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Andy Warhol, 1976

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    Andy Warhol
    Skull
    1976
    Vernice di polimeri sintetici
    e inchiostro serigrafico su tela
    183,2X204,5cm
    The Andy Warhol Museum - New York







    Dopo il ferimento, la riflessione sulla morte torna insistentemente nell'opera di Warhol, come rivelano anche i molti punti della sua "Filosofia" in cui affronta l'argomento.

    Come rileva Pat Hackett, Warhol si considerava una sorta di morto tornato alla vita, e nonostante la reticenza espressa nel capitolo ottavo, dedicato appunto alla morte ( "Non posso dire nulla perchè non sono ancora pronto" ), in altre occasioni insisterà sul fatto di essere già morto, e di vivere in una sorta di limbo tra l'esistenza e la non esistenza.

    Durante un viaggio in Eurpoa Andy si compra un bellissimo teschio, cui dedica una serie di lavori eccezionali per forza cromatica e impatto emotivo.

    Potenzia al massimo il contrasto fra chiari e scuri reso possibile dalla stampa serigrafica, intervenendo quindi con colori puri e violenti come il giallo, il rosso, il blu scuro e il verde.

    Se è vero che il teschio viene a incarnare una precisa mitologia personale ( Warhol si ritrarrà addirittura appoggiandoselo sul capo a mò di ghignante corona ) il suo recupero inaugura anche, come nota Trevor Fairbrother nel 1989, un momento di rinascita del simbolo del cranio, che si ritroverà nella cultura punk in connessione con una serie di angosce che caratterizzano gli anni Settanta; il timore di una catastrofe nucleare e i disastri ecologici.

    Ancora una volta Warhol riesce a cogliere con straordinaria lucidità lo spirito del suo tempo, in totale sintonia con le sue angosce personali. ( Mar L8v )


    Edited by Milea - 29/5/2014, 11:16
     
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0 replies since 24/2/2011, 20:45   164 views
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