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Il prestigiatore, dal 1502
olio su tavola 53×65 cm
Saint-Germain-en-Laye, Musée Municipal
Si tratta di una delle opera più dibattute del corpus pittorico boschiano. La sua autobiografia è stata più volte messa in dubbio, ritenendola spesso una derivazione di bottega da un prototipo perduto del maestro. Occorre in ogni caso sottolineare la genialità dell’invenzione pittorica, giocata sulla giustapposizione dei due distinti gruppi sullo sfondo di un muto sbreccato.
Il profilo ripugnante dell’uomo a destra individua senza dubbio il prestigiatore, che si fa accompagnare da una civetta in un paniere, tradizionale simbolo di inganno, e da un cagnolino agghindato come un saltimbanco (a questa attività allude il cerchio). A sinistra un’umanità varia e composita per sesso ed estrazione sociale - uomini, donne, religiosi, borghesi - fa da corona allo stolto in procinto di essere ingannato.
Il curioso personaggio piegato (forse un prelato, a giudicare dall’abito) sputa rane: “inghiottire un rospo” è un classico modo di dire collegato alla stupidità e alla creduloneria. Allo stesso tempo, del tutto assorto dal gioco del prestigiatore, si fa rapinare la sacca dei denari dal finto stolto sulla sinistra, emblematicamente vestito da domenicano. Solo il bambino con la girandola e il borghese che abbraccia l’elegante donna si accorgono del furto, il resto dell’umanità sembra invece impressionato dalla suggestione truffaldina del ciarlatano (spesso il dipinto compare anche con quest’ultimo nome).
La condanna di questo genere di impostori sembra piuttosto ferma e combacia col giudizio negativo della società del tempo nei confronti dei saltimbanchi girovaghi e dei mendicanti. (M.@rt)
Edited by Milea - 7/5/2014, 19:04.
Il prestigiatoreHieronymus Bosch, 1502 |