel 1937, a causa della situazione politica contingente, Mirò si rende conto di non poter far ritorno a Barcellona, si trasferisce in un piccolo appartamento della capitale francese.

Interrompendola serie di opere che aveva già progettato, l’artista decise di fare qualcosa di nuovo, come scriverà all’amico e gallerista Pierre Matisse. Di dedica così, per cinque mesi, a questa natura morta, opera che in seguito considerò come una delle sue più importanti.

La tela, sempre parte della serie dei dipinti cosiddetti “selvaggi”, ben esprime il disagio di Mirò e la sua partecipazione emotiva, mai politica o riferita a fatti precisi, con l’utilizzo di colori accesi, acidi e stridenti.

La quotidianità si fa interprete della tragicità incombente in un dipinto in cui più che altrove Mirò realizza il suo ritorno al modellato o all'elemento reale. Gli oggetti, pur nella loro semplicità, acquistano una dimensione monumentale: una bottiglia incartata, una mela e un pezzo di pane in cui è conficcata una forchetta, hanno una spiccata aderenza alla realtà, che rimanda ai suoi dipinti giovanili.

La resa che egli ottiene la trascende completamente risultando catastrofica. La rabbia e il senso di perdita lo pervadono nel momento in cui egli vede minacciati i valori di libertà e di pace. Contornati nel loro profilo da un alone di luminosità, quasi incandescenti, gli oggetti si stagliano su un fondo in cui predominano tinte scure, in un rapporto dialettico fra luce e tenebra.

La sua naturale propensione alla curiosità lo salvò dallo scadere nelle forme stereotipate del “realismo tragico”, congelando la sua cifra stilistica nell’illusione di poter così raggiungere un linguaggio collettivo.

Mirò ripartirà da qui per trovare nuovi stimoli, compiendo lo sforzo di non ripiegarsi su se stesso e di fuggire. Diede un “colpo d'ala” per liberarsi dalla pesantezza in cui si era avviluppato e la sua arte conobbe la splendida fioritura che lo avrebbe portato, dalle Costellazioni in poi, a spiccare un vero e proprio volo. ( Mar L8v )









Edited by Milea - 24/1/2023, 12:00
 
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