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Giorgio de Chirico
Il cattivo genio di un re
( Le mauvais génie d'un roi )
1914
Olio su tela
61X50,2cm
MoMa - New York
La composizione non si discosta molto da quella precedente; anche qui un edificio porticato sul fondo, una quinta obliqua che divide in due la scena, un ripiano dalla ripida prospettiva sul quale sono raccolti curiosi oggetti che si potrebbero definire giocattoli.
E' presente anche la verde palla da tennis che apparirà nel "Canto d'amore".
Questa volta troviamo anche un altro accenno all'infanzia dell'artista: quel muro di mattoni appena visibile nel lato sinistro del dipinto, uguale a quello che chiudeva il giardino della sua casa di Volos e rappresentava il limite tra il suo mondo e quello degli altri bambini ai quali, nella sua giovinezza solitaria e puritana, non gli era permesso di unirsi.
Anche il re ricordato nel titolo del quadro riporta a un mondo infantile, popolato di re e regine, di castelli e cavalieri; quel mondo infantile al quale l'artista ritorna di continuo per estrarne i misteriosi oggetti che abitano le sue tele.
De Chirico aveva scritto: "Perchè un'opera d'arte sia veramente immortale è necessario che esca completamente dai limiti dell'umano; il buon senso e la logica vi faranno difetto. In questa maniera essa si avvicinerà al sogno e anche alla mentalità infantile. Io mi ricordo che dopo aver letto l'opera di Nietzsche 'Così parlò Zarathustra' io provai leggendo i differenti passaggi di questo libro un'impressione che avevo già provato da bambino leggendo un libro italiano per i piccoli che ha per titolo 'Le avventure di Pinocchio'. Strana somiglianza, che ci rivela la profondità dell'opera... Io credo che un quadro per essere veramente profondo debba attingere questo terreno; Bocklin e Poussin arrivarono in pittura fino ai limiti estremi; ancora uno sforzo, e la pittura avrà il quadro che ci porterà al di là di tutti i quadri". ( Mar L8v )
Edited by Milea - 29/8/2022, 19:48 |
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