Incoronazione della Vergine

Domenico Ghirlandaio, 1486

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    Domenico GHIRLANDAIO
    Incoronazione della Vergine
    1486
    Tempera su tavola
    330X230cm
    Palazzo Comunale - Narni







    Un documento datato 3 giugno 1486, sigla l'accordo tra frate Giovanni Galeotto, del convento francescano di Narni e Domenico Ghirlandaio, per decidere il prezzo di una tavola "già fatta" del pittore.

    Come arbitri sono scelti, al posto del miniatore Francesco d'Antonio, morto, Piero di ser Lorenzo de Paoli e il nobiluomo Pandolfo Vanni degli Oricellari.

    A quella data la grande tavola, destinata all'altare maggiore della chiesa di San Girolamo dei francescani di Narni, è quindi finita e consegnata.

    La predella con "Stigmate di san Francesco, Pietà, san Girolamo nel deserto", viene generalmente considerata dai collaboratori Bartolomeo di Giovanni ( scomparti laterali ) e Davide Ghirlandaio ( centrale ).

    La maestosa pala, attribuita nel passato a Giovanni detto lo Spagna, Perugino, Filippino Lippi e addirittura Raffaello, ebbe molto successo tra i contemporanei, ispirando decine di artisti.

    Il lontano modello dell'Angelico, dipinto nel 1434-1435 per l'ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova, si è trasformato in un'affollata composizione sfavillante d'oro e un po' rigida, secondo le tendenze di una committenza non troppo aggiornata.

    Maria, assunta in cielo, viene incoronata da Cristo, tra i santi, apostoli e cori angelici, secondo il "Transitus Mariae", ripreso dalla "Leggenda Aurea": nella corona di personaggi, in basso, san Girolamo, titolare di chiesa e convento, si volge verso lo spettatore.

    Gran rilievo hanno le figure di san Francesco, al centro, fondatore dell'Ordine, di san Bonaventura e Ludovico da Tolosa, vescovi francescani.

    All'estrema sinistra ci sono gli apostoli Pietro e Giovanni e, verso il centro, accanto a San Francesco, santa Chiara e san Bernardino.
    All'estrema destra si notano i santi Stefano, Lorenzo e sant'Antonio da Padova; san Giovanni Battista si porta una mano sul petto per dimostrare la propria fede, mentre tra i devoti in abito domenicano spicca santa Caterina da Siena.

    Una parata sacra, trattata con la stessa abilità ritrattistica di quelle gentilizie. ( Mar L8v )


    Edited by Milea - 9/5/2014, 21:30
     
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