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I manichini della torre rossa
( Le duo - Les mannequins de la Tour Rose )
1915
Olio su tela
81X59cm
MoMa - New York
Noto anche con il titolo "I manichini della torre rosa", il quadro risale agli ultimi mesi trascorsi da de Chirico a Parigi nel 1915 ed è stato interpretato da Baldacci come un omaggio dell'artista al contributo apportato alla nascita dell'arte metafisica da suo fratello, Alberto Savinio.
Sulla prospettiva di un immenso pavimento di legno che ricorda il ponte di una nave si ergono due manichini sorretti da strane armature, metallica per quello di sinistra, di legno per quello di destra.
Appaiono di dimensioni e, soprattutto, di età differente; quello più giovane, a sinistra, rappresenterebbe Alberto; il più grande, Giorgio.
Questi ha un cuore disegnato sul petto, ricordo degli uomini bersaglio evocati da Savinio nei suoi "Les chants de la mi-mort" in cui "degli uomini bersaglio sono schierati contro il muro, il posto del cuore indicato da un cuore rosso".
La torre rossa a sinistra e l'edificio ad arcata dal lato opposto sono citazioni dei quadri degli anni precedenti, mentre la curiosa pianta fiorita in un vaso, accanto ai manichini, è una presenza del tutto nuova, dal misterioso significato.
In uno scritto di de Chirico del 1942 si legge: "Il manichino è un oggetto che possiede a un dipresso l'aspetto dell'uomo, ma senza averne il movimento e la vita; il manichino è profondamente non vivo e questa sua mancanza di vita ci respinge e ce lo rende odioso. Il suo aspetto umano e, nel tempo stesso mostruoso, ci fa paura e ci irrita...Il manichino non è una finzione, è una realtà, anzi, una realtà triste e mostruosa. Noi spariremo ma il manichino resta. Il manichino non è un giocattolo, fragile ed effimero, che una mano di bambino può spezzare, non è destinato a divertire gli uomini...".
Il dipinto, prima di entrare in possesso di Soby che lo donò al museo di New York, era appartenuto anche al poeta surrealista Paul Eluard. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 29/8/2022, 16:02 |
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